16-09-2014
VV.AA.
"Songs From The Bunker II"
(Bunkier Productions)
Time: CD 1 (79:57); CD 2 (78:37)
Rating : 8
A celebrazione dei dieci anni dalla fondazione, la polacca Bunkier Productions rilascia il secondo capitolo della compilation "Songs From The Bunker", che col primo volume datato 2004 lasciò un segno fra gli appassionati di sonorità neofolk, rituali e marziali. Come detto più volte, sono proprio le piccole etichette come la Bunkier a realizzare i sampler più interessanti, vere e proprie raccolte di brani spesso inediti, rari ed esclusivi di nomi sia nuovi che affermati, e "Songs From The Bunker" non fa eccezione. Di questo secondo capitolo, pur non avendo i dettagli di ogni singola traccia nello specifico, sappiamo che il materiale incluso è per la maggior parte esclusivo, o comunque mai pubblicato prima, il che rende l'intera operazione intrigante almeno quanto lo fu il primo volume, dove l'80% dei brani erano assolutamente esclusivi. Altra grande analogia col primo capitolo è la forte presenza di progetti sconosciuti o prossimi al debutto, come i notevoli Brazen Serpent di Vancouver, di cui presto tratteremo l'album d'esordio edito proprio dalla Bunkier, e che qui ci deliziano con un bel momento di folk scuro, mesto, sacrale, arioso e passionale che non ritroveremo nell'imminente full-length. Gli unici act con alle spalle qualche uscita sono nomi più o meno noti come Ghosts Of Breslau, Ludola, Docetism, Enu Kaleidoskops (la cui "Elpa" ricorda gli Ordo Rosarius Equilibrio, con in più dei pregevoli inserti sopranili), Room Noir ("In Dreams" è suadente ed inusuale IDM), SKON (act con alle spalle un CDr rilasciato nel 2001, che col suo brano di rientro datato 2012 - mai pubblicato su supporto fisico - ci propone una solida, trascinante e ben strutturata harsh-EBM da club che colpisce nel segno, non senza gustosi spunti 'altri'), Lonsai Maïkov, Moongazing Hare, Strydwolf ed Awen (plumbea, inquietante e spettrale la loro "Grunwald Swords"), tutti fautori di buone prove, non solo in ambiti neofolk/martial. Fra le performance dei meno noti svettano il neofolk appassionato ed intenso di A Heart In The Stillness, la dolcezza folk tradizionale dei Ruda (molto bella la voce femminile) ed il valido, puro goth degli Srub; bene anche Jaroslaw Wos, Keltika Hispanna (con una suggestiva marcia di guerra) ed il curioso post-punk suadente ed ossessivo dei Nacht Und Nebel, mentre il neofolk tipicamente germanico dei Der Frachter Am Abend lascia qualche dubbio riguardo alle vocals. Tanto materiale di ottima fattura, e non ristretto ai soli confini delle aree grigio-brune del suono (sebbene certe sonorità finiscano per prevalere nettamente a livello numerico), come fu anche per il primo volume, che usciva in CDr in sole 100 copie dieci anni fa raccogliendo nomi come Ritual Front, Storm Of Capricorn, Westwind, Cold Fusion, Der Feuerkreiner, Ghosts Of Breslau etc., e che viene oggi riproposto come bonus-disc dell'edizione doppia - in jewel-case - di "Songs From The Bunker II", realizzata in 200 esemplari (ma è disponibile anche la versione singola, per chi già possedesse il primo volume). Un sampler che ha molto da offrire, e che non può mancare nelle collezioni dei più attenti indagatori della scena, a partire dagli appassionati di neofolk e martial-industrial. Inutile dire che, se vi eravate persi il primo volume (da tempo ormai sold-out), dovete affrettarvi e far vostra questa graditissima versione comprendente entrambi i dischetti, che assieme racchiudono quasi 160 minuti di materiale assolutamente allettante.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.bunkierproductions.com/
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