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Recensione
08-03-2021 : LAST INDUSTRIAL ESTATE & IURTA
LAST INDUSTRIAL ESTATE & IURTA
Facciamo un passo indietro per parlare di questo "Restricted Areas", sorta di compilazione allargata uscita nel 2018 che accoglie e rivisita un lavoro del 2015 ed uno del 2013. Il primo dei due includeva solo brani dello svedese Last Industrial Estate, in parte ripresi in questa ristampa, mentre il secondo includeva i remix di Iurta, duo portoghese composto da Johan Aernus (Wolfskin, Karnnos) e André Coelho (Sektor 304), e un pezzo molto lungo dello stesso LIE. Riguardo la genesi dei pezzi e della loro successiva confluenza in questo doppio album si sa ben poco, così come dei temi da cui si sono sviluppati; a parlare....
 
Recensione
21-02-2021 : TUNNELS OF AH
TUNNELS OF AH
Quinto album per il monicker Tunnels Of Ah, da sempre edito dall'etichetta inglese Cold Spring. Anticipato da scarse informazioni al riguardo e, come di norma per questo progetto, incentrato su concept quasi impalpabili, "Deathless Mind" lascia parlare suoni e rumori, che imbastiscono una sorta di noise-ambient tetro e oscuro basato principalmente su toni disturbanti e non aggressivi. I sette pezzi del disco sono divisi tra rumori ombrosi e quasi offuscati, ripetuti in modo continuo e perpetuo, ma anche spezzato e frammentato in strutture che appaiono dotate di un ordine all'interno di un caos apparente. Vari passaggi fanno leva su....
 
Recensione
21-02-2021 : SÍLENÍ
SÍLENÍ
Uscito nel maggio dello scorso anno, "All Heavens Rejoice" è il quarto lavoro complessivo dell'act portoghese in poco meno di due anni e mezzo, primo fra essi a venire stampato nel formato fisico (100 copie in CD racchiuse in una spartana bustina cartonata) ed esordio per Valter Abreu nel roster dell'americana Noctivagant. Accantonate certe meccaniche di natura ritmica, Abreu affina quella vena melodica che si è sempre fatta strada fra le coltri dronico/ambientali di Sílení, in un lavoro più dimesso e creato appositamente per i momenti di solitudine, coi titoli dei brani basati sulle lettere....
 
Recensione
21-02-2021 : WEAR AND TEAR/PETROLIO & YUKO ARAKI
WEAR AND TEAR/PETROLIO & YUKO ARAKI
Disco curioso e senza compromessi nato da una collaborazione a sei mani tra Wear And Tear (ovvero Davide Bacci, musicista dedito ad un'ambient dai toni decadenti, inquietanti e carichi di malessere interiore), Petrolio (il polistrumentista Enrico Cerrato, già attivo in diversi progetti di natura jazz, punk, industrial e noise) e la musicista/compositrice giapponese Yuko Araki, "Omen" è un lavoro lungo, disturbante nel suo minimalismo strumentale, e quindi di difficile assimilazione anche dopo numerosi ascolti. Nel marasma effettistico delle singole composizioni risulta impresa ardua trovare anche solo una qualche....
 
Recensione
05-02-2021 : PHRAGMENTS
PHRAGMENTS
Quattro anni dopo il penultimo "All Towers Must Fall" e due anni dopo la raccolta di vecchi brani realizzati in collaborazione con altri act "Fratres", il progetto di Matej Gyárfás torna con l'atteso sesto album, pubblicato nelle 111 copie della mirabile edizione CD digisleeve a sei pannelli e nelle altrettante del formato in vinile. Se già da tempo l'act slovacco aveva abbandonato l'impeto sinfonico/marziale in favore di una dark ambient minimale ed isolazionista, col nuovo lavoro si prosegue spediti nel medesimo solco già a partire dal titolo, coi quattro lunghi "inni di solitudine"....
 
Recensione
05-02-2021 : HIEMIS
HIEMIS
Quarta release complessiva per il progetto dello spagnolo Juan Carlos Toledo, e precisamente la seconda nel formato CD (limitato a soli 50 esemplari nella confezione in cartoncino apribile fuori formato), ancora una volta per l'americana Noctivagant, che già pubblicò l'altro lavoro su dischetto ottico "Hyperborea". Ispirato dal periodo medievale in cui vennero edificate le grandi cattedrali (dodicesimo e tredicesimo secolo) e dall'intreccio fra scienza, arte e spiritualità che nasceva in seno a tali straordinarie costruzioni, nonché dagli studi dell'enigmatico alchimista Fulcanelli, l'artista di Siviglia....
 
Recensione
05-02-2021 : CERNICHOV
CERNICHOV
Giovane duo italo-belga con già all'attivo una release che prende titolo dal nome del progetto e datata 2018, Cernichov prende le mosse dall'omonimo architetto russo per approdare in questo nuovo lavoro ad un concept in cui il mondo viene dominato da muffe e funghi, un'idea non così distante dalla realtà, visto che questi esseri sono assai più resistenti e longevi del genere umano. I brani prendono vita da un crocevia di elementi industriali e rumoristici per dare luogo a scenari ambientali che uniscono basi pulsanti - quasi a mimare il respiro costante ed eterno di esseri viventi - a drones dilatati e continui. Ne....
 
Recensione
05-02-2021 : MINÓY
MINÓY
Prima ristampa in digitale della vastissima produzione di Minóy (all'epoca Stanley Keith Bowsza), attivo sin dagli anni '80 fino alla morte avvenuta nel 2010. "In Search Of Tarkovsky" usciva nel 1986 in formato cassetta e veniva - come evidente dal titolo - ispirato dal già defunto regista russo Tarkovsky. Il CD ripropone la medesima sequenza sonora dell'originale - sorretta da rimasterizzazione -, fatta di due lunghe tracce che andavano a coprire i due lati del nastro. La title-track è un melange di suoni e rumori claustrofobici, asettici e metallici, probabilmente generati da distorsioni, riverberi e....
 
Recensione
26-01-2021 : CAMECRUDE
CAMECRUDE
Due anni dopo il sorprendente debutto "Enclave I", il progetto del francese Valentin Laborde torna con l'atteso follow-up, incarnato da un doppio CD nella magnifica confezione box in legno nero con booklet rituale, stampe artistiche ed inserti vari, approntata dall'ottima Cioran Records nelle 199 copie dell'edizione limitata. Oltre 100 minuti in cui il Nostro, accompagnato dalla sua fidata ghironda (strumento di cui è insegnante, e che in Camecrude viene manipolato ad arte per aderire alla perfezione alle dinamiche noise/industrial) e dal synth analogico Lyra-8, nonché ispirato dalle opere letterarie di autori quali....
 
Recensione
26-01-2021 : ASHTORETH & STRATOSPHERE
ASHTORETH & STRATOSPHERE
Collaborazione inedita tra due autori belgi: da una parte il doom-minimal project Ashtoreth, ancora relativamente giovane a livello produttivo e compositivo, con all'attivo varie collaborazioni ed alcune uscite di buona portata, e dall'altra il più maturo Stratosphere, attivo ormai da oltre 20 anni e autore di varie acclamate release che spaziano dall'industrial alla dark ambient. L'incontro dei due porta ad un sound inedito per entrambi: di fatto presentato come un passaggio tra l'oscurità e la luce alla ricerca del limite tra ciò che percepiamo e ciò che non possiamo vedere, "Between Worlds" è un....
 
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