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Intervista
02-12-2014 : BISCLAVERET
BISCLAVERET
Il duo polacco Bisclaveret condivide la propria carriera con quella dell'etichetta Zoharum, di proprietà dei due membri della band. Ad oggi entrambe le realtà sono cresciute in maniera esponenziale. Bisclaveret giunge al suo sesto album, il più ambizioso e sicuramente quello che ha richiesto lo sforzo produttivo maggiore, coinvolgendo anche il colosso austriaco Steinklang Industries. La Zoharum è invece passata dalle iniziali produzioni di dischi di amici a un roster di artisti che, pur coinvolgendo ancora le piccole e promettenti realtà nazionali, ha saputo aprirsi a nomi di primo livello (Rapoon, Troum e....
 
Recensione
02-12-2014 : I.CORAX
I.CORAX
L'ultima ristampa prevista per il duo finnico attraverso la serie 'Stellar Mansion' della Aural Hypnox è questo insolito documento live, registrato allo studio-tempio Blue Vortex il 25 settembre 2003 durante le sessioni per le prove di una performance che si sarebbe tenuta due giorni dopo a Turku, in Finlandia. Originariamente stampato in CDr dalla Blue Sector nel 2003 (e sold-out ormai da diversi anni), proprio come le due parti di "The Cadaver Pulse", questo lavoro di I.corax rivive, alla stregua degli altri recentemente ristampati, nel formato CD in 500 esemplari con la consueta splendida confezione in cartone satinato,....
 
Recensione
18-11-2014 : I.CORAX
I.CORAX
Periodo fitto di ristampe per I.corax, act di spicco dell'ormai ben noto Helixes Collective che sta vedendo quasi per intero il proprio catalogo ristampato attraverso la serie 'Stellar Mansion'. Dopo le due distinte parti della prima fatica ufficiale "The Cadaver Pulse", da poco ristampate, tocca ora a "Kuilu", ultima uscita della fu Blue Sector (prima che gli assetti venissero ridefiniti per favorire la nascita della Aural Hypnox) rilasciata in soli 40 esemplari nel 2004 in formato CDr. "Kuilu" è la testimonianza audio della primissima performance live del duo finlandese, tenutasi per la cronaca il 2....
 
Recensione
18-11-2014 : ISOLATOR
ISOLATOR
Album di debutto per questo combo americano-canadese con alle spalle un background di ambito doom e black metal (i due componenti Sculptor e Nothing figurano già nelle band Father Befouled, Encoffin e Set). Le radici metal si fanno sentire non poco nell'assemblaggio minimale e uniforme dell'opera, nella tematica ferocemente concentrata su una misantropia di marca demoniaca e nei riff distorti e prolungati. Il tutto viene sviluppato attraverso cinque tracce dense, fatte di stratificazioni rumoristiche a tratti velate di una disperata e latente sinfonicità. Echi corali che ricordano i classici de profundis ("Mankind Shall....
 
Recensione
18-11-2014 : KRANK/THE GRIMSEL PATH
KRANK/THE GRIMSEL PATH
Lavoro in tipico stile anni '80 per autori che hanno vissuto la old-school industrial in prima persona. "Verdant Hum" è una split-tape divisa tra Krank, progetto storico di John Murphy (qui coadiuvato da Till Brüggemann di Gerechtigkeits Liga), e The Grimsel Path, nome nuovo incarnato ancora da Murphy insieme a John Evans (i tre hanno già preso parte in tempi recenti parte al nuovo album di Last Dominion Lost). Entrambi i progetti hanno un'attitudine industriale classica fatta di rumori metallici, suoni analogici sporchi, distorsioni, riverberi e percussioni rozze. Il lato A, occupato da Krank, vede un'unica....
 
Intervista
04-11-2014 : TREPANERINGSRITUALEN
TREPANERINGSRITUALEN
Se è vero che anche in musica niente si crea e tutto si trasforma, è altrettanto vero che c'è ancora qualcuno che riesce a plasmare ottime forme sonore a partire da quanto già elaborato in passato. Tra questi svetta, almeno per il settore oscuro, Trepaneringsritualen (T x R x P), balzato alla gloria degli onori con un pugno di produzioni a tiratura limitatissima diventate in breve oggetti di culto per maniaci spendaccioni. Lo svedese Thomas Martin Ekelund si nutre - come da sua dichiarazione - di tutto ciò che è musica, dalle uscite più sinistre e dure del panorama industriale al pop più....
 
Recensione
04-11-2014 : HALO MANASH
HALO MANASH
Attraverso la serie 'Stellar Mansion' l'eccelsa Aural Hypnox sta svolgendo un lavoro formidabile, riportando alla luce - e soprattutto alla disponibilità dei cultori - non soltanto i titoli più datati del proprio catalogo, ma anche i lasciti di quella Blue Sector che fu l'embrione della label finnica. Tutte uscite andate presto esaurite per via di tirature esigue, tutti gioielli scaturiti dalle menti dell'Helixes Collective, tutte opere che non meritavano né una scarsa diffusione e né di certo l'oblio. Così è anche per "Se Its En", primissima fra le nove uscite complessive che Halo Manash ha....
 
Recensione
04-11-2014 : 1000SCHOEN/AB INTRA
1000SCHOEN/AB INTRA
La Zoharum ripropone, dopo la recente uscita di "Hush!/Ascending In The Light Of An Alien Sun" a firma Re-DrUm/b°tong, il formato split concepito unendo due album diversi uniti da un sottile filo conduttore. Da un lato troviamo 1000schoen, raffinato progetto tedesco gestito da Helge S. Moune, fautore di una drone-music elaborata esclusivamente con strumenti e percussioni, e dall'altra il polacco Radoslaw Kaminski, mente dell'ambientale Ab Intra. I quattro elementi naturali alla base del progetto vengono trasmutati in suoni con una divisione speculare divisa a sua volta in un'ulteriore suddivisione ("terra" e....
 
Recensione
04-11-2014 : GNAWED
GNAWED
Progetto statunitense attivo dal 2009 e con all'attivo molte produzioni su nastro e varie collaborazioni, Gnawed giunge al suo secondo album su CD dopo "Terminal Epoch" (edito nel 2012). Lo stile proposto va ad unirsi ai tanti monicker death-industriali che affollano la scena americana, basati su tonalità sature ed iper-prodotte che se da un lato vantano una qualità tecnica invidiabile, dall'altro hanno il limite di assomigliarsi sin troppo e di perdere la propria identità artistica. Grant Richardson, titolare unico dell'act, assembla otto tracce incentrate su tappeti rumoristici abrasivi, noise sovrapposti,....
 
Recensione
04-11-2014 : MORDFABRIK
MORDFABRIK
A distanza di un paio d'anni dall'autoprodotto "The End Of All..." di cui parlammo proprio sulle pagine del nostro magazine, il polacco Bartosz Rybinski debutta su label grazie all'interessamento dei connazionali della Beast Of Prey. I punti fermi rimangono l'oscurità (sottolineata già dal titolo) e le architetture post-industriali, debitrici della grande scuola dark ambient mitteleuropea. I panorami desolati dell'artwork fanno da sfondo a sonorità lugubri in cui la negatività di base si unisce ad una disperazione interiore, unico vero punto d'ispirazione per dar forma ad un vuoto mentale elaborato tra la....
 
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