26-01-2021
CAMECRUDE
"Enclave II-II"
(Cioran Records)
Time: CD 1 (49:01); CD 2 (53:50)
Rating : 8
Due anni dopo il sorprendente debutto "Enclave I", il progetto del francese Valentin Laborde torna con l'atteso follow-up, incarnato da un doppio CD nella magnifica confezione box in legno nero con booklet rituale, stampe artistiche ed inserti vari, approntata dall'ottima Cioran Records nelle 199 copie dell'edizione limitata. Oltre 100 minuti in cui il Nostro, accompagnato dalla sua fidata ghironda (strumento di cui è insegnante, e che in Camecrude viene manipolato ad arte per aderire alla perfezione alle dinamiche noise/industrial) e dal synth analogico Lyra-8, nonché ispirato dalle opere letterarie di autori quali Albert Caraco, Emil Cioran e Ladislav Klima, continua ad esplorare nuove vie del suono harsh noise più oscuro, rituale e legato alla tradizione occitana, stavolta col prezioso aiuto di alcuni ospiti. Il primo dischetto ("con tracce estese per la decadenza ed il dramma della coscienza") consta di tre lunghe suite e di un interludio: "Les Maux: Minja Los Que Non Te Mingen" apre sorniona per poi prendere corpo con un incedere meccanico, sfociando in un groove che fa da base ad una vocalità salmodiante, per poi virare verso passaggi noise altamente caotici e porzioni rituali di grande efficacia, riassumendo tutte le prerogative del sound dell'act transalpino. L'oscura ed ossessiva "Les Sorts: A La Tèrra Volatz" poggia sul ritmo ipnotico approntato dai percussionisti di Ginkgotuk (Clément Joseph-Alexandre e Laurent Hayet), sfoderando voci e suoni minacciosi sulla scorta di vortici audio opprimenti, e dopo uno spettrale interludio dark ambient, "La Mort: Précis de Décomposition" dimostra quanto stridente possa farsi la ghironda di Valentin in un mirabile crescendo d'intensità. Più concise le tracce del secondo CD ("con oscure e antiche meditazioni di stregoneria attorno all'insonnia ed all'utilitarismo negativo"), che offre una maggior ampiezza di soluzioni in un lotto molto ben assortito: dalla para-sinfonica, minacciosa e stridente "Anathème" alla stregonesca, istrionica ed oscuramente cerimoniale "Rituel D'Avortement", dalla marziale "La Jambe Crue" (con ancora il duo Ginkgotuk e la voce di Victor Tuurngaq, titolare del progetto black harsh noise Stase:Orgone e della Cioran Records) alla serpeggiante "La Malor"(con alla voce l'attrice Malou Rivoallan), dalla ritualità percussiva della sciamanica "Broishami" agli spettrali vortici noise-ambient di "Tableu D'Inconstance", dalla più melodica (e teatrale nelle recitazioni della Rivoallan) "Sauge Lente" alle antiche sonorità occitane della vorticosa "Que Las Arraditz Que't Sèquin", per finire con l'ossessività noise di "Vu D'Échec". Tanto materiale di altissima qualità ad ogni livello attraverso il quale Valentin, artista talentuoso e lungimirante con un'idea quanto mai personale, eclettica ed efficace di come possano essere rielaborate le dinamiche noise/industrial più rituali ed oscure, si conferma fra i nomi emergenti più interessanti dell'intero panorama industriale, grazie ad una visione artistica davvero unica, affascinante e completa. Se queste sono le vostre sonorità, non potete davvero precludervi l'opportunità di apprezzare l'arte oscura di Camecrude.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://www.facebook.com/camecrude.official
https://cioranrecords.bandcamp.com/