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Recensione
06-06-2018 : THE MYSTERY OF THE BULGARIAN VOICES Featuring LISA GERRARD
La tedesca Prophecy mette a segno un grande colpo, pubblicando un lavoro che unisce autentiche icone della vocalità: il celeberrimo e pluripremiato coro femminile a cappella The Mystery Of The Bulgarian Voices, nato nel lontanissimo 1952 e precedentemente noto come Le Mystère Des Voix Bulgares, forte di una lunga tradizione che ha visto negli anni avvicendarsi direttori e coriste, e Lisa Gerrard, storica voce dei Dead Can Dance che nella sua lunga ed encomiabile carriera, oltre ad essere stata cofirmataria di prestigiose soundtrack come quelle per "Il Gladiatore" e "The Insider", ha collaborato ad altissimi...
 
Recensione
06-06-2018 : CORAZZATA VALDEMONE
Il nuovo lavoro della Corazzata Valdemone segna forse il punto di massimo splendore del progetto, già sfiorato con il precedente "Stornellando In Grigioverde", dai tempi degli spericolati inizi discografici. Di fatto Fagnani unisce la sua passione per gli stornelli d'epoca, ereditata anche da certa scena post-industriale, con un approccio compositivo secco e asciutto che incrocia marce roboanti, sottofondi para-sinfonici molto essenziali e temi funebri. Il tutto vede un mix di parole che si serve della tradizione, contaminandola con testi attuali ma collocabili in un ben preciso periodo e registro storico. Tutto si sposa alla...
 
Recensione
06-06-2018 : CORDE OBLIQUE
C'è stato un tempo in cui i cosiddetti 'live in studio' erano meno rari, sollevando spesso polemiche circa la loro effettiva utilità, oltre che su determinate modalità realizzative. Un tipo di pubblicazione oggi assai poco diffusa, vuoi per le moderne tecnologie in grado di catturare meglio la resa audio in un regolare concerto, vuoi per tante altre ragioni, ma che nelle intenzioni dei Corde Oblique di Riccardo Prencipe trova una valida ragion d'essere: quella di riprendere undici brani fra i più amati dai sei album realizzati in precedenza (in verità solo da cinque di essi, giacché non figurano...
 
Recensione
06-06-2018 : DEATH IN ROME
Il ritorno dei Death In Rome, fortunata e misteriosa band che ha fatto dell'incrocio tra cover mainstream e canone neofolk il suo cavallo di battaglia, è all'insegna di una maggior ricercatezza nei pezzi da reinterpretare, così come di una più attenta realizzazione in fase tecnica. "V2" annovera tra i suoi brani alcune rivisitazioni di tracce tanto note quanto decisamente azzeccate (formidabile la virata in chiave maestosa e titanica della scarsa "Lambada" o gli Ace Of Base che suonano in stile Laibach), così come passaggi più prigionieri del brano d'origine ("It's A Sin")....
 
Recensione
06-06-2018 : SIXTURNSNINE
Fra i molti esordi patrocinati dalla Echozone, quello dei SixTurnsNine è senza dubbio uno di quelli più inusuali: il trio di Düsseldorf è infatti dedito ad un trip-hop dai toni cupi ed ambientali, guidato da una voce d'estrazione blues come quella di Anja Trodler. Siamo quindi lontani dalle sonorità che di norma tratta la label tedesca (nonostante qualche plausibile accostamento alla scuola 4AD), e già l'iniziale "Painted Clouds", col suo incedere lento e mesto e le sue ambientazioni sporche e lo-fi, ci dice chiaramente che è la matrice trip-hop a dominare nell'economia del sound del...
 
Recensione
06-06-2018 : PERSONA/LE SILENCE DES RUINES
Dopo l'EP del 2014 "Resistència" tornano a farsi sentire gli iberici Persona, padroni di casa della Marbre Negre, per l'occasione con uno split-album che li vede al fianco dell'act francese Le Silence Des Ruines, solo-project di Nicolas F. (anche attivo con Jörvallr) rimasto anch'esso lontano dai riflettori a lungo, segnatamente dalla raccolta di vecchi brani "Pardonne-Moi Lucifer..." rilasciata in digitale nel settembre 2011). Ispirati rispettivamente dal film del '67 di Luchino Visconti "Lo Straniero" (i Persona) e da quello dell'86 di Andrej Tarkovskij "Offret" (LSDR), i due progetti si...
 
Recensione
06-06-2018 : NOTHING:ALWAYS:WORKS
Per parlare del progetto di Alexandre Abrunhosa dobbiamo fare un salto indietro al febbraio 2015, allorquando il musicista portoghese dall'eclettico background (cantante punk, dj e tastierista funky, ma anche impegnato in arti visive,letterarie etc.) decise di mettere in piedi Nothing:Always:Works e di fare irruzione nella scena con un particolare CD-single. L'idea era infatti quella di rendere unica ognuna delle ben mille copie previste del dischetto, anzitutto rompendo la plastica del jewel-case, poi aggiungendovi qualcosa di realmente personale (lo stesso Alexandre non vuole dire di più circa le sostanze di cui sono intrisi i...
 
Recensione
06-06-2018 : HOUSE OF TARTS
Realizzato in un essenziale digipack, "H.O.T." è il primo lavoro ufficiale del duo composto da Laura Martelli (voce e tastiere) e Valentina Salvatori (basso, synth, drum-machine), nonostante gran parte degli otto brani in scaletta fossero già stati presentati meno di un anno prima in una release digitale. Incontratesi in quel di Mestre nel 2015 per motivi di studio dopo essersi fatte le ossa in formazioni indie-rock nelle rispettive zone d'origine, le due musiciste nostrane hanno raggiunto la comunione d'intenti all'interno di un sound che coniuga minimalismi di natura dark/synth-wave ad un notevole eclettismo, ben...
 
Recensione
06-06-2018 : TRYHM
Giovane progetto norvegese al debutto, Tryhm si collega alla grande scena dark ambient scandinava di prima generazione ripercorrendone i canoni in maniera precisa, senza azzardare soluzioni aggiuntive ma riuscendo comunque ad infondere quel senso di profonda inquietudine ormai classica per chi ama questo tipo di sonorità. I sei brani del disco sono improntati su giri circolari che hanno alla base delle percussioni imponenti e marziali venate da linee semi-melodiche e sinfoniche, congeniali alla creazione di un'atmosfera lugubre giocata su frequenze basse e catacombali. Pochi escamotages intervengono ad arricchire l'impianto di...
 
Recensione
06-06-2018 : GRAVE OF LOVE
Album di debutto per questo progetto polacco, che si riaggancia alla tradizione neofolk e marziale senza calcare la mano su riferimenti bellici o questioni di stampo ideologico. "Decay" consta di 10 tracce in parte strutturate sui classici canoni della ballata acustica costruita con arpeggio di chitarra e voce stentorea, e in parte basati su rintocchi ritmici graffiati o meno da melodie e percorsi da un recitativo oscuro e declamatorio. Nel finale intervengono alcune incursioni di stampo industrialeggiante, senza riuscire ad aggiungere molto ad un lavoro comunque eccessivamente derivativo in cui si sentono scorrere reminiscenze di...
 
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