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Recensione
02-04-2023 : GANA2
GANA2
Prima produzione da studio su supporto fisico per questo progetto est europeo curato da Antanas Dombrovskij (membro del duo Tiese), che firma due lunghe tracce memori di sperimentazioni tese ad unire supporti analogici e strutture moderne. La title-track è un mix di nonsense illbient e glitch, fatto di partiture elettroniche scheggiate che si uniscono e si sovrappongono in un melange di concretismi che non trova mai una via comunicativa effettiva, per lasciare invece spazio ad una rassegna di soluzioni varie che arrivano, sul finale, ad una vaga maestosità compatta. "Atlantropa" continua ad insistere su ammassi tonali....
 
Recensione
11-03-2023 : ARKTAU EOS
ARKTAU EOS
Da tempo annunciato e lungamente atteso, "Dormiveglia", ottavo album del duo finlandese, vede finalmente la luce, interrompendo un silenzio discografico che durava dall'uscita di "Eremos" (ottobre 2018). Racchiuso in un particolare digisleeve dal sapore squisitamente artigianale con inserto grafico (la versione a colori del dipinto di copertina), per una tiratura di 500 esemplari, l'album consta di sei "inni abissali o punti d'accesso" ispirati a specifici luoghi della Transilvania e dell'Occitania, registrati fra il 2019 ed il 2021 e creati con "elettronica polverosa, voci di spiriti distanti e field....
 
Recensione
11-03-2023 : JARL
JARL
Erik Jarl, nome ormai storico dell'industrial ambient svedese (già in Skin Area e IRM), continua a sfornare album riguardanti la psiche umana, come questo nuovo "Mindrotation", che viene diviso in cinque movimenti che esplorano sfaccettature diverse di status mentali. La struttura dei pezzi è mediamente circolare e ripetitiva, sorta di loop psichedelici che appaiono sovrapposti. I primi due pezzi hanno delle basi quasi space e fortemente ossessive, su cui vengono collocati degli arpeggi elettronici pulsanti che danno una piega melodica ad un impianto che buca i limiti dell'ambient, per andare verso territori....
 
Recensione
11-03-2023 : VIVIANKRIST / LA FURNASETTA
VIVIANKRIST / LA FURNASETTA
Questo split album, uscito nel settembre del 2022, vede impegnato il monicker giapponese Viviankrist, di conio recente ma assai attivo a livello produttivo, e il progetto italiano La Furnasetta, di cui abbiamo avuto modo di parlare a più riprese in passato. I quattro pezzi di Viviankrist spaziano dal noise secco e duro alla giapponese a sessioni ritmiche serrate dall'andamento minimal synth. Tutto appare molto grezzo e lo-fi ed emergono sentori che collegano sia al black metal che al rumorismo più diretto e schietto, unione probabile dei luoghi di provenienza (Giappone) e di permanenza (Norvegia) dell'autrice. I brani appaiono....
 
Recensione
19-02-2023 : CONTRASTATE
CONTRASTATE
Usciva lo scorso settembre questo EP degli storici Contrastate, progetto allargato a trio negli ultimi tempi e caposaldo di certa scena industrial inglese. "35 Project" è composto da quattro brevi tracce senza titolo che mostrano un forte collegamento stilistico tra loro, quasi fossero un unico pezzo. Ci si muove nei meandri di un sound astratto e non catalogabile, atteggiamento che - con tutte le variazioni del caso - ha sempre accompagnato il monicker inglese sin dall'inizio della carriera. Una voce di fondo commenta questioni (sembra) relative alla guerra, mentre in sovrimpressione si muove lento un tema paramelodico....
 
Recensione
19-02-2023 : LULL
LULL
Il tristemente noto "lockdown" è stato per molti artisti l'occasione giusta per rimettere mano a progetti finiti in naftalina, o magari semplicemente accantonati in favore di altri. Fra questi vi è senza dubbio Lull, longevo progetto di ambient isolazionista creato nel lontano 1991 da Mick Harris, storico drummer dei primi Napalm Death ed in seguito fondatore - con Nik Bullen - degli Scorn. Come Lull, infatti, il musicista britannico era fermo sin dal 2008, allorquando fu l'italiana Glacial Movements, etichetta specializzata in sonorità gelide e isolazioniste, a pubblicare l'album "Like A Slow River".....
 
Recensione
19-02-2023 : ONASANDER & ASHTORETH
ONASANDER & ASHTORETH
Dopo due album realizzati rispettivamente assieme a nomi di spessore come Kloob ed Ajna, l'act italiano Onasander prosegue nel proprio cammino con l'olandese Winter-Light in un altro lavoro a quattro mani, creato stavolta assieme al progetto belga Ashtoreth dell'esperto Peter Verwimp. Il suggestivo tema scelto da Maurizio Landini e dal suo sodale è quello della "devotio", pratica rituale dell'antica Roma in cui, durante una battaglia, un generale poteva votare sé stesso o un legionario del proprio esercito agli Dei inferi per ottenere la salvezza della propria comunità. Prendendo in esame l'emblematico caso di....
 
Recensione
19-02-2023 : HIEMIS
HIEMIS
Prosegue spedita la marcia del progetto di Juan Carlos Toledo, col sesto lavoro messo a punto dal 2019, patrocinato da quella Noctivagant che già aveva curato altri due album dell'act di Siviglia. Pubblicato in soli 100 esemplari nel cardboard apribile tipico dell'etichetta statunitense, il nuovo full-length di Hiemis verte - come si evince dal titolo - sul ben noto albero cosmico della mitologia norrena, e precisamente sui nove mondi ad esso radicati, omaggiati ognuno con una specifica traccia. Per l'occasione, Juan Carlos viene affiancato da Eva Molina dei Doom Of Valyria, alla voce nel primo lavoro di Hiemis recante veri e propri....
 
Recensione
30-01-2023 : MASCHINENZIMMER 412
MASCHINENZIMMER 412
Dopo il primissimo "Macht Durch Stimme", ristampato lo scorso agosto, l'inglese Cold Spring chiude il cerchio ripubblicando anche l'ultimo album del colosso black industrial svedese Mz.412 ancora mancante all'appello, ossia il secondo e celeberrimo "Malfeitor", fuori catalogo da oltre un ventennio. Pubblicato nel 1989 in vinile dalla Cold Meat Industry in 700 esemplari e ristampato dalla stessa label di Karmanik nel 2001 nelle 2000 copie del CD digipack, "Malfeitor", secondo ed ultimo album prima dell'abbreviazione del nome e del cambio di formazione (con l'addio di Holm), viene ora rimasterizzato con specifica....
 
Recensione
30-01-2023 : MANINKARI
MANINKARI
Avevamo già avuto la grande occasione di introdurre i nostri lettori all'opera dei fratelli Frédéric e Olivier Charlot (rimandiamo chi volesse approfondire alla recensione degli Sphyxion dell'anno passato), veri e propri veterani del ritual-ambient più eccelso, e oggi in qualche modo "riscoperti" grazie al sempre accorto occhio della polacca Zoharum, che coi due musicisti ha intrapreso collaborazioni ineccepibili, pubblicando nel suo roster anche i lavori degli altri ensamble a firma dei due parigini, sempre interessantissimi, mai banali, pieni di entusiasmo (dagli Alaska, agli Indalaska, fino ai....
 
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