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Reception

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Recensione
18-01-2019 : FREDRIK KLINGWALL & JULIA BLACK
Del musicista svedese Fredrik Klingwall abbiamo parlato diffusamente anni or sono, sia in occasione delle sue uscite soliste che di quelle firmate coi bizzarri Anima Morte, con ChansoNoir e con gli eccelsi Rising Shadows. Il poliedrico artista, che fra i molti progetti a cui ha preso parte è ancora coinvolto nelle sorti di act più rock/prog/metal come Loch Vostok e Pixie Ninja, oltre ai sempre attivi Anima Morte, ci aveva lasciati col suo ultimo lavoro solista "Works Of Woe" - terzo full-length spiccatamente pianistico - ormai dieci anni fa, ad inizio marzo 2009. Questo nuovissimo "Sentience", in uscita il 22...
 
Recensione
18-01-2019 : VROMB
Lo storico progetto del quebecchese Hugo Girard torna al suo proposito di rimpolpare l'esiguo numero di uscite fisiche - ovviamente in proporzione ai suoi anni di attività - con questo bel digipak argentato con artwork minimal-meccanico, in sposalizio perfetto con le sonorità del nostro scultore dell'analogico. Concepito come un lavoro nel quale sono i macchinari di Girard a parlare liberamente, "Noize Mélodia" denota sin dal titolo una sorta di 'Ordo Ab Chao' nella sua resa generale fatta di soundscapes a tratti concreti e piuttosto incisivi (la intro "Réglages Et Radiations"), in altri...
 
Recensione
18-01-2019 : PENNY RIMBAUD feat. JAPANTHER
Ritrovamento a dir poco eccezionale da parte della sempre infallibile Cold Spring questo "Oh, Magick Kingdom" a nome Penny Rimbaud (Crass) e la band art-rock di Brooklyn Japanther, con una gestazione a dir poco unica che ne fa apprezzare ancora di più la resa complessiva. Nella primavera del 2011 il duo Matt Reilly/Ian Vanek passò a far visita all'amico e storico batterista dei Crass nel suo studio nell'Essex, ma non ce lo trovò perché impegnato in un viaggio altrove. Al suo ritorno, il duo aveva già lasciato l'Inghilterra, assieme ad una traccia di basso e batteria registrata in quello stesso...
 
Recensione
18-01-2019 : COIL + ZOS KIA + MARC ALMOND
Succulenta release per gli amanti della sperimentazione seminale in cerca di pezzi dal calibro piuttosto alto da annoverare nella propria collezione, trattandosi infatti di tre tracce contenenti rispettivamente la versione inedita, esclusiva e rimasterizzata in toto dalle cassette originali dell'intera performance di 23 minuti dal titolo "A Slowly Fade To Total Transparency" - con sottotitolo "How To Destroy Angels" - eseguita live alla Air Gallery di Londra il 24 Agosto 1983 da John Balance (Coil), John Gosling (Zos Kia) e Marc Almond (Soft Cell) alla voce, con un live mix a cura di Peter Christopherson (Coil, Throbbing...
 
Recensione
18-01-2019 : VLIMMER
Il dodicesimo dei 18 EP programmati dal mastermind Alexander Leonard Donat per la sua creatura Vlimmer, uscito in concomitanza con l'undicesimo (da noi già trattato nella scorsa tornata), si rivela essere sin qui quello più intenso dell'intero lotto. Coi suoi canonici cinque brani racchiusi nella fatidica confezione cardboard corredata dalle solite due polaroid (quella coi testi e l'altra 'ad hoc', stavolta particolarmente sognante nel tema e nei colori), e come sempre disponibile anche nella limitatissima edizione su cassetta nera di sole 15 copie, cui si uniscono le 35 del box in legno (comprendente gli EP "XI" e...
 
Recensione
18-01-2019 : STEVE ROACH
Trentasette anni di onorata carriera ed una produzione discografica che supera i 150 titoli sono l'attuale biglietto da visita del decano californiano Steve Roach, che chiude il suo personale 2018 con "Mercurius", quinta fatica sulla lunga distanza nell'anno appena trascorso. Ancora una volta sotto l'egida di quella Projekt che ne condivide le sorti sin da metà anni '90, il nume tutelare dell'ambient music realizza l'ennesima fatica discografica prendendo le mosse da una concettualità tipica del genere, ma come sempre sostenendone sia le intenzioni che il tema stesso con adeguati e confacenti contenuti sonori, a...
 
Recensione
18-01-2019 : CALLE DELLA MORTE/TOURDEFORCE
Nel settembre del 2017 l'act veneziano tornava a farsi sentire con nuovo materiale in studio dopo dieci anni dal 7" "Bambolina", segnatamente con un altro 7" intitolato "Fragile", rilasciato in 200 copie in vinile rosso. Tredici mesi dopo, sempre sotto l'egida della SPQR, i tre pezzi di "Fragile" vengono ripresi in altrettanti remix firmati dai lombardi TourdeForce in questo CDr ad hoc limitato a sole 100 unità, che include anche un quarto remix a cura dell'altro progetto nostrano Cosmo Cocktail. Un atto collaborativo tutto italiano che proietta - grazie alle sapienti mani di Christian Ryder,...
 
Recensione
18-01-2019 : THE WIDE
Progetto nato dai diversi membri di gruppi come Dead Guitars e 12 Drummers Drumming, con in totale ben 28 anni di esperienza in studio e sui palchi sulle spalle, i The Wide - assieme allo stesso album d'esordio "Paramount" - denotano, sin dalla scelta dei nomi, una volontà piuttosto evidente di spaziare con stilemi ed approcci sonori senza aggrapparsi saldamente a nulla, pur mantenendo intatta in ognuna delle dieci tracce una malinconia dolce-amara di derivazione variopinta, a tratti post-rock, in altri wave e gotica passando anche e soprattutto per strade psichedeliche, ma sempre efficace nel delineare un mosaico di...
 
Recensione
18-01-2019 : LOBBY
Generi ben codificati come new wave e post-punk poco si prestano ad innovazioni di sorta, ma questo lo sanno bene i Lobby, giovane quartetto francese fondato nel maggio 2017 sulla base di un comune amore dapprima per il rock di inizio millennio, e poi per quei nomi che hanno fatto scuola negli anni '80 nei due settori sopraccitati. La soluzione, come sempre, sta nel riuscire ad incanalare le proprie influenze per creare canzoni valide, infondendo quella giusta dose di personalità sufficiente a non far gridare alla mera clonazione, ed in questo i ragazzi d'oltralpe riescono bene, come dimostrano i dieci brani di quest'opera prima. Se la...
 
Recensione
18-01-2019 : BAD SAV
Esordio sulla conterranea Fishrider Records - distribuito in Europa dall'inglese Occultation - per questo trio di Dunedin (Nuova Zelanda), improntato su di un approccio guitar-oriented tra sensualità shoegaze e sentori più marcatamente garage. È nell'effetto 'macchina del tempo' che il lavoro trae la sua vera forza, contornandosi di atmosfere figlie di quei suoni che hanno segnato una generazione attraverso chitarre edulcorate ed allungate in vorticosi o docili riverberi dalle ritmiche languide - basti ascoltare pezzi come "Parker", "Pets", "Twilight Zone" - ed altri frangenti più...
 
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