04-11-2014
MORDFABRIK
"Obscure The Sun"
(Beast Of Prey)
Time: (36:50)
Rating : 5
A distanza di un paio d'anni dall'autoprodotto "The End Of All..." di cui parlammo proprio sulle pagine del nostro magazine, il polacco Bartosz Rybinski debutta su label grazie all'interessamento dei connazionali della Beast Of Prey. I punti fermi rimangono l'oscurità (sottolineata già dal titolo) e le architetture post-industriali, debitrici della grande scuola dark ambient mitteleuropea. I panorami desolati dell'artwork fanno da sfondo a sonorità lugubri in cui la negatività di base si unisce ad una disperazione interiore, unico vero punto d'ispirazione per dar forma ad un vuoto mentale elaborato tra la decadenza moderna di un mondo in disfacimento. Le sette tracce vedono un repertorio tecnico tipico di questo genere di dischi, fatto di drones e linee noise sovrapposte, rumori strutturati circolarmente, sirene antiaeree, pulsazioni cardiache, samples vocali, voci dall'aspetto sinistro, contorsioni metalliche, clangori e cacofonie in mono. Tutto concorre ad elaborare il delirio di un'eclissi più mentale che fisica, ben sottolineata da una tracklist che disegna un quadro clinico inquietante. La riproposizione di schemi ormai usurati spalanca le porte di un malessere che rischia di lasciare indifferenti proprio perché chiamato in causa ben troppe volte e sempre con la medesima metodologia compositiva di marca death-industriale. Effetti emozionali meno immediati e costruzioni audio più complesse rispetto all'album precedente non aiutano e lasciano in conclusione un senso di profondo anonimato. Si salva l'audio poderoso e (per i maniaci dell'oggetto) la custodia in digipak, ma è troppo poco.
Michele Viali
http://www.myspace.com/578379267