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Reception

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Recensione
01-07-2015 : MZ. 412
In trepidante attesa di un nuovo album che manca ormai dal 2006, la leggendaria band creatrice del black industrial viene celebrata nella sua veste live dall'inglese Cold Spring in questa pregiata uscita, confezionata in un sontuoso digipack a sei pannelli. L'evento catturato su CD risale al marzo 2011 in occasione della celebrazione per il 21esimo anno di attività della Cold Spring, tenutasi al The Garage di Londra con la band per la prima volta al gran completo (oltre ad un quarto membro, Werdenskog, già in passato con Jouni Ollila nella ebm-band Project-X). Un'occasione speciale che il seminale act svedese ha affrontato al...
 
Recensione
01-07-2015 : GORE TECH
Nativo di Manchester ma residente a Berlino, George Flett si è fatto le ossa sin dal 2004, giungendo solo in anni più recenti (2012-14) a realizzare una manciata di EP, per lo più in collaborazione con altri nomi della scena breakcore e affini. Il passo decisivo avviene nel 2013 con l'esordio per la Ad Noiseam rappresentato dall'EP - in vinile 12" e in digitale - "Machine Throne", con tre dei quattro brani destinati a finire anche su questo atteso esordio sulla lunga distanza, sempre sotto l'egida della label berlinese. Confezionato in un bel digifile a sei pannelli, il CD consta di undici brani (la...
 
Recensione
01-07-2015 : MULPHIA
L'act della Repubblica Ceca è stato uno dei primi a venire messo sotto contratto dall'allora nascente Advoxya, con cui ha esordito sul mercato nel 2007, e a distanza di 8 anni dal debut "Dark Sides" lo ritroviamo ancora alla corte della label ungherese per il quinto full-length in CD, cui si affianca una nutrita serie di uscite digitali autoprodotte - se ne contano ben 14 - in cui Richard Viduna, titolare unico del progetto, ha riversato altri precisi aspetti della propria creatività (tipo la serie "Asylum", con suoni più inclini alle soundtrack horror). Sebbene il materiale digitale sia molto...
 
Recensione
01-07-2015 : TWA CORBIES
I due corvi - o cornacchie - del popolare traditional inglese "Twa Corbies" (da cui prende nome il neonato act in esame) campeggiano sulla copertina in rilievo di questa opera prima, messa a punto da un autentico nume tutelare del neofolk britannico come Tony Wakeford (Sol Invictus), non certo nuovo ai side-project, e da un esperto conoscitore delle aree grigio-brune del suono come il tedesco Gernot Musch (Pilori, :Golgatha:). Armati solo delle loro rispettive chitarre e voci (che ben si alternano nei vari brani), i Nostri si producono in undici momenti di genuino (neo)folk, catturato in maniera altrettanto genuina e scevra di...
 
Recensione
01-07-2015 : LE COSE BIANCHE
Una studiata macchia sull'artwork sfuma il titolo "Born" in "Porn". Giò Mori torna su uno dei suoi temi preferiti, la pornografia, correlandola in modo sibillino al concetto di nascita e costruendo una virtuale trilogia con il recente "Pornography Should Not Be An Illusion" e col più datato "Aestethics Of A Good Pornographer". Come già evidenziato in altri recenti lavori di L.C.B., la matrice power-electro tende a svanire così come i debiti verso una certa old school industrial, in passato trasformati in gustosi tributi. Anche "Born" vede quindi un'evoluzione sonora...
 
Recensione
01-07-2015 : FABRIZIO MODONESE PALUMBO
Già noto ad un ampio pubblico sia come sperimentatore solista che come membro del gruppo Larsen, Fabrizio Modonese Palumbo firma un piccolo gioiellino sonoro strutturato in due suite di circa un quarto d'ora ciascuna. Fonte d'ispirazione e tema principale è la città di Torino che gli ha dato i natali, percorsa attraverso uno stile ermetico e malinconico, caratteristiche forse innate del luogo celebrato. Attraverso l'uso di strumenti preparati e di un utilizzo singolare di strumenti classici, nonché col supporto dell'elettronica, Fabrizio imbastisce temi monocordi e dilatati che assomigliano da un lato ad alcuni...
 
Recensione
01-07-2015 : JAPAN SUICIDE
Smussate le imperfezioni del debutto del 2010 "Mothra", contenente sì episodi interessanti, ma che metteva a nudo anche tanto bisogno di lavorare sul proprio sound, i ternani Japan Suicide tornano a far parlare di sé con il secondo full-lenght "We Die In Such A Place", prodotto dalla francese Unknown Pleasures in confezione ecopak a tre pannelli (attualmente sold out presso l'etichetta). Con una nuova line-up di cinque elementi - Stefano Bellerba alla chitarra e voce, Leonardo Mori ai synth e tastiere, Saverio Paiella alla chitarra, Tommaso Sensidoni alla batteria e Matteo Luciani al basso - la band si...
 
Recensione
01-07-2015 : AUTOPSIE D'UNE OMBRE
Dalla galassia in espansione della coldwave, giunge dalla Francia un nuovo progetto che si presenta al pubblico con un EP autoprodotto dal titolo didascalico. L'ombra e l'oscurità sembrano essere i tratti dominanti dell'intero lavoro, a partire ovviamente dal nome ma anche dai toni umbratili e sfocati della copertina, molto bella e intrigante. Nei cinque pezzi che compongono l'EP si sente distinta l'eco dei maestri Joy Division, se non nelle sonorità quanto meno nell'attitudine claustrofobica ad avvicinarsi alla materia musicale. In realtà il fantasma del mai troppo compianto Ian Curtis si manifesta anche a livello...
 
Recensione
01-07-2015 : OPOLLO
Debut album su supporto fisico per il nuovo progetto solista del polacco Jarek Leskiewicz, già artefice di alcuni piccoli act di settore ancora in attesa di ricevere la giusta considerazione. Riprendendo parte dei primi lavori editi esclusivamente in formato scaricabile sotto il titolo "Rover Tracks", "Stone Tapes" sviluppa le idee che ne erano alla base aggiungendovi nuovi spunti ed elementi. Di fatto siamo al cospetto di un lavoro che prende quasi alla lettera la lezione di Brian Eno e dell'ambient spaziale di prima generazione, andando a creare situazioni planetarie, viaggi che attraversano l'infinito e percorsi...
 
Recensione
01-07-2015 : KURAI KESHIKI
Progetto parallelo di Emanuele Lago, già mastermind di nomi noti come Tombstone e Immortal Agony nonché gestore della Psychotic Relase, Kurai Keshiki giunge al suo secondo album mantenendo intatte le peculiarità messe in mostra nel debut "Chimamire No Yukata" del 2013. Le cinque tracce vedono un modus operandi semi-improvvisato che mira ad unire rumori naturali, echi oscuri e rimandi onirici. Procedendo col metodo del cut-up già caro ai maestri Steven Stapleton e Throbbing Gristle, Emanuele imbastisce il suo personale "mosaico" su toni sordi e afoni che ricreano un ambiente concreto dove...
 
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