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Recensione
05-01-2022 : IEROPHANIA and FANUM
Dopo le più datate ristampe delle due parti di "Postbellum", lo scorso agosto la COD ha completato in grande stile la serie di riedizioni dei lavori degli Ierophania, riproponendo in un sol colpo ben otto release del duo russo. Fra queste figura anche la riedizione del lavoro realizzato assieme al progetto Fanum (particolarmente avvezzo alle collaborazioni, ma probabilmente anch'esso non più attivo), originariamente pubblicato in 250 copie dalla Radiodrone Records nel 2012, ed ora riproposto nelle 47 copie numerate a mano dell'elegante audiocassetta racchiusa nella confezione in cartoncino. Rigorosamente di ampie...
 
Recensione
05-01-2022 : GAAP KVLT
Progetto fermo dal 2016 e con all'attivo un paio di album e vari mini editi tra il 2013 e il 2016, il polacco Gaap Kvlt vede ora recuperare, per opera dei connazionali della Zoharum, tre ep senza titolo licenziati circa sette anni fa dalla BDTA. Lo stile si attesta nei pressi di un'IDM ambientale secca e asciutta fatta di field recordings, rumori rubati o costruiti in studio e tappeti audio meccanizzati, il tutto battuto spesso da ritmiche asettiche e poderose. Gli artwork fanno spesso riferimento al mondo orientale e arabo, sebbene i contenuti se ne distacchino spesso in favore di una rivisitazione techno-ambientale che può ricordare,...
 
Recensione
05-01-2022 : RNGMNN
Torniamo indietro allo scorso marzo per parlare dell'ultimo lavoro di Ronny Engmann, in arte RNGMNN, autore ancora non molto conosciuto con all'attivo varie release in formati download e alcuni CD (tra cui il penultimo "Arctic Interference", edito sempre dall'olandese Winter-Light). Lo stile non lascia spazio a dubbi, collocandosi in modo netto tra le file di una dark ambient molto cupa, che ricalca stereotipi ben noti agli appassionati con un gusto ed un'efficacia che non lasciano indifferenti. L'artwork nebuloso ci immerge in atmosfere gelide e prive di luce che possono ricordare molti monicker di seconda generazione (Atrium...
 
Recensione
05-01-2022 : SVART1
Usciva lo scorso giugno l'ultimo lavoro di Svart1, monicker del connazionale Raimondo Gaviano, attivo ormai con moltissime uscite in un arco di tempo ultradecennale. Le sette tracce di "Circondati Dai Petali..." hanno un sapore particolare, fondendo alcune soluzioni di matrice dark ambient mitteleuropea con sentori più vicini all'Italia: se da un lato infatti si sfruttano tappeti tonali e rintocchi tipici di certo industrial di matrice oscura, dall'altro aleggia su tutto il disco un'atmosfera localistica e antica, fatta più di nostalgia per ambienti perduti che di spigolosi mantra cupi. I cori reiterati e il lavoro...
 
Recensione
05-01-2022 : TERRALIENUS
Lo scorso agosto la danese Avalanche Organization ha esordito nel mercato discografico con la sua primissima uscita, rappresentata dalla prima release in formato fisico per Terralienus, progetto di drone ambient cosmica da Vilnius, in Lituania. Dopo una manciata di uscite digitali, rilasciate fra il 2008 ed il 2011, l'act di Saulius Bielskis (musicista noto per altri progetti fra metal estremo ed industrial quali Haeiresis, Inquisitor, Ursae Minoris e Velemara) rompe un silenzio decennale per tornare con la nuova fatica, pubblicata dapprima in gennaio come download, e poi in agosto nelle 50 copie numerate a mano dell'audiocassetta, racchiusa...
 
Recensione
05-01-2022 : PAOLO SPACCAMONTI & DANIELE BRUSASCHETTO
Usciva oltre un anno fa, nel novembre del 2020, il seguito di "Burnout", nastro edito nel 2014 dalla Old Bicycle Records e qui recensito a suo tempo. Prendendo le mosse dal "burnout", sorta di condizione cronica di accidia, veniva fuori in origine un album improvvisato, fatto di frammenti e spunti composti e registrati all'istante. Tutto ciò vede ora - in questo "Burnout II" - una trasformazione indirizzata verso strutture più definite, ma sempre divise tra la verve acustica e stanca di Paolo e quella più industriale e martellante di Daniele. I quattro brani vedono di fatto due brevi...
 
Recensione
05-01-2022 : NIGEL SAMWAYS
Facciamo un passo indietro fino al dicembre dello scorso anno per parlare di questo nastro di Nigel Samways, autore inglese con all'attivo molte uscite edite nel corso di un decennio, in larga parte messe in circolazione in formati download e strutturate per mezzo dell'incrocio di field recordings rielaborati in studio. Questo "Temani" consta di quattro tracce, fra cui la più rappresentativa è sicuramente la lunga suite di apertura, enorme miscela di suoni e rumori che variano perpetui sistemati a mo' di collage in un flusso costante di immagini, ricordi e sensazioni. Il tutto prende forma con stralci melodici,...
 
Recensione
05-01-2022 : THE QUINSY
Come anticipazione al nuovo album "To Feed Your Fever", uscito poco più di un mese fa, la band di San Pietroburgo ha rilasciato la scorsa primavera il singolo "Le Vide", dischetto di tre sole tracce contenente il brano originale e due remix del medesimo. La versione finita poi anche sull'album, cantata in francese da Molly, si muove fra darkwave e gothic old-school con piglio drammatico, lasciando più di un dubbio sia per l'eccessiva ruvidità della chitarra, sia per certe lacune nella prova vocale. Stravolgendo le trame sonore in chiave elettronica, entrambi i remix finiscono per funzionare meglio...
 
Recensione
05-01-2022 : GINTAS K
Il lituano Gintas K dà alle stampe l'ennesimo album, in un coacervo produttivo che vede una media di almeno 3 o 4 uscite l'anno tra supporti fisici e materiale digitale. "Nervus Vagus" è effettivamente l'ultima produzione di Gintas in ordine cronologico, risalente allo scorso ottobre (sebbene composta nel 2020) e incentrata su storie narrate da bambini, riguardanti questioni risalenti alla seconda guerra mondiale e alle deportazioni di Stalin. I suoni uniscono una deframmentazione, in cui si mira a destrutturare le fonti audio come se fossero tessere di un puzzle, a partiture elettroacustiche lineari che compongono...
 
Recensione
05-01-2022 : SOKUSHINBUTSU PROJECT
Usciva lo scorso marzo l'album di esordio di questo duo italiano formato da Massimo Mascheroni e da Enrico Ponzoni, rispettivamente mastermind e collaboratore del più noto progetto ODRZ. Il nome del progetto fa riferimento ad un rituale religioso con cui alcuni monaci buddhisti si automummificavano. Le quattro tracce del disco percorrono di fatto le quattro fasi del rituale, adottando uno stile noise-ambientale creato con synth, manipolazioni audio, voci e materiale rielaborato in studio. Le strutture audio sono minimali, fatte di loop circolari, spesso ripetuti sulla distanza. Si evitano troppi sovraccarichi tonali e dal tutto trapela...
 
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