28-07-2011
FORESTS AND COMMUNISM
"Fell In Love In Berlin"
(Svartkirke Records)
Time: (49:59)
Rating : 7
Forests And Communism è il side-project di Riccardo Z., mente degli Zr 19.84 con i quali, nell'arco di pochi anni, ha già inciso una pletora di CD. Tale irrefrenabile prolificità non poteva avere un solo canale di uscita, ed è quindi naturale che il buon Riccardo abbia convogliato le sue forze in un altro progetto, appunto Forests And Communism, coadiuvato dalla voce e dalla perizia compositiva di Marzia C. Chi si aspetta una riproposizione in toto della atmosfere del main project, o almeno qualche similarità, rimarrà deluso. Della dark ambient marziale e militaresca di Zr 19.84 non c'è traccia, anzi, il disco (come d'altronde il precedente debutto "Leben Ist Illegal") si pone totalmente agli antipodi. Sarà per via della presenza della vocalist, ma "Fell In Love In Berlin" vive di atmosfere criptiche e notturne, minimali e assolutamente prive del tratto epico che contraddistingue le altre uscite di Riccardo Z. Ne sono un esempio concreto le prime tracce, "Lost And Found", "Raindrops" e "Do You Remember Me?", dove il minimalismo rumorista rimanda ai primissimi Pankow e alle cose più canoniche di Coil e Throbbing Gristle, ovvero le radici della musica industriale ed elettronica. Il disco però cresce d'intensità con il passare dei brani, come dimostra "Kosmos Neukölln", brano di puro rumorismo costruito sfruttando strumenti analogici su base da disco dance anni '80, che anticipa la cover del capolavoro dei New Order "Blue Monday", qui proposta in maniera dissonante rispetto all'originale e con atmosfere quasi lounge. Pochi sono i pezzi a struttura tradizionale, ovvero dotati di una melodia ben definita e arrangiamenti robusti, ma fra questi "Verschwendete Zeit" è sicuramente d'impatto, e il titolo in tedesco suona misterioso e austero, forse un omaggio all'arte dei Pankow. Una tastiera giocattolo introduce la fredda disperazione della title-track, mentre "Raindrops (3X Mix)" riprende la seconda traccia sconfinando in territori IDM. Vi sono anche un paio di strumentali come "Etherwaves", che vive di atmosfere da sottofondo di lounge bar, e la conclusiva e inutile "Wealkan", inutile soprattutto per la traccia fantasma che, almeno per chi scrive, sembra essere stata fatta per allungare il brodo e portare la durata del disco intorno ai 50 minuti. Tuttavia, al di là di questa caduta di tono finale, "Fell In Love In Berlin" resta un buon disco, realizzato con tecniche analogiche inusuali al giorno d'oggi, con suoni e voci volutamente sporche e filtrate, spiazzante ed etereo all'inizio, ma più concreto con il passare dei brani. Un ascolto più che piacevole per chi nella'elettronica non cerca solo rumore.
Ferruccio Filippi
http://www.myspace.com/svartkirkerecords