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Reception

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Recensione
24-05-2016 : IONOPHORE
Verosimilmente in pochi conoscono già questo trio radicato negli States e composto da Leila Abdul-Rauf, Ryan Honaker e Jan Hendrich, visto che la cassetta autoprodotta d'esordio del 2014 "Through Light Fractures" è stata rilasciata in soli 50 esemplari e, più in generale, il progetto non si è rivelato 'presenzialista' neppure a livello di compilation. Approdati alla Malignant Antibody - divisione più 'melodica' e 'soft' della ben nota label americana Malignant Records - ognuno col proprio bagaglio d'esperienze (Jan con Qepe, Ryan nei Gift Anon e Leila, oltre che da solista, con diversi progetti di...
 
Recensione
24-05-2016 : TROUM
A breve distanza da alcuni lavori cruciali quali la trilogia "Power Romantic" e la collaborazione con Raison D'Être, i tedeschi Troum tornano con un album angolare che ne rivede in parte le traiettorie stilistiche. "Acouasme" porta Martin e Stefan a confrontarsi coi territori affollati dell'ambient oscura virando dagli arazzi preziosi ad un sound apparentemente più prevedibile e appetibile, ma capace di infrangere i confini di schemi abusati intrecciando input diversi e soluzioni sempre un passo avanti agli standard. Registrato in un arco di tempo largo, tra il 2007 e il 2015, l'album consta di 6 tracce messe...
 
Recensione
24-05-2016 : RD
Già in coppia col fratello Giancarlo, Roberto Drago (in arte RD) firmò nella seconda metà degli anni '80 un pugno di nastri autoprodotti e ad oggi di reperibilità quasi impossibile. La label Luce Sia recupera parte dei brani presenti in quelle cassette affiancandoli a inediti dell'epoca per dar forma a "Treni Lirici", una compilation che riassume l'essenza stilistica dell'autore genovese, profondamente collegata alla scena industrial e indipendente di quel tempo. Da un lato emerge forte la matrice new wave, evidente in alcune basi ritmiche, innestata all'interno di un impianto minimale su cui svettano...
 
Recensione
24-05-2016 : RAPOON
L'iperproduttività di Robin Storey ha avuto un'impennata notevole negli ultimi anni, tanto che questo "Blue Days", uscito lo scorso dicembre, è già stato seguito da altre due pubblicazioni. L'esplosione creativa dell'ex Zoviet France non ha comunque registrato cali qualitativi, forte di un'esperienza ultratrentennale e di uno stile che ad oggi risulta unico. L'album in analisi racchiude con intelligenza e mestiere tutte le peculiarità di Rapoon in 14 tracce brevi che assumono le fattezze di un unico grande movimento diviso in tappe: vi si riscontrano i classici tappeti dronici in sovrapposizione,...
 
Recensione
24-05-2016 : NIMON
Quando gli eventi personali diventano spunti artistici, nascono album come "Fear Of Change". Nato sotto l'egida della Ant-Zen che ne inizia a stampare i lavori nel 2013 (cinque album in tutto, tra cui una produzione download e una collaborazione con Displacer), Nimon si contraddistingue per un'ambient tagliente, introspettiva e sognante, totalmente proiettata in un futuro che si distacca dai rumori tipici della scena. "Fear Of Change" è una conferma qualitativa oltre ad essere la naturale conseguenza di un cambio di rotta nella vita del mastermind Keith Baker, migrato nel 2014 da un luogo ad un altro per ragioni...
 
Recensione
24-05-2016 : DEATH OF A DRYAD
Ad oltre due anni di distanza dal positivo debut album eponimo il duo di Lione torna a farsi sentire con questo EP a tre tracce, previsto in uscita il 30 di giugno nei formati CD e download. Il dischetto si compone di un nuovo brano autografo, un'interpretazione del celeberrimo traditional del 18esimo secolo "Scarborough Fair" ed una cover di "Dead Souls" dei Joy Division, quest'ultima già apparsa sul tributo alla storica band inglese "Touching From A Distance" (uscito lo scorso anno per la Seventh Crow). L'iniziale "Melancholy Were The Sounds On A Winter's Night", coi suoi quasi 10 minuti,...
 
Recensione
24-05-2016 : LIYR
A più di quattro anni dal precedente "Sub Terra Inferis", il progetto di Sven Mann - al secolo Stéphane Ayas - torna col terzo album, praticamente in concomitanza con la nuova fatica dell'altro suo monicker di area marzial-industriale Auswalht. L'attivissimo musicista francese, che oltre ad Auswalht è impegnato anche con l'act di matrice dark ambient Aesterii e quello dark-electro/EBM Embryoid ('figlio' di un passato affine nelle fila dei validi Skoyz), era stato affiancato da Alexandra Nordrac già nella precedente uscita: un assetto a due voci che viene confermato col nuovo album, dove la Nostra è...
 
Recensione
24-05-2016 : HIROSHIMA MON AMOUR
Lo storico gruppo di Carlo Furii, oramai realtà tra le più affermate della nuova ondata wave contemporanea, chiude il 2015 con questa esaustiva raccolta che racchiude tutti i singoli stampati nell'ultimo decennio dalla band teramana, compresi anche i due brani ("Marta Di Giorno/Marta Di Notte" e "Fiore Sulla Roccia") contenuti in un'altra compilation - "Danze Moderne Vol. 1", che vedeva la partecipazione di altre formazioni quali (P)itch, Hattorihanzo, Soluzione, Lisa Kant e Santa Sangre - messa assieme dall'etichetta che ha prodotto i lavori risalenti al suo ultimo periodo di attività. Punto...
 
Recensione
24-05-2016 : DBPIT/XXENA + DANIELE PINTI
Singolare lavoro realizzato a sei mani da Flavio Rivabella (Der Bekannte Post Industrielle Trompeter) e XxeNa, che mettono a punto la parte sonora, e Daniele Pinti, che assembla il corredo fotografico, "Ghosts From The Voynich Manuscript" trae ispirazione dal manoscritto Voynich, codice risalente al XV secolo composto in una scrittura ad oggi ancora non decifrata e comunque non appartenente ad alcun sistema linguistico conosciuto. Sulla scia dell'aura misteriosa aperta da questo antico testo, viene creato un dualismo tra musica e immagini (l'ampio libretto allegato riporta infatti sei foto, una per ogni brano) dove l'oscurità...
 
Recensione
24-05-2016 : MAZUT
Il combo Mazut inizia a prendere concettualmente forma nel 2013 grazie alla collaborazione tra i polacchi Michal Turowski e Pawel Starzec. I due, impegnati in altri progetti (Suchoty, Centralia), daranno effettivamente vita alla propria creatura solo due anni dopo con questo debut "#1", costituito dalla cernita di materiale registrato in presa diretta e senza post-produzione. Se le ambizioni di partenza guardavano al modello degli Skullflower, il punto d'arrivo è ben diverso: cinque tracce su cui grava in maniera preponderante l'aura acid-techno, rivista con un approccio retrò ed architetture mai piatte o prevedibili....
 
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