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Recensione
16-09-2014 : TREPANERINGSRITUALEN
Trepaneringsritualen sigla finalmente il suo primo album di lunga durata su CD (dopo varie uscite in nastro e vinile) concepito per giungere ad un pubblico largo. Con "Perfection & Permanence" viene confermato tutto il fascino nero che ha portato il monicker svedese ad essere, in soli due anni, una delle migliori realtà della scena oscura: Thomas Martin Ekelund, titolare del progetto e già attivo con il più canonico Dead Letters Spell Out Dead Words, studia a puntino ogni dettaglio, dalla grafica alle scenografie live, dai simboli alle tematiche fino ai suoni, per creare qualcosa che rasenta la perfezione...
 
Recensione
16-09-2014 : PARZIVAL
La lunga carriera della band danese, inaugurata nel '95 col primo album "Giselle" allorquando il monicker adottato era ancora Stiff Miners (e sarebbe poi mutato in Parzival in occasione del terzo full-length), trova un nuovo sussulto con la decima fatica complessiva "Casta", lavoro per il quale il quintetto fa davvero le cose in grande, cooperando attivamente con musicisti indiani sikh di estrazione folk. Ad un piatto ricchissimo, che già vanta svariati ospiti impegnati con corni, violino, violoncello, viola e ben tre voci femminili per i cori, si aggiunge il tocco di misticismo indoasiatico - evidente già...
 
Recensione
16-09-2014 : VV.AA.
A celebrazione dei dieci anni dalla fondazione, la polacca Bunkier Productions rilascia il secondo capitolo della compilation "Songs From The Bunker", che col primo volume datato 2004 lasciò un segno fra gli appassionati di sonorità neofolk, rituali e marziali. Come detto più volte, sono proprio le piccole etichette come la Bunkier a realizzare i sampler più interessanti, vere e proprie raccolte di brani spesso inediti, rari ed esclusivi di nomi sia nuovi che affermati, e "Songs From The Bunker" non fa eccezione. Di questo secondo capitolo, pur non avendo i dettagli di ogni singola traccia nello...
 
Recensione
16-09-2014 : CISFINITUM
Disco riassuntivo per Cisfinitum, venerando e ormai storico nome gestito dall'ucraino Evgeny Voronovsky. "Industriewerke 2002-2012" usciva oltre un anno fa, nel 2013, raccogliendo sette brani inclusi in compilation e singoli vinilici ormai sold-out risalenti al decennio compreso tra il 2002 e il 2012, a cui viene aggiunto un conclusivo inedito. Si parte con "Slide", brano ricavato dal secondo capitolo della famigerata serie "Heilige Feuer" che riflette lo stile marziale tipico del tempo, riprendendone soprattutto la vis sonica, ma non quella tematica e bellica. Stesso discorso vale per il doublet...
 
Recensione
16-09-2014 : KENTIN JIVEK
Autore francese attivo in vari ambiti espressivi, Kentin Jivek avvia la sua avventura musicale nel 2009 con il debut "Foklore And Folktales", seguito da parecchie altre uscite (tra cui brilla anche una collaborazione con Miro Snejdr nel 2013) per giungere a questo nuovo lavoro, anticamera di un prossimo album in LP intitolato "Arsenal". Lo stile riprende la tradizione acustica mitteleuropea incentrata su arpeggi di chitarra arrangiati con motivi di tastiera, a cui si aggiunge una voce calda e suadente che si sposa meravigliosamente ai suoni. In "Futurition", vasto CDr che si dipana attraverso 18 ballate, è...
 
Recensione
16-09-2014 : MICROMELANCOLIÉ
Autore polacco attivo da ormai circa dieci anni sotto vari monicker (prevalentemente Mikrodepresja e quello in esame), sia nel settore audio che in quello video, Robert Skrzynski mette a punto un'opera di sperimentazione post-contemporanea accostabile ad un'arte astratta ricavata da detriti e avanzi di materiale audio. Le fonti sonore utilizzate sono di natura prettamente elettronica: si va dai temi generati da computer ai loop ricavati da nastri, fino a campionamenti e rumori catturati dall'ambiente circostante. Il risultato è una miscela di anomalie sintetiche talvolta sistemate in modo circolare e ripetitivo, altre basate su una...
 
Recensione
16-09-2014 : PJUSK
Definire i perimetri sonori in cui lavora il duo norvegese Pjusk (al secolo Rune Andre Sagevik e Jostein Dahl Gjelsvik) è impresa difficile. Di certo il progetto è nato dallo sviluppo di sonorità isolazioniste alla Thomas Köner, ma si è evoluto nel tempo, grazie all'utilizzo di drones sempre più definiti e meno impalpabili rispetto agli esordi (da ricordare anche un loro passaggio discografico presso la romana Glacial Movements). Di recente, i due hanno sviluppato la tendenza ad utilizzare strumenti non convenzionali per il genere elettronico. È il caso della loro ultima fatica, ovvero ...
 
Recensione
16-09-2014 : LOST KADATH
Concepito anni fa, nel lontano 2005, col semplice nome di Kadath, questo progetto italiano ha all'attivo col suo nuovo monicker un paio produzioni. Il debut autoprodotto e intitolato "Giving Up The Ghost" risale al 2011, mentre il qui presente EP è stato diffuso in formato mp3 nel 2013 dall'americana Kalpamantra, e solo un anno dopo fissato su CDr grazie all'ausilio della Old Europa Cafe. "Monochromatic Regression" si dipana attraverso quattro brani di tipica marca dark ambient, generata per mezzo di droni cupissimi e stratificati, venati da rare striature vocali e strutturati attraverso saliscendi tonali,...
 
Recensione
16-09-2014 : KOOLMORF WIDESEN
Dopo oltre quattro anni di silenzio, ossia dalla release in free-download a due brani "Stun E Day" dell'aprile 2010, torna a farsi sentire Koolmorf Widesen, solo-project del fiorentino Leonardo Barbadoro. L'occasione è quella di un nuovo EP a cinque tracce, rilasciato in audiocassetta e in download dall'americana Wil-Ru Records e prima vera uscita di rilievo dopo i due album datati 2007 e 2009. L'EP parte da una precisa prerogativa, ben spiegata nelle note ufficiali: "(...) niente software per la produzione di suoni sintetici o campioni, niente computer, niente artifici digitali; tutti i brani sono stati suonati con veri...
 
Recensione
16-09-2014 : SAISON DE ROUILLE
Torna a farsi sentire questo talentuoso progetto francese, ora allargato a trio dopo il debut "Caduta Dei Gravi" del 2012. Ancora una volta la trasversalità di Karl Sugin e soci si traduce in una produzione che coinvolge ben cinque label e la band stessa, a conferma della volontà di seguire una strada libera da facile etichettature. Il sound è sempre contrassegnato da una certa muscolarità espletata da toni duri in stile Swans e da un rock industriale e ferroso basato su arpeggi stridenti, giri percussivi compositi e voce cavernosa. Rispetto all'album precedente aumentano sia le influenze melodiche che la...
 
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