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LiveReport
29-01-2012 : CHRISTMAS BALL FESTIVAL
Arriviamo all'Huxley's Neue Welt di Berlino una mezz'ora prima dell'inizio del festival. Il locale si trova ad un minuto a piedi dalla fermata dell'U-Bahn di Hermann Platz. All'esterno c'è molta gente, ma quella che sembra una lunga, interminabile fila viene smaltita in pochi minuti. Il locale è gremito, le luci soffuse. La sede della quinta edizione del Christmas Ball Festival rispecchia tutte le migliori aspettative. Oltre ad un'ampia platea, a fondo sala si trova pure una tribuna, con gli spalti che offrono una visuale dall'alto del palco. La cornice di pubblico è quella delle migliori occasioni e, ancora una volta, la...
 
Recensione
29-01-2012 : SORIAH with ASHKELON SAIN
Sul finire del 2009 vi parlammo in termini più che positivi di un disco, "Atlan", che ci colpì in primis per i due artisti che in esso collaboravano: Ashkelon Sain, dei tristemente disciolti Trance To The Sun e attivo da alcuni anni come Submarine Fleet, ed il misterioso maestro della tecnica vocale 'tuvan throat singing' Soriah, al secolo Enrique Ugalde, entrambi dall'Oregon. Se è stato un piacere ritrovare in ambiti a noi cari il primo (rimasto un po' in ombra con Submarine Fleet), quest'ultimo si è rivelato un'autentica sorpresa per la duttilità mostrata, nonostante egli non sia nuovo alle...
 
Recensione
29-01-2012 : [:SITD:]
Due anni dopo i buoni riscontri ottenuti col valido "Rot", il trio tedesco torna in grande stile per festeggiare i quindici anni di attività col quinto full-length, disponibile sia nell'edizione regolare che in un limitato e lussuoso box-set a quattro dischetti, con inediti, remix e quant'altro. Un importante appuntamento al quale i Nostri si fanno trovare ottimamente preparati, tanto che appare doveroso riconoscere in "Icon:Koru" l'opera più matura e riuscita del trio della Ruhr, sia a livello di suoni che di contenuti. Una produzione a dir poco maiuscola sottolinea tanto i dettagli - tutti da godere -...
 
Recensione
29-01-2012 : PETER BJÄRGÖ
Secondo lavoro solista per Peter Bjärgö, mente dei celebri Arcana e di vari altri progetti, tra cui il defunto e blasonato Sophia. Rispetto al precedente "A Wave Of Bitterness" del 2009, questo "The Architecture Of Melancholy" ha un taglio più intimista e cerebrale che ben si adatta al tema della malinconia su cui ruota tutto il disco. La strumentazione (di cui si occupa il solo Bjärgö) vede la chitarra elettrica interprete principale della scena, con tonalità piangenti che sanno infondere quella giusta dose di tristezza e riflessione; sullo sfondo agiscono arrangiamenti di synth e qualche...
 
Recensione
29-01-2012 : THIRTEENTH EXILE
Se la carriera di questo solo-project svedese (fondato nel 2003) è stata sin qui fumosa, con un solo album - "Assorted Chaos And Broken Machinery" - rilasciato sul finire del 2005, sicuramente è stata anche 'colpa' degli impegni primari del mastermind Henrik Svegsjö, che dalla fine degli anni '90 e per buona parte della decade appena trascorsa ha militato nelle fila dei viking-blacksters Thyrfing in qualità di chitarrista. Svincolato da quel legame ed oggi libero di concentrarsi unicamente sulla sua creatura electro-oriented, il Nostro torna a sei anni esatti dal debutto ufficiale, ancora una volta...
 
Recensione
29-01-2012 : FORETASTE
Anche il duo synthpop francese taglia l'ambito traguardo del terzo album, tre anni dopo i consensi ottenuti col secondo full-length "Terrorist TV" ed un mese dopo l'opinabile 'antipasto' sotto forma di EP digitale "Superstar". Racchiuso nella pregevole confezione digifile a sei ante, il nuovo parto dei Nostri si presenta in linea con quanto fatto in passato, confermando tanto i pregi quanto i limiti dell'act transalpino. Synthpop di facile presa, ben costruito grazie all'esperienza maturata dal duo, ma senza le velleità di chi sta al top del settore: il suono dei Foretaste non si avventura in soluzioni ricercate,...
 
Recensione
29-01-2012 : MINUSHEART
Avevamo lasciato i Minusheart all'album di remix "Healed", e dopo uno stop di due anni il gruppo tedesco si ripresenta sul mercato con una formazione rinnovata e l'ambizione di spingere più in là il proprio sound. La proposta di Diver (programming, testi e voce) e soci (Vary alla sei corde, Wildhoney e Upstream alla batteria e tastiere live) sembra volersi scrollare di dosso le ombre pop e più soft in cui ci si andava a celare in precedenza. Quella di "The Big Idea", fin dall'opener "Inglorious Bang", è una quadrata EBM dalla produzione coriacea, che sfigura nel mainstream e nella...
 
Recensione
29-01-2012 : GRANDCHAOS
Qualcuno fra i più attenti cultori della prima ondata EBM potrebbe ricordarsi del cult-act belga Ivanovitch Dans L'Ombre, progetto dei fratelli Ivanovitch - appunto - che debuttò nella seconda metà degli anni '80, quando anche Suicide Commando, dalle medesime terre, iniziava ad emettere i primi vagiti... Nel 2000, conclusa l'esperienza di cui sopra, Tcheleskov Ivanovitch (attualmente attivo anche come membro live dei SA42) dà vita al suo nuovo solo-project Grandchaos, con cui realizza dapprima un paio di maxi-singoli tra il 2003 ed il 2004, per poi tornare nel 2006 curiosamente con un doppio e corposo disco di...
 
Recensione
29-01-2012 : VIOLENCE AND THE SACRED
Dei cinque titoli che Graham Stewart (mente di Violence And The Sacred) ha dato alle stampe in tempi recenti, questo "The True Poison" è l'unico a non includere esclusivamente pezzi live: le prime quattro tracce sono infatti prodotte in studio e risalgono al 1986. Si tratta di brani in cui regna l'improvvisazione libera, basata su rumori campionati o messi a punto direttamente dagli autori, sferzate strumentali contrastanti e qualche voce persa nel marasma. Nel complesso non c'è mai una sovrapposizione eccessiva del materiale utilizzato, il che lascia trapelare le singole fonti sonore in un melange figlio diretto dei...
 
Recensione
29-01-2012 : VIOLENCE AND THE SACRED
Torniamo ancora una volta a parlare della serie di esibizioni live della band canadese Violence And The Sacred (a.k.a. Viosac), avvenute tra il 1986 e il 1987 al Fallout Shelter di Toronto. Questo nuovo capitolo rende conto del concerto del 16 maggio 1986. La formazione è sempre a quattro con Graham Stewart, Scott Kerr e Ted Wheeler agli strumenti, più St. Deborah in qualità di vocalist. Rispetto ai precedenti CD che abbiamo trattato, in questa occasione il gruppo non ha fatto uso di chitarre, cosa che va a modificare profondamente il suono, basato su nastri campionati, synth, violoncello e viella (piccolo e misterioso...
 
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