Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Reception

Pagina precedente 
Recensione
05-04-2017 : SAMHAIN
La scena che seguiamo con tanta passione ci ha visti occuparci in parecchie occasioni di progetti con discografie a dir poco rarefatte, frastagliate o dilatate nel tempo, ed il trio slovacco in esame rientra a pieno titolo in tale sottoinsieme: fondato nel lontano 1996, esso ha infatti esordito solo nel settembre del 2008 col valido "Violent Identity", e sempre sotto l'egida della connazionale Aliens Production torna soltanto ora con l'atteso secondo full-length. Tuttavia, come in molti altri casi analoghi, la lunga pausa non ha affatto minato quelle solide basi gettate dai Samhain col suddetto debut, ed anzi, appare doveroso...
 
Recensione
05-04-2017 : DJINN
Mantenendo sempre uno standard qualitativo elevatissimo che lo erge attualmente ai massimi livelli del death-industrial made in Italy, Djinn torna con l'ennesimo EP a tiratura limitata e tema (lugubre) circoscritto, stavolta incentrato sull'avvento della Morte tra il genere umano, questione che sarà al centro di una trilogia di cui il presente dischetto è il primo capitolo. Diviso in due lunghe tracce, "The Cycle Of Death 1" vede una prima fase più filmica e studiata rispetto ad altre crudezze che hanno segnato il passato di Djinn. In particolare, l'oscurità sonora diventa veicolo di una morte stilizzata...
 
Recensione
05-04-2017 : CAWATANA
Nel recensire "Decline Of Privileges", mini-album targato Lichterklang rilasciato nell'ottobre 2015, avevamo preannunciato che il passo successivo per Cawatana sarebbe stato la pubblicazione di un intero CD di brani ripresi dai primi 15 anni di attività del progetto, selezionati fra tracce uscite solo su compilation ed estratti da uscite minori ormai introvabili, tutti interamente ri-registrati dalla formazione classica dell'act ungherese. Non solo dunque Kiss Balázs ed il fidato compagno di avventure Sörös Gergö (dedito alla propria creatura Larrnakh sin dal 2004, ma sempre pronto a tornare a fianco del...
 
Recensione
05-04-2017 : LARRNAKH
Progetto chiave della scena neofolk e marziale ungherese, nonché eccellente nome del panorama oscuro mitteleuropeo, gli ungheresi Larrnakh tornano con la loro terza fatica in circa sei anni di attività e a distanza di quasi cinque primavere dal precedente "Like The Silken Shrouds Of Loneliness". La band, guidata da Sörös Gergö (già vocalist dei Cawatana), conosce a menadito la lezione e ha saputo interpretarla sempre con gusto, aggiungendo un tocco di raffinata personalità, cosa rara ora come allora. Il nuovo lavoro consta di undici brani ed è incentrato su strumentazione (chitarra...
 
Recensione
05-04-2017 : ROMOWE RIKOITO
Il polistrumentista Alexey Popov non è certo uno che ama stare con le mani in mano: ancor prima dei Sunset Wings, coi quali ha realizzato quattro pregevoli album fra il 2009 ed il 2014, l'ottimo compositore di Königsberg aveva dato vita già nei 90s al progetto Romowe Rikoito, firmatario di quattro bei lavori di lunga durata dal '96 al 2014. Al fianco dei due act principali, il Nostro ha poi esordito col monicker Austras Laiwan a fine 2015, e mentre si attende il debutto dell'altro suo progetto Eirikura, le attività musicali che lo riguardano risultano sempre ferventi grazie al costante apporto di un vero e proprio...
 
Recensione
05-04-2017 : DIVISIONE SEHNSUCHT
Il progetto Divisione Sehnsucht è a tutti gli effetti quello che si può definire l'alter ego dei sassolesi Siegfried, tant'è che il team che lo compone è praticamente il medesimo, inclusi Yvan Battaglia e Simone Poletti, sodali di lunga data per quanto concerne mastering e veste grafica. Se Siegfried è impeto battagliero ed il side-project del frontman Giovanni 'Leo' Leonardi, Carnera, è strategia applicata con acume e risolutezza, Divisione Sehnsucht è invece malinconica riflessione sulle realtà che più toccano l'immaginario di quello che sta diventando un vero e proprio...
 
Recensione
05-04-2017 : PHURPA
Il collettivo russo guidato da Alexei Tegin, sempre diviso fra varie etichette per la pubblicazione delle proprie uscite, torna alla corte della Zoharum con la sua terza release per il marchio polacco, dopo "Mantras Of Bön" del 2014 ed il più recente "Chöd" (di cui presto ci occuperemo). Quella in esame è la prima parte di un ciclo che mostra il lato più sacro dell'arte del combo, la cui missione è quella di studiare e tramandare le tradizioni - in primis musicali - del Bon, che proviene dal Tibet ed è la più antica fra le tradizioni buddiste. La caratteristica precipua...
 
Recensione
05-04-2017 : GINTAS K
Iperproduttivo autore lituano di vecchia data, Gintas K (all'epoca Gintas Kraptavicius) assembla nel 2016 questo "Dimensions" per presentarlo all'ISEA2015, Ventunesimo Simposio Internazionale di Arte Elettronica. Composto da due sole tracce, il lavoro è un coacervo di glitch registrati dal vivo in studio in maniera del tutto improvvisata col supporto di una strumentazione elettronica. Ne viene fuori un mix di rumori post-moderni e vintage che si susseguono in maniera non circolare, scorrendo nel tempo con le fattezze di una linea retta continua e infinita. Le variazioni sono sterminate soprattutto nella lunga title-track, la...
 
Recensione
05-04-2017 : MICROCLOCKS
Quartetto di Ruhrgebiet attivo dal 2005, con una storia musicale che ha raggiunto subito i suoi apici negli esordi e poi è andata via via adagiandosi su dettami più inoculati e 'sicuri', tornato nel novembre scorso con il suo terzo lavoro sulla lunga distanza, allegoria del mondo in cui viviamo nel quale l'umanità si trova in bilico tra luce ed ombra, dove la luce rappresenta l'intelligenza collettiva risucchiata inesorabilmente dalle ombre della corruzione e delle menti ristrette, che nel buio tramano per dominare tutto e tutti. Forti di una componente melodico-compositiva molto spiccata, che è sempre stata il...
 
Recensione
05-04-2017 : CLAVIUS
Progetto di provenienza spagnola (Barcellona per la precisione) al debutto assoluto, Clavius prende le mosse per il suo primo lavoro dal film "2001: Odissea Nello Spazio", nonché dall'opera di Arthur C. Clarke. Nonostante i roboanti presupposti, il Nostro non va però oltre un ambient-noise statico e senza troppa ispirazione. L'album è composto da appena cinque brani che si dipanano tra piccoli rumori reiterati in loop, toni ripetuti circolarmente e sovrapposizioni droniche, il tutto basato su movimenti lentissimi che spesso finiscono con l'arenarsi in una ripetitività resa difficoltosa anche e soprattutto...
 
Pagina precedente