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LiveReport
06-11-2010 : SUMMER DARKNESS FESTIVAL
Lungo il canale, verso il sud cittadino di Utrecht, sulla sponda opposta rispetto al Duomo, il Tivoli Oudegracht (il giorno successivo andremo ad assistere ai concerti presso l'altro Tivoli, il De Helling: sono i nomi delle zone cittadine in cui sorgono) s'incastona tra negozi di anticaglie, piccoli ristoranti etnici, locali e negozietti, percorrendo quella lunghissima 'passerella fluviale' che il corso d'acqua compie verso il polder settentrionale. È appena suonato il carillon che marca il primo pomeriggio e di risposta al Tivoli sta per iniziare la lunga, intensa, superba giornata del nostro secondo giorno del Summer Darkness. Un...
 
Recensione
06-11-2010 : LUGBURZ
Con il monicker Lugburz torna a ben sette anni di distanza dal debut "Behind The Gates Of Black Abyss" Sathorys Elenorth, ritrovando un suo ulteriore personale, catartico angolo artistico, e lo fa a breve distanza dal meritato e cercato trionfo "Nuclear Sun" che insieme a Lady Nott ha ottenuto sotto le spoglie di Der Blaue Reiter. In queste dieci tracce Elenorth interpreta, tramite la sua personale focale di artista indipendente ed underground, la saga di sir J.R.R. Tolkien e dell'anello maledetto: Mordor, Gondar, La Contea e tutti i fairy-scape che tornano rivestiti di nuovi suoni, vitali o mortali, eterni e demoniaci...
 
Recensione
06-11-2010 : CAMERATA MEDIOLANENSE
In attesa di un nuovo album che si fa attendere ormai da molti anni, la Camerata Mediolanense rilascia un piacevole CD live assemblato usando brani del concerto avvenuto a Landgraaf (Olanda) il 10 agosto del 2002 e pezzi estratti dall'esibizione di Lipsia del 2 giugno del 2001. La formazione proposta è pressoché al completo: oltre ad Elena e Manuel ci sono infatti Trevor (già in Northgate), Daniela Bedeski, Marco Colombo e, in un paio di tracce, Giacomo Colombo. Rispetto alla strumentazione classica, solo in parte ampliata da soluzioni elettroniche a cui i Nostri ci avevano abituati nei lavori da studio, per questi live...
 
Recensione
06-11-2010 : DECODED FEEDBACK
L'atteso ritorno dei Decoded Feedback arriva a ben cinque anni di distanza dal precedente "Combustion" (lavoro non particolarmente esaltante che segnò una piccola flessione per i Nostri) e segna il passaggio dalla Out Of Line alla Dependent, almeno per quanto attiene al mercato europeo. Il duo italo-canadese (ricordiamo che il frontman Marco Biagiotti, benché da tanti anni residente in Canada, è originario di Torino) torna in pista con un lavoro che recupera la solidità del passato, come dimostra da subito "Silent Killer", traccia emblematica del suono electro-dark forgiato da Marco e Yone in...
 
Recensione
06-11-2010 : WHITE PULP
A poco più di un anno dall'album d'esordio "Ashamed Of Yourself" tornano i White Pulp, al secondo full-lenght sotto l'egida della Echozone. Il trio nato dalle ceneri dei Posthuman (una tribute-band di Marilyn Manson che in tre anni ha tenuto più di 200 concerti), di chiara provenienza italiana ma col frontman Sonny domiciliato a Los Angeles, è riuscito nel compito di portare la propria intrigante miscela di rock ed elettronica al livello successivo, anche sul piano della produzione, che fa risaltare i molti dettagli dei curatissimi arrangiamenti. I tre, forti dell'esperienza fatta sul campo, mostrano ora grande...
 
Recensione
06-11-2010 : BVDUB
Il gelido isolazionismo della Glacial Movements incontra le tessiture pop ambientali di Bvdub (al secolo Brock Van Wey), per un album che sembra segnare una svolta per la label romana, capace di distaccarsi considerevolmente dai suoi standard oscuri e, in parte, industriali. Dall'altro lato l'artista americano epura i propri suoni da alcune derive electro/techno per dare spazio ad un interessante coacervo di prominenti tappeti sintetici e temi strumentali. Da qui nasce "The Art Of Dying Alone", lavoro intimista atto a disegnare panorami spaziosi e freddi che sintetizzano l'infinito, evitando le inquietudini che caratterizzano la...
 
Recensione
06-11-2010 : WILD SHORES
Un trio composto da Evelyne Hebey, Fred Nouveau e Marc Roques che facilmente connoterete in territorio transalpino, e non sbagliereste la terra d'origine dei Wild Shores. La geografia sonora su cui si muovono è invece fra i territori 'magnetici' della M-Tronic, terreno amico che con la label di Mountrouge condivide l'amore per il synth tra lande dominate da dub-step e breakcore, della serie: poco Empusae e molto post-Aphex Twin, anche se con il noto 'contaminatore' irlandese hanno in comune la passione per il ritmo contorto, ma non la 'substanza' quasi sinfonica, e questo è il baratro che li differenzia nei loro mondi isolati e...
 
Recensione
06-11-2010 : TOTAL PAIN KOLLAPZ
Il solo-project guidato da Tony Pettersson si affacciò sul mercato tre anni or sono col debutto su CDr "Hell Is Not Heaven" (Hypervoxx Recordings), mostrando sì la volontà di staccarsi dai soliti clichè della dark-electro, ma pagando un salato dazio alla poca esperienza e ad idee ancora acerbe. Oggi l'act svedese torna col supporto dell'attivissima Advoxya, finalmente pronto ad esprimere meglio le proprie inclinazioni artistiche: la sua dark-electro prende infatti la piega giusta, ed anche senza rivoluzionare minimamente gli stilemi del genere, riesce nel compito di risultare efficace e funzionale al mood...
 
Recensione
06-11-2010 : HROSSHARSGRANI
Torniamo indietro al giugno del 2009 per parlare del penultimo lavoro dello storico progetto Hrossharsgrani, capitanato dall'austriaco Alex Wieser. L'album, confezionato in una custodia per DVD e disponibile anche in una versione limitata con un CDr aggiuntivo, segna una delle ormai rare uscite nel catalogo principale della Steinklang Industries, label che sta lasciando sempre più visibilità alle proprie etichette-satellite dedite a sonorità folk. Il titolo latino è un motto bellico che anticipa le sonorità dell'album, rimasto in parte fedele all'ambient-noise dei lavori più recenti, ma arricchito da...
 
Recensione
06-11-2010 : TREIBHAUS
Nel corso degli anni molte band hanno incrementato il loro successo per il fatto di aver 'marchiato' il proprio sound, rendendolo unico e immediatamente riconoscibile. Altre volte, soprattutto per band dal seguito più 'territoriale', è risultato decisivo avere un suono che segnasse l'appartenenza a un genere e un trend ben definiti. Che i tedeschi Treibhaus appartengano a questa seconda categoria è chiaro fin dal primo ascolto: prima ancora che il ruvido cantato in lingua madre colpisca spigoloso e pungente, l'aggressivo suono a metà strada tra techno-trance e industrial metal rende bene l'idea di quale sia la...
 
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