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Reception

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Recensione
18-01-2016 : ANNELI DRECKER
Sebbene sia uscito ormai la scorsa primavera, cogliamo con gioia l'opportunità di parlare del terzo album solista della magnifica singer norvegese che per tanti anni ci ha incantati dietro al microfono negli indimenticabili Bel Canto. Anneli, voce Regina delle sonorità dreampop ed eteree, mancava all'appuntamento solista ormai dal 2005, anno d'uscita di quel "Frolic" che seguiva l'ottimo "Tundra" del 2000, ed è un immenso piacere vederla tornare all'opera dopo aver prestato la sua infinita maestria a tanti progetti di alto livello (buoni ultimi i ben noti Röyksopp). "Rocks & Straws"...
 
Recensione
18-01-2016 : DELAYKLINIKEN
La sempre attentissima Progress aveva notato questo trio di Stoccolma già anni fa, e nel 2013 il singolo "Young" (radicalmente diverso nella tracklist rispetto alla versione digitale messa fuori l'anno precedente dalla netlabel Camomille Music) aveva sancito l'unione fra la band e l'etichetta, che finalmente culmina ora nell'atteso primo full-length. In giro da quasi un decennio, i tre svedesi hanno ben sfruttato i suddetti singoli - nessuno dei quali ripreso per l'album, come spesso invece accade in situazioni analoghe - per affinare il songwriting e trovare l'intesa ideale, giungendo ben preparati a quest'importante...
 
Recensione
18-01-2016 : SLOGUN : WERTHAM
Prevedibile e attesa questa collaborazione italo-americana tra Wertham (Marco Deplano) e Slogun (John Balistreri): i due terroristi sonori rappresentano infatti due delle massime entità in campo industrial- rumoristico nate nel corso degli anni '90, ma non solo. Le affinità sono molteplici, ad iniziare da un concept che sin dall'inizio ha preso piede partendo da scene di vita violenta, in una trasposizione dalla strada ai suoni per riprodurre su disco la rabbia, la deviazione, il nichilismo, la desolazione di anime nate nel caos della società del dopoguerra, scandagliando i meandri torbidi dell'universo umano, di gente...
 
Recensione
18-01-2016 : WUORNOSAILEEN BANDE
L'ormai classico act industrial di Massimo Basili si allarga al formato di band grazie all'entrata in scena di Lorenzo Abattoir (già noto nei panni di Nascitari) e delle voci femminili di Laura Angerli e Tiziana Vallero. I cambiamenti non si limitano al nome e ai membri, andando a toccare anche uno stile che, pur mantenendo vive le coordinate post-industriali, sposta l'attenzione su tonalità più sottili lasciando spesso da parte le sfuriate power-electro e le cacofonie che percorrevano i dischi precedenti. L'intero album è percorso da una meccanicità minimale ossessiva e fredda fondata su strutture circolari...
 
Recensione
18-01-2016 : IL BALLO DELLE CASTAGNE
Uscito originariamente solo in vinile, "Soundtrack For An Unreleased Herzog Movie" viene ristampato a breve distanza di tempo anche nella versione CD arricchita di due tracce aggiuntive. L'album estemporaneo prende vita col recupero di alcune partiture scritte durante le sessions degli ultimi due album e mai utilizzate; le musiche sono state quindi rielaborate ed estese fino alla creazione di un'opera a sé stante che incrocia varie peculiarità della band italica, pur mantenendo delle prerogative di fondo che fin dal titolo portano verso un orizzonte nuovo e inesplorato. Ricollegandosi alla visionarietà della...
 
Recensione
18-01-2016 : M.O.D.
Maturata un po' di necessaria esperienza con un paio di uscite digitali (l'album del 2013 "Le Dios Mechanische" e la raccolta di cover e remix dell'anno successivo) ed alcuni live, il duo milanese giunge alla prima uscita nel formato fisico, autoprodotta in confezione cartonata apribile. Maryhell (voce) ed Angie Vhelena (musiche) proseguono nel solco di un'aggrotech che attinge in egual misura dall'EBM più acida, danceable e moderna e dalla dark-electro più tagliente, anche stavolta senza stravolgerne i canoni né col songwriting e men che mai con l'immaginario, ma senza dubbio con tutt'altro piglio rispetto...
 
Recensione
18-01-2016 : M-BRANE
Prima del più recente Haze, il pavese Croce fondò nel biennio 2005-2006 un primo progetto sperimentale assieme al chitarrista suo concittadino Davide Quaroni, già membro della band di metal estremo Necroart. Forte di una componente intrinseca molto articolata e complessa, com'è prerogativa del suo progetto solista attuale, il duo M-Brane confezionò quest'unica opera volta a rivivere attraverso sonorità ostiche come la chitarra drone/doom, sospensioni noise e space ambient ed elementi power electronics, il diniego verso il mondo umano ed il progressivo allontanamento da esso verso le alte sfere...
 
Recensione
18-01-2016 : SSHE RETINA STIMULANTS
La giovane tape-label Luce Sia mette il suo secondo sigillo su un lavoro del solo-project di Paolo Bandera, nome di spicco dell'area industrial, già attivo con band cruciali di vecchia data come Sigillum S. Sshe Retina Stimulants è ben noto per la sua elettronica sperimentale ed ermetica, forse tra le più radicali ed inarrivabili tra quelle proposte negli ultimi vent'anni. "The Colloidal Semantika Sessions Vol. I" non fa eccezione: strutturato su due lunghe tracce, usa come filo conduttore un tema sfumato che con cenni allusivi ci conduce nelle lande islandesi tra geyser ed esplosioni d'acqua marina, utilizzando...
 
Recensione
18-01-2016 : HAZE
Progetto solista del pavese Croce, ex tastierista del duo metal Power Symphony, Haze si presenta come un act dalla forte componente sperimentale ed evocativa, che attraverso rituali dronici ridondanti, prolungati e subliminali quanto pressanti stasi dark ambient vuole accompagnarci in un viaggio nel nostro Io più nascosto, saturandoci i timpani con suoni ripetuti e pieni che funzionano da mantrico strumento di autoipnosi ed annichilimento del Sé. "Mantricoom", prima opera a nome Haze, porta nel titolo una combinazione di parole che ben spiega l'approccio sonoro di Croce: un uso dei droni granitico e colloso, di matrice...
 
Recensione
18-01-2016 : GOAT THRON
La one-man-band polacca Goat Thron rispolvera un album uscito solo su cassetta nel 2013 riproponendolo in CD con la medesima tracklist ed artwork modificato. "Ruthlessness" consta di otto brani incentrati su un death-industrial rude e lapidario, figlio della stagione black metal più estrema di cui raccoglie temi e ed ambientazioni. I pezzi sono basati su strutture sonore minimali fatte di poche linee tonali, rumori accennati, voci filtrate e iperdistorte. Tutto viene ridotto all'osso in una identificazione che sembra voler accostare i suoni al deperimento di un corpo esanime. L'effetto complessivo rimanda ad ambienti...
 
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