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Reception

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Recensione
24-05-2018 : SEADRAKE
Ed infine, dopo ben quattro singoli rilasciati tra il 2015 ed il 2017, per i Seadrake è giunto il tanto atteso momento del primo full-length, realizzato nell'elegante confezione digifile a sei pannelli e contenente dieci brani, inclusi i cinque presentati in anteprima nelle suddette uscite. Il supergruppo, composto da nomi di rilievo come il singer/chitarrista Hilton Theissen (già negli Akanoid e nei progressive dark metallers Dark Millennium), il tastierista Mathias Thürk (ex degli ottimi Minerve) e soprattutto il bassista/tastierista Rickard Gunnarsson (vero e proprio 'comune denominatore' della massima qualità in...
 
Recensione
24-05-2018 : THELEMA
Una delle qualità che rendono veramente grande una band è la versatilità, intesa come capacità di spaziare tra generi ed influenze mantenendo sempre e comunque la propria impronta. Ci hanno provato in tanti ad esplorare altri lidi, spesso finendo per suonare come qualcun altro, ma i migliori sanno come piegare la propria scrittura a nuove esigenze creative senza mai perdere la bussola. Fra questi figurano senza dubbio i modenesi Thelema, leggendaria formazione nata nel lontanissimo inverno del 1984 che, tornata in pista nel 2005 dopo una seconda pausa di riflessione, ha tagliato sul finire dello scorso anno il...
 
Recensione
24-05-2018 : WHITE HILLS & DER BLUTHARSCH AND THE INFINITE CHURCH OF THE LEADING HAND
Collaborazione a quattro mani tra l'act austriaco Der Blutharsch e la band statunitense White Hills: i due progetti si erano già incontrati in un 7" split del 2010 e successivamente in alcune collaborazioni per singoli brani, ma solo ora arrivano a concepire insieme un'unica opera breve di cinque tracce. Si tratta di un rock psichedelico legato alla tradizione kraut, rivisto con le peculiarità tecniche moderne e iperprodotto con la tecnologia dei giorni nostri. Riff continui e costanti giocati su frequenze basse danno corpo a dei mantra psichedelici oscuri, battuti spesso da beat perpetui con esiti misteriosi e lisergici;...
 
Recensione
24-05-2018 : SINDROME DI COTARD
Interessante progetto al debutto assoluto con questo EP di quattro tracce, Sindrome Di Cotard è formato da Vintras (celebre mente di Djinn) e Xenos (già noto nelle vesti di Ge-Stell): due personaggi sinistri che danno forma alla loro creatura partendo dalla lugubre sindrome di Cotard, malattia consistente nel convincersi di essere morti o di mancare di alcune parti fisiche. Il loro è un sound rumoristico molto minimale che parte dagli stridori inquietanti distesi su una voce narrante di "Sei Tu Il Mio Custode", per poi passare a linee torbide e sporche su rintocchi percussivi (Djinn non è poi così...
 
Recensione
24-05-2018 : NOX INTERNA
Nei tre anni trascorsi dal terzo album "Spiritual Havoc", il progetto capitanato dal madrileno Richy Nox (ormai da tempo stabilitosi in Germania) ha avuto la possibilità di esibirsi frequentemente dal vivo, testando in lungo e in largo quali soluzioni funzionino meglio in un contesto fondamentale per Nox Interna come quello live. Mentre il quarto full-length è in lavorazione con uscita prevista per il 2019, ad interrompere il digiuno discografico arriva ora questo EP a tre tracce, ben prodotto con l'ausilio dell'esperto Lutz Demmler (ASP) e confezionato in un elegante digipack completo di libretto. Entrambi i nuovi...
 
Recensione
24-05-2018 : RD & SP
Lavoro a quattro mani tra due decani della scena synth e industriale italiana: Roberto Drago, già mente dei ben noti The Tapes, e Stefano Pischiutta, membro dell'ensemble di vecchia data Scortilla. I due recuperano ben 13 brani risalenti al 1989 e registrati a casa, parte firmati da Drago, parte da Pischiutta e parte realizzati in collaborazione. Si tratta di materiale dal piglio fortemente retrò, indietro nel tempo già nel periodo in cui furono concepiti. I pezzi hanno la struttura di 'assaggi' o idee che potevano avere sviluppi ulteriori, fondati su toni lineari e continui normalmente brevi e privi di variazioni....
 
Recensione
24-05-2018 : STALOWA WOLA
Progetto polacco al debutto assoluto, Stalowa Wola prende vita sulla scia del classico filone marziale adottandone tutte le strategie compositive, iconografiche e allusive: il nome fa riferimento ad una piccola città polacca, mentre le immagini interne rimandano a situazioni relative alla Seconda guerra mondiale. Lo stile è incentrato su ritmiche possenti e marce militari, su cui si stendono temi semi-orchestrali e nenie semplici dal sapore malinconico e tetro. Sullo sfondo agiscono i tipici rumori della guerra meccanizzata: dagli allarmi ai bombardamenti, dagli spari ai voli aerei, per rendere appieno l'idea di un campo di...
 
Recensione
24-05-2018 : AUTUNNA ET SA ROSE
L'ensemble italico Autunna Et Sa Rose torna con un album complesso, nato sullo scorcio di un'attività onirica rivissuta attraverso le due tranche in cui è divisa l'opera. La parte più interessante del disco risiede nel voler ricreare l'atmosfera dei sogni utilizzando una strumentazione classica (pianoforte, violoncello, soprano, mezzosoprano, percussioni), piegandola ad un andamento tutt'altro che morbido e lineare ed in pratica forzando in chiave quasi rumoristica delle tonalità che per definizione rimangono melodiche. Non a caso la macrostruttura degli otto brani appare spezzata, frammentata, ricca di pause,...
 
Recensione
24-05-2018 : NEUROTOXIK
Sono poche le informazioni reperibili sul duo composto dall'inglese Henry Bamber (voce) e dal francese Stéphane Boulin (macchine), nato come trio nel lontano 1990 per mano di quest'ultimo assieme ad altri due sodali ed autore di una sola cassetta - rilasciata non si sa bene in quale anno - intitolata "First Mortal Emanation", ma giunto solo lo scorso aprile al debutto vero e proprio con l'album in esame, autoprodotto e racchiuso in un bel digipack a sei pannelli completo di booklet. Le radici del progetto affondano proprio in quella EBM di fine 80s/inizio 90s da cui almeno Boulin proviene con certezza, come ci confermano i...
 
Recensione
24-05-2018 : RUST ON THE AX
Facciamo un passo indietro per parlare del secondo lavoro del progetto polacco Rust On The Ax, uscito al momento solo su nastro nel 2016 e finora mai ristampato. Si tratta di un album che accorpa tutte le ossessioni tipiche di questo autore, nato in seno al black metal e convertito ad un black ambient satanico con tanto di ammennicoli al seguito: da pentacoli a croci rovesciate, fino a vari riferimenti testuali di marca prettamente luciferina e immancabili facce colorate di bianco e nero. Il tutto viene improntato su un'oscurità catacombale con toni semi-melodici di stampo fortemente inquietante, voce rozza e gracchiante come da...
 
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