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Reception

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Recensione
10-01-2015 : IGORRR & RUBY MY DEAR
Per forza di cose leggiamo molte note ufficiali circa i lavori che recensiamo, ma raramente se ne vedono di lucide e veritiere come quelle della berlinese Ad Noiseam, che non sbaglia nel definire l'incontro tra il folle Igorrr (Gautier Serre) e il più raffinato Ruby My Dear (Julien Chastagnol) come una specie di sogno che si avvera per i fans della scena breakcore. Due act francesi di cui abbiamo già parlato in termini più che positivi, poiché maestri nell'ubriacante costruzione ritmica prevista dalla breakcore più spregiudicata, uniscono le forze - dopo qualche collaborazione minore in passato - per le...
 
Recensione
10-01-2015 : THE VICTIM'S BALL
Prosegue con la consueta cadenza annuale l'avventura del progetto di Roberto Massaglia, vessillo italico in terra australiana che lo scorso novembre è giunto alla sesta prova sulla lunga distanza, ribadendo la propria notevole tenacia. È nuovamente la piccola ma affidabile Elysium Sounds ad occuparsi della realizzazione dell'album, confezionato anche stavolta nell'elegante formato digipack completo di libretto coi testi. "La Chimera" prosegue da dove l'act aveva lasciato, ossia dall'ossatura darkwave del precedente "Ephemeral", col suono sempre più imperniato sul pulsante basso di Roberto, a discapito...
 
Recensione
10-01-2015 : UNTO ASHES
L'ottavo full-length del progetto di Michael Laird, edito sempre rigorosamente dalla Projekt, è una corposa raccolta delle mirabili cover che l'act americano ha realizzato in 15 anni di attività, dagli esordi ai giorni nostri. La versione fisica consta di un CDr professionale confezionato in digifile in soli 200 esemplari, mentre sul profilo Bandcamp della Projekt è possibile scaricare gratuitamente sette ulteriori cover, che si vanno a sommare alle 18 incluse nel dischetto. Le note ufficiali segnalano che, fra le 25 cover complessive, una decina di esse sono inedite, quattro sono dei remix e due provengono da alcune...
 
Recensione
10-01-2015 : SIGMA OCTANTIS
Avevamo lasciato questo misterioso act francese con il successo di "Disséminations", terzo atto di una trilogia sonora che suggellava egregiamente, tre anni fa, la sua proposta stilistica in bilico tra dark ambient, post-rock ed arrangiamenti electro-industrial ricercati, di matrice prettamente onirica ed in qualche modo psichedelica. A continuazione del viaggio nel profondo spazio musicale dei Sigma Octantis (monicker che conferma ulteriormente la loro scelta stilistica, riferendosi infatti alla stella più vicina al polo sud celeste) arriva a settembre dell'anno appena trascorso questo "Dissipations", album...
 
Recensione
10-01-2015 : RAPOON
Lo storico progetto Rapoon, capitanato dall'inglese Robin Storey (ex Zoviet France), torna con un album che guarda al passato, libero dalle strutture circolari e loopate di alcuni lavori recenti e costruito tramite un'improvvisazione basata su una manciata di elementi chiave e sulla volontà unilaterale di evocare la purezza di terre lontane, perse in un Oriente fantastico e senza tempo, sviluppata utilizzando esclusivamente fonti analogiche. Diviso in sole quattro tracce, "Fall Of Drums" trova linfa vitale in tribalismi e strumenti a fiato di chiara matrice etnica, normalmente supportati da una soffice linea dronica. Le...
 
Recensione
10-01-2015 : LINGUA FUNGI
Quarto full-length per il progetto Lingua Fungi, che per l'occasione utilizza e mette a punto registrazioni datate ad un lontano 2006, quando il monicker finnico si accingeva a pubblicare il primo album da studio. "Melankthon" consta di cinque lunghe tracce concepite usando field recordings e partiture strumentali acustiche, senza coinvolgere software e ulteriori mezzi elettronici. Presentato in maniera vaga come l'interpretazione di una particolare malattia narrativa, nonché studio antropologico basato su materiale raccolto all'uopo, l'album sembra far leva sulla figura di Filippo Melantone, protagonista in illo tempore...
 
Recensione
10-01-2015 : THE RITA
Piuttosto che trattare i soliti argomenti disturbanti e macabri, The Rita (al secolo Sam McKinlay) incentra il suo ultimo lavoro sull'analisi delle posizioni del piede nel balletto classico. Tema singolare il cui fascino risiede nell'intreccio di disciplina, armonia e sofferenza che caratterizzano le innaturali movenze imposte dalla danza. L'album, diviso in due pezzi, trova nella title-track il proprio fulcro, riassumibile in un esperimento rumoristico che nasce all'interno del tema trattato, trasponendo in forma audio l'asprezza, il dolore e le tempistiche del ballo. Montando un microfono lungo la gamba della ballerina Kelly Davis, McKinlay...
 
Recensione
10-01-2015 : SECRET SIGHT
Prima di qualsiasi altra considerazione, va fatta una doverosa premessa: proporre nel 2014 (ormai 2015...) il post-punk degli anni '80 significa proporre qualcosa che può sì essere piacevole all'ascolto, ma che non può avere i crismi della novità e dell'originalità, tanto questo genere è ormai codificato in stilemi ben precisi. Sta alle band che lo propongono individuare il riff giusto, la linea di basso più avvolgente o la ritmica più intrigante. Nel novero degli artisti affini a questo genere si aggiungono gli anconetani Secret Sight, che propongono il lavoro...
 
Recensione
10-01-2015 : DEPRIVATION/AUTOCANCRENA
Split-tape all'insegna dell'elettronica rozza e sporca come tradizione insegna. A metterla a punto sono due giovani progetti nostrani con alle spalle una piccola lista di nastri che ogni appassionato del genere dovrebbe possedere. Gli argomenti toccati sono classici del genere: morte, crudeltà e sofferenza perpetrate attraverso i rumori. Entrambi gli autori calcano la mano sul lo-fi e su una resa audio povera, peculiarità che rende i suoni ancor più aggressivi e sapidi. Deprivation ci presenta una fiera di crude atrocità audio giocate su graffi disturbanti, distorsioni, righe nervose incise su uno sfondo nero e...
 
Recensione
10-01-2015 : ANTIVOTE
Formatosi nel 2012 come duo e completato nel suo assetto a tre l'anno seguente, il progetto tedesco giunge al debut album (prima di esso soltanto un singolo digitale) grazie all'attivissima Echozone. La formula dei tre si basa su strutture dark-electro che presentano un fatale difetto: l'eccessiva semplicità, tanto nelle soluzioni melodiche quanto nelle scelte sonore, oltremodo penalizzate da una produzione piatta e priva di incisività. Il beatwork di Sebastian Voigtmann si sforza di andare oltre le aspettative con qualche tentativo in parte riuscito (la più oscura ed atmosferica "So Far Away"), ma senza mai...
 
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