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Reception

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Recensione
21-03-2014 : ATARAXIA
Parlare degli Ataraxia significa parlare di un pezzo di storia della musica indipendente italiana, e non solo. La loro avventura, iniziata nei tardi anni '80, ha avuto come denominatore comune la continua ricerca di una evoluzione sonora che non comprimesse in maniera troppo restrittiva la creatività del gruppo. Dalla new wave degli esordi, passando per il neofolk di stampo anglosassone e la musica medioevale e barocca, fino alle sonorità eteree e rituali, Francesca Nicoli, Giovanni Pagliari e Vittorio Vandelli, ovvero il cuore storico del progetto (attualmente completato dalle percussioni di Riccardo Spaggiari), non si sono mai...
 
Recensione
21-03-2014 : MOBTHROW
La Grecia è fucina di eccelsi sound designer (Subheim, Abstractive Noise e Stavros Gasparatos, solo per citare alcuni nomi), ed Angelos Liaros rientra appieno in tale elite, sia per quanto espresso nei panni di Mobthrow, sia per essere divenuto un punto fermo nella scena di riferimento quando si tratta di mastering per lavori di spessore. Spostatosi definitivamente a Berlino dopo un precedente soggiorno in terra olandese, Liaros torna finalmente con l'atteso secondo album di Mobthrow, che arriva a tre anni esatti dall'ottimo debut eponimo. Se per Angelos stili come dubstep e drum'n'bass sono stati solo un punto di partenza per...
 
Recensione
21-03-2014 : ALIO DIE & SYLVI ALLI
Lavoro a quattro mani dalla forte carica seduttiva, "Amidst The Circling Spires" si riallaccia alla grande tradizione etnico-oscura che fa capo alla seconda stagione artistica dei Dead Can Dance, nonché ai nostri Ataraxia. L'album segue le direttive stilistiche proprie di Alio Die, progetto italiano guidato da Stefano Musso sin dal lontano 1989 e sempre dedito ad un'ambient magica che apre le porte di mondi lontani, grazie al mix di elettronica e strumenti tradizionali. Sylvi Alli, compositrice versatile con all'attivo album personali, varie collaborazioni e partecipazioni a soundtrack, presta la sua voce eterea a...
 
Recensione
21-03-2014 : HALO MANASH
Torna finalmente alla piena operatività la finlandese Aural Hypnox, etichetta che ha fornito dal 2004 in avanti il più consono asilo ai progetti del 'Collettivo Helixes' (in quasi tutti milita Antti Haapapuro, fondatore della label stessa), ma che dopo il 2009 sembrava trovarsi in un momento di defaillance, vista anche la sospetta migrazione di Arktau Eos alla corte della Svart Records. Sul finire del 2013 è invece iniziato un nuovo ciclo per la label finnica, che è tornata in attività con diverse uscite, fra cui la nona fatica complessiva per Halo Manash, uno dei migliori progetti del roster di un'etichetta...
 
Recensione
21-03-2014 : DANIELE BRUSASCHETTO
Nel mondo della musica alternativa, quella che non dispone di grandi promozioni e che non passa in TV, si assiste spesso a carriere pluriennali che mantengono nel tempo una qualità artistica elevata senza scendere a compromessi con il music business. Talvolta questa attitudine tende ad essere equivocata con una forma di snobismo nei confronti degli ascoltatori, quasi a voler affermare che l'artista voglia isolarsi dal resto del mondo. In realtà ogni forma di arte è, volenti o nolenti, una comunicazione bidirezionale fra artista e fruitore dell'opera, un mezzo per trasportare emozioni e sensazioni da una persona all'altra....
 
Recensione
21-03-2014 : NAXAL PROTOCOL
In origine era Cazzodio, oscuro progetto made in Italy dal nome pungente che è rimasto nella memoria degli appassionati con soltanto due album usciti a fine millennio. Da quelle ceneri nasce Naxal Protocol, nuovo monicker orientato all'analisi entomologica delle anomalie e delle assurdità contemporanee. L'artwork eloquente e l'approccio tematico rimandano ai Grey Wolves e di riflesso ai padri Throbbing Gristle, entrambi grandi 'fotografi' sonori di quel museo degli orrori che è la nostra società. Il nome, anch'esso assai esplicito, sembra ricavato direttamente da qualche oscuro brano dei Genocide Organ, col...
 
Recensione
21-03-2014 : SALA DELLE COLONNE
Uscito alcuni mesi or sono, a circa un anno dal precedente "XX A.D.", "Il Destino Della Orchestra Aurora" è il terzo album del progetto piemontese facente capo a Mehmet R. Frugis, musicista che abbiamo conosciuto anche nei panni di Mekhate. La precedente fatica, uscita per quella Cold Meat Industry che all'epoca sembrava voler riprendere il giusto slancio, aveva visto l'autore alessandrino spostare il tiro dall'industrial ambient del debut "Cronache" verso un suono sinfonico/marziale di grande impatto ed enfasi cinematica. Un passaggio pienamente riuscito anche grazie al contributo dell'Orchestra Aurora,...
 
Recensione
21-03-2014 : L.IET & KURT BOGENHOLTZ
Album di debutto per il duo germanico L.Iet & Kurt Bogenholtz, formato da Michael Belletz (molti lo ricorderanno per l'ottimo act Architrav e in coppia con Sebastian Schultz nel più affabile Mnemonic) e da Kurt Bogenholtz. Il disco, disponibile in formato download, è stato licenziato anche in CDr in un'edizione limitata a sole 50 copie, confezionata in un piccolo gioiello di design fatto di plexiglass imbustato in film nero, che rispecchia in pieno l'asciuttezza plastica e asettica della musica che contiene. Le sette tracce sono un trionfo di minimalismo astratto, segnato da una vaga vena glitch e IDM che va ad incastonare...
 
Recensione
21-03-2014 : NOISEDELIK
Si sa poco di Noisedelik, giovane progetto capitanato dal sardo Massimo Olla con all'attivo tre produzioni pubblicate negli ultimi due anni. "In The Name Of The Father" usciva lo scorso novembre supportato dall'appoggio artistico del grande Gianluca Becuzzi, autore del mastering e delle voci (insieme a Elena De Angelis), e dal packaging in digipak - per una tiratura di 200 copie - firmato dalla svizzera Swiss Dark Nights. Lo stile di Olla mescola input molteplici che coprono tanto il piano tematico quanto quello strumentale. È infatti possibile riconoscere nelle fitte maglie delle nove tracce tracce sia tonalità folk...
 
Recensione
21-03-2014 : ANDREA ROMEO
Una gradita sorpresa l'esordio di questo ventottenne compositore trevigiano, che con l'emblematico titolo "Need For Expression" ci svela - attraverso le note interne del bel digipack - come sia stata una vera e propria "necessità di esprimersi" quella che lo ha spinto a "fissare un momento nel tempo", come "risultato di un viaggio introspettivo ed esperienze emotive tradotte in suono". Non potremmo essere più d'accordo quando Andrea dichiara di pensare che valesse la pena condividere col mondo questo suo momentum artistico, così come concordiamo in pieno circa l'inutilità di...
 
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