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Reception

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Recensione
18-11-2016 : GODLESSTATE
Patrick Leagas, attualmente il più estroso dell'originario terzetto della Morte in Giugno, torna con un nuovo progetto che raccoglie l'eredità tribal e mantrica dei vecchi Mother Destruction continuando anche un discorso aperto almeno in parte con "Headless", uno degli ultimi lavori usciti a nome Sixth Comm. Godlesstate nasce dall'interesse mai nascosto di Patrick per l'archeologia e la storia socio-spirituale del genere umano, questione che si traduce a livello audio in un'esplorazione delle pratiche tribal-religiose che hanno percorso i secoli. Di fatto la passione per le percussioni ritualistiche era evidente...
 
Recensione
18-11-2016 : ARCTIC SUNRISE
A poco più di un anno dall'album d'esordio "A Smarter Enemy", il duo tedesco torna con la seconda fatica sulla lunga distanza a seguito del singolo digitale "Silent Tears", sempre sotto l'ala protettrice della rinomata Echozone. Fedeli alla linea tracciata col debut, Steve Baltes (musiche) e Torsten Verlinden (voce) proseguono con la propria formula vincente, costruita sì con macchinari datati e analogici (autentica passione dello stesso Steve, noto collezionista di vecchi synth), ma assolutamente attuale e mai pretestuosamente retrò nel pagare il giusto tributo ai colossi del (synth)pop ottantiano...
 
Recensione
18-11-2016 : DJINN Featuring DEVIS G.
Forse il primo lavoro di Djinn (qui ben supportato dal "Teatrante Satanico" Devis Granziera alla voce) in cui la parola "morte" lascia le forme estetizzanti tipiche del death-industrial per assumere i contorni concettuali della realtà attuale. Vintras collega infatti questo piccolo gioiello sonoro ai dati di un mondo (e di una società) lanciato a velocità siderale contro un muro, con l'unica via di salvezza rappresentata dall'estinzione del genere umano. Dedicato allo scrittore suicida Edouard Lévé, "0 Hz" è composto da sette tracce stilisticamente diverse rispetto ai...
 
Recensione
18-11-2016 : RECFRAG
Approdato alla corte della slovacca Aliens Production, il progetto del bielorusso Dmitry Nikolaenko torna col secondo full-length a circa un anno e mezzo dal buon debut "Burning Rime" (uscito per la Solanic). La formula IDM/ambient/industrial viene affinata ad ogni livello, dalla produzione più dettagliata ad una scrittura più matura, segno di come il producer di Minsk abbia lavorato al meglio per compiere i dovuti passi avanti. Synth ariosi e ritmi abrasivi s'incontrano/scontrano all'interno di brani dove la componente melodica gioca un ruolo fondamentale, ed in tal senso "Magnetic Spheres" risulta quanto...
 
Recensione
18-11-2016 : BOAR ALARM
Nuova avventura solista per lo svedese Fredrik Djurfeldt, singer dei longevi Severe Illusion la cui inclinazione per i side-project è ormai ben nota (Analfabetism, Instans etc.). Assieme al nuovo act rispunta fuori il marchio Riot Electronics (che due anni fa commercializzò la tape dell'altro progetto parallelo Radiumhospitalet), per un esordio registrato a Vancouver e confezionato in un digipack a sei pannelli elegante e minimale. Sebbene l'act principale di Fredrik, Severe Illusion, si sia sempre mosso nelle aree più distorte e noisy dell'EBM, al musicista svedese non è mai mancata la volontà di cimentarsi...
 
Recensione
18-11-2016 : JARL
Erik Jarl, svedese già membro del collettivo IRM e di altri interessanti progetti di area, firma il suo ennesimo album solista optando ancora una volta per un'unica grande suite sonora. Stavolta l'attenzione ricade sull'amigdala, parte del cervello che condiziona le emozioni ed in particolar modo la paura. Erik si riallaccia al discorso dark ambient dei suoi connazionali elaborando un mantra sibillino che pulsa per quasi un'ora come un essere vivente, mantenendo però una condizione di stasi costante. L'oscurità e il mistero regnano imperiose in un'architettura semplice, fatta di drones ripetuti e stratificati su cui si...
 
Recensione
18-11-2016 : MARTIN NONSTATIC
Un disco registrato dal vivo è una cosa poco usuale quando si tratta di progetti di area elettronica, specialmente per quegli act condotti in solitaria da dietro ad un laptop e qualche altro macchinario. Generi come downtempo, ambientronica o IDM sono semmai più adatti alla sonorizzazione di installazioni o come soundtrack per immagini, ma l'occasione per la registrazione in esame era per lo meno ideale: una serie di sessioni live a cura dei mirabili artisti facenti capo all'ottima Ultimae Records, tenutasi nel febbraio di quest'anno al Planetario Zeiss di Bochum, in Germania. Le stelle e i misteri del cosmo hanno di certo...
 
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18-11-2016 : PENNY RIMBAUD'S L'ACADÉMIE DES VANITÉS
Performance live di Penny Rimbaud al Rebellion Festival di Blackpool del 2014 incentrata sulla riproposizione del classico dei Crass (di cui Rimbaud era membro) "Yes Sir, I Will" del 1984. L'album originario, tematicamente basato sul conflitto delle Falklands che al tempo impegnò Regno Unito e Argentina, viene ripreso proprio per la coincidenza di date a distanza di trent'anni dall'evento bellico. Essendo cambiate molte cose da allora ad oggi, Rimbaud, attorniato da un'ottima squadra di musicisti (la cosiddetta "Académie Des Vanités"), rivede le coordinate stilistiche di "Yes Sir" virando...
 
Recensione
18-11-2016 : CANDOR CHASMA
Per il loro quarto lavoro in appena quattro anni di attività il duo Candor Chasma prende le mosse dal romanzo "Il Dipinto Ucciso", datato 1993 e firmato dal romano Paolo D'Orazio. Già noti alle cronache sperimentali per i loro trascorsi illustri, Simon Balestrazzi (decano della scena nonché fondatore del progetto T.A.C.) e Corrado Altieri (meglio conosciuto nelle vesti di Uncodified) vanno a ripercorrere le tappe di un testo con la policromia variegata dell'elettronica, spaziando da atmosfere di sottofondo a pure astrazioni sonore. I nove pezzi del disco alternano passaggi noise, distorsioni furenti sviluppate...
 
Recensione
18-11-2016 : MURMURISTS
Secondo capitolo di una trilogia iniziata nel 2013 con l'album "I Cannot Tell Where I Am Until I Love You", "I Am You, Dragging Halo" raccoglie le peculiarità dell'arte trasversale incarnata dall'inglese Anthony Donovan. Nel suo lavoro convergono, oltre ai suoni, recitazione, narrazione e, almeno in parte, arte visuale. Da un punto di vista prettamente audio l'opera si avvale di varie voci, oltre ad un buon numero di strumentisti e sperimentatori, di fatto mezzi nelle mani di un compositore che accorpa la ricerca con l'improvvisazione, il sensazionalismo sonoro con una comunicazione ermetica tipica di questo genere...
 
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