Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 104

09-12-2019

HORTHODOX

"The Great Sacral Machine"

Cover HORTHODOX

(Noctivagant)

Time: CDr (44:25)

Rating : 6

Giovanissimo progetto russo/ucraino con all'attivo un paio di uscite su supporto fisico (dopo un esordio in digitale), Horthodox è figlio di certa dark ambient e drone di matrice industriale di cui sa reinterpretare il verbo in funzione di un discorso proprio. Il disco, diviso in quattro brani senza titolo che, ad eccezione del pezzo d'avvio, si dipanano in durate importanti, prende corpo sulla reiterazione di temi semplici e ossessivi, molto cupi, giocati sul supporto di voci declamatorie ("I") o su strutture ondulatorie penetranti e massose. Spesso si opta per architetture minimali, fatte di temi unici di poco variati con entrate di marca semi-tribale e martellante ("II", "IV"); l'ambient nero e negativo di stampo mitteleuropeo fa capolino a più riprese, nella ricerca di un collegamento che è al pari tributo e fonte di ispirazione perpetua. Le piccole intrusioni noise diventano varianti flebili in un impianto che si lascia andare anche a sperimentazioni estreme, disposte a perdere il filo del discorso ("III") in favore di alambicchi tonali eccessivi e staccati dal tema chiave. A tratti derivativo, a tratti ispirato, talvolta troppo lanciato nella ricerca, "The Great Sacral Machine" appare come un lavoro acerbo fatto di alti e bassi, per un monicker che avrà ancora molto da dire crescendo a dovere. Non entusiasmante la cover fuori formato in folder leggero con custodia interna a parte. Solo 99 le copie stampate in CDr.

Michele Viali

 

https://horthodox.bandcamp.com/

https://www.nvagant.com/