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Recensione
24-05-2016 : NIMON
NIMON
Quando gli eventi personali diventano spunti artistici, nascono album come "Fear Of Change". Nato sotto l'egida della Ant-Zen che ne inizia a stampare i lavori nel 2013 (cinque album in tutto, tra cui una produzione download e una collaborazione con Displacer), Nimon si contraddistingue per un'ambient tagliente, introspettiva e sognante, totalmente proiettata in un futuro che si distacca dai rumori tipici della scena. "Fear Of Change" è una conferma qualitativa oltre ad essere la naturale conseguenza di un cambio di rotta nella vita del mastermind Keith Baker, migrato nel 2014 da un luogo ad un altro per ragioni....
 
Recensione
24-05-2016 : MAZUT
MAZUT
Il combo Mazut inizia a prendere concettualmente forma nel 2013 grazie alla collaborazione tra i polacchi Michal Turowski e Pawel Starzec. I due, impegnati in altri progetti (Suchoty, Centralia), daranno effettivamente vita alla propria creatura solo due anni dopo con questo debut "#1", costituito dalla cernita di materiale registrato in presa diretta e senza post-produzione. Se le ambizioni di partenza guardavano al modello degli Skullflower, il punto d'arrivo è ben diverso: cinque tracce su cui grava in maniera preponderante l'aura acid-techno, rivista con un approccio retrò ed architetture mai piatte o prevedibili.....
 
Recensione
30-04-2016 : THIGHPAULSANDRA
THIGHPAULSANDRA
Thighpaulsandra è uno dei personaggi più complessi ed enigmatici della scena industriale britannica. Collaboratore in alcune delle più importanti esperienze in ambito elettronico e psichedelico (Coil, Spiritualized, Julian Cope), da solista ha sempre portato avanti un ideale di musica libera, senza vincoli di genere. La sua esplorazione musicale ha toccato nell'arco di sei album le più diverse forme di espressione, anche se l'aspetto elettronico, maturato durante il lavoro con i mai troppo rimpianti Coil, è sempre stato la principale fonte di riferimento. Esce in questi mesi il settimo sigillo della sua....
 
Recensione
30-04-2016 : IRMLER/EINHEIT
IRMLER/EINHEIT
C'è chi dice che quello fra Hans Joachim Irmler e FM Einheit sia uno strano connubio, in quanto provenienti da esperienze diverse sia come stile che come collocazione temporale. Per chi non lo sapesse, il primo viene dai viaggi spaziali con il krautrock dei Faust di inizio anni '70, mentre il secondo è stato protagonista di una delle maggiori esperienze industrial/rumoriste degli anni '80, ossia gli Einstürzende Neubauten. Se in effetti i due progetti sono nati in epoche diverse, in realtà il gruppo di Einheit si è nutrito dell'immaginario creato da krautrock, psichedelia, musica concreta e avanguardie del....
 
Recensione
18-04-2016 : TROUM & RAISON D'ÊTRE
TROUM & RAISON D’ÊTRE
Che cosa può nascere dall'incontro fra due dei più abili manipolatori di droni ambientali come i Troum e Peter Andersson, colui che è senza dubbio uno fra i massimi esponenti (o forse IL massimo esponente) della dark ambient mondiale? La risposta è in "De Aeris In Sublunaria Influxu", affascinante a partire dal titolo, ma ricco di spunti a livello di contenuti. Il disco sancisce l'incontro fra le istanze post-industriali e visionarie dei Troum e la ritualità pagana di Peter, senza però limitarsi ad alternare gli stili, bensì tentando una fusione che riesce in tutti i brani che....
 
Recensione
18-04-2016 : GENETIC TRANSMISSION
GENETIC TRANSMISSION
Distribuito qualche anno fa in formato CDr in un'edizione estremamente ristretta, "Last" è l'ultimo album di Genetic Transmission, act di elettronica sperimentale guidato dal polacco Tomasz Twardawa. Il progetto, ampiamente attivo sin dalla metà degli anni '90, ha praticamente cessato di esistere nel 2008. La Zoharum ne ristampa adesso l'ultimo sussulto vitale che, oltre a chiudere un percorso artistico, conclude anche la serie "IYHHH" della label, destinata alla pubblicazione di progetti connazionali artefici di un sound estremamente ricercato. "Last" rappresenta una summa dell'opera di Tomasz, da....
 
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08-04-2016 : ERIK WØLLO
ERIK WØLLO
Il biennio 2015-16 sembra essere un momento di risveglio di molti dei protagonisti della scena ambient. Dopo Steve Roach, ecco che anche Erik Wøllo, altro purosangue della scuderia di Sam Rosenthal, realizza un nuovo EP dal titolo evocativo di "Echotides". Il campione della chitarra trattata e dei paesaggi sconfinati torna con un lavoro di 7 pezzi, tutti rigorosamente senza titolo, a rimarcare l'assoluta centralità della musica come flusso di emozione, senza intermediazioni linguistiche. "Echotides" conferma quanto di buono ci aveva mostrato il precedente full-lenght "Blue Radiance": i caratteri....
 
Recensione
08-04-2016 : VV.AA.
VV.AA.
La piccolissima label russa UIS, dedita quasi esclusivamente alla produzione di compilation su nastro, dedica la sua settima uscita al villaggio balinese Trunyan, celebre per la modalità con cui vengono conservate le reliquie provenienti da corpi non sepolti e trattati con particolari profumazioni. Al di là delle usanze esotiche che hanno attratto la label al pari di molti curiosi, la compilation in questione accosta sei progetti alle prime armi e pressoché sconosciuti. L'opera è suddivisa in tre 'fasi': le prime due (corrispondenti ai lati A e B del nastro) rispondono ai temi della vita e della morte, mentre la....
 
Recensione
08-04-2016 : STEFAN CHRISTOFF/POST MORTEM
STEFAN CHRISTOFF/POST MORTEM
Dodicesimo capitolo della serie split "Tape Crash", edita rigorosamente in cassetta ed inaugurata circa 5 anni fa dalla Old Bicycle Records. Per questa occasione vengono chiamati all'opera due giovani autori: il canadese Stefan Christoff, artefice di delicati suoni neoclassici e strumentali, e l'olandese Jan Kees Helms (in arte Post Mortem), dedito ad una sperimentazione sognante, generata con l'ausilio di elettronica e strumentazione. Christoff elabora i suoi sei brani per mezzo di piano, organo e chitarre creando un mood sacrale e celebrativo, strutturato su prolungamenti dronico-melodici fatti spesso di piccoli rintocchi tonali.....
 
Recensione
19-03-2016 : STEVE ROACH
STEVE ROACH
È caratteristica comune dei musicisti ambient quella di essere iperproduttivi, con decine di pubblicazioni nell'arco di un anno. Tutto questo non è solo dovuto ad una innata prolifica ispirazione, ma anche ad una materia musicale particolarmente adatta alle manipolazioni, anche minime, della stessa matrice sonora. Ma i musicisti autentici, quelli che alla fine fanno la storia e le fortune di un genere, sono coloro che riescono anche a imprimere svolte marcate nelle loro proposte artistiche. È il caso di Steve Roach, forse una delle massime espressioni dell'ambient, visto che le sue prime uscite risalgono all'inizio degli....
 
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