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Recensione |
28-07-2011 : PHOENIX AND THE ORACLE |
Quattro anni dopo il buon debutto "Rituals For The Renewal And To Destroy The Matrix" torna il progetto di Massimo Lombardo, titolare della label pugliese Nomadism Records, che nel fare il proprio rientro abbandona la dicitura finale 'Of Zahyrus' precedentemente presente nel monicker. A parte questo 'dettaglio', il polistrumentista del Sud Italia prosegue - sempre coadiuvato da qualche ospite - il proprio interessante discorso artistico, a cavallo fra un goth-rock che recupera le atmosfere più oniriche dei migliori Fields Of The Nephilim, battiti squisitamente dance, samples cinematografici, inserti tribali ed etnici ed un.... |
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Recensione |
28-07-2011 : REPSEL |
Su queste pagine, negli ultimi tempi, ci siamo occupati di alcune piacevoli release di prog metal italiano a tinte oscure e malinconiche. Abbiamo notato, in alcuni casi, come l'eccessiva ostentazione della tecnica strumentale si sia progressivamente messa al servizio delle emozioni per dar loro forma e direzione, in brani meno intricati e cervellotici di minor durata e maggior personalità. Anche l'ausilio di ottime voci femminili è sempre più contemplato all'interno di un genere che cerca, per mezzo di sognanti e accessibili linee melodiche, di compiacere anche i palati meno avvezzi a queste sonorità. I Repsel,.... |
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Recensione |
28-07-2011 : FORESTS AND COMMUNISM |
Forests And Communism è il side-project di Riccardo Z., mente degli Zr 19.84 con i quali, nell'arco di pochi anni, ha già inciso una pletora di CD. Tale irrefrenabile prolificità non poteva avere un solo canale di uscita, ed è quindi naturale che il buon Riccardo abbia convogliato le sue forze in un altro progetto, appunto Forests And Communism, coadiuvato dalla voce e dalla perizia compositiva di Marzia C. Chi si aspetta una riproposizione in toto della atmosfere del main project, o almeno qualche similarità, rimarrà deluso. Della dark ambient marziale e militaresca di Zr 19.84 non c'è.... |
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Recensione |
21-07-2011 : RAVENSCRY |
Siamo alle solite: se un disco di questo calibro fosse stato concepito in Germania o negli States, questo gruppo stazionerebbe attualmente nell'olimpo dei grandi nomi. Tocca invece ribadire per l'ennesima vota quanto il nostro mercato sia impantanato nella superficialità, nonché privo di qualunque iniziativa verso ciò che si può definire 'arte'. Dopo l'omonimo EP di debutto, i Ravenscry ci regalano un album perfetto in quasi tutte le sue parti: il sound è pulito e cristallino, la tecnica ottima, i suoni e gli arrangiamenti curati a dovere. In un contesto così professionale, non ci si stupisce neppure.... |
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Recensione |
14-07-2011 : HIDDEN PLACE |
"Fantasia Meccanica" usciva in origine nel 2007 (al proposito potete leggere nel nostro magazine anche la recensione della prima stampa): era il primo album ufficiale degli Hidden Place, arrivato dopo l'interessante demo "Weather Station", anch'esso riconcepito e ristampato in tempi recenti. I riferimenti del quartetto lucano - ieri come oggi - sono gli anni '80, ed in particolare la branca più malinconica e fredda della new wave, rivista ed aggiornata ai tempi moderni. Non è dunque un caso che l'intro "Spazio Zero" venga remixato per ben due volte dai Frozen Autumn, un'altra band che ha saputo.... |
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Intervista |
06-07-2011 : NEDAC EDITIONS & TEATRO SATANICO |
Nel panorama underground italico degli ultimi mesi, l'etichetta Nedac - di cui abbiamo avuto modo di parlare a più riprese nel nostro magazine - ha mostrato un livello qualitativo notevole, amplificato dalla presenza costante, nelle tre release finora sfornate, di Devis G. del Teatro Satanico. L'occasione di una chiacchierata era per noi ghiotta al fine di scandagliare sia le vaste attività della Nedac, sia per fare il punto sui progetti sonori di Devis. La grande disponibilità di quest'ultimo, di Kalamun (altra metà del Teatro Satanico) e di Mauro Martinuz - mente della Nedac e a sua volta musicista sui generis -.... |
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Recensione |
06-07-2011 : ATRIUM ANIMAE |
Parliamo spesso, limitatamente alle sonorità di nostra competenza, della grande qualità della scena musicale italiana e di come essa sia inversamente proporzionale a quella di un pubblico numericamente scarso e troppo spesso disattento. Ed i sardi Atrium Animae sono solo gli ultimi in ordine di tempo ad aggiungersi ad una lunga lista di act che continuano a riempirci d'orgoglio, permettendoci di tenere la testa alta anche all'estero, nonostante i miseri riscontri in patria di cui sopra. Il duo, formatosi nel 2007 e composto da Massimiliano Picconi ed Alessia Cicala (già nota per i suoi notevoli trascorsi negli Essences e.... |
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Recensione |
06-07-2011 : GIOVANNI ROSSI |
Dopo l'eccezionale biografia dei Death In June firmata da Aldo Chimenti, la Tsunami edizioni torna sui territori underground più oscuri con il sorprendente "Industrial r[E]volution", opera titanica partorita dalla mente di Giovanni Rossi, navigato giornalista di settore. Il testo mira a ricostruire la storia dell'industrial - inteso come movimento più che come genere musicale - in chiave evolutiva: si parte in pratica dai maestri (Throbbing Gristle, Monte Cazazza, Cabaret Voltaire, Einstürzende Neubauten ecc.), per seguire poi le diramazioni a cui il verbo rumoristico-sperimentale ha dato voce e ispirazione. Non.... |
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06-07-2011 : VV.AA. |
La romana HR! SPQR commemora dieci anni di attività (dal 2001 al 2011), ovvero dai tempi di quella Runes & Men da cui sarebbe poi discesa la Hau Ruck! SPQR, divisione capitolina dell'etichetta di Albin Julius, evolutasi in seguito nell'autonoma ed attuale label: un percorso nutrito dalla passione per i suoni folk-industriali sviluppatisi in Italia e costellato da pregevoli scoperte artistiche. La compilation contiene per la maggior parte brani già editi che illustrano radici e i principi del progetto, ripercorrendo il passato fino alle produzioni odierne e ad un anticipo di quelle che verranno. Ampio spazio viene lasciato.... |
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Recensione |
06-07-2011 : HAUTVILLE |
Continuano a nascere realtà interessanti sul territorio italico, e gli Hautville ne sono l'ennesimo esempio. La band viene scoperta dalla Invisible Eye di Marco Grosso, che ne produce il debut "No Milk For Babies", disco che sa nutrirsi quanto basta dal decadente desco del neofolk, per poi dare un taglio tutto personale a sonorità acustiche che fanno eco ad un passato lontano e a civiltà che hanno contribuito a formare la nostra cultura. Le pennate secche di chitarra risuonano vigorose dando ad ogni traccia un colore mediterraneo e antico, capace di disegnare gli avvenimenti dei nostri avi con intensità e.... |
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