04-08-2008
MY FRIEND SKELETON
"Kamen"
(Autoproduzione)
Time: (30:46)
Rating : 7
Potrete immaginare lo stupore del sottoscritto nel vedersi recapitare a casa un grosso pacco dalla Germania, contenente a sua volta un lussuoso box nero delle dimensioni di una scatola di scarpe (solo decisamente più piatta) con impresse in caratteri argentati le lettere MFS... Stupore che non poteva non aumentare, non appena scoperto che si tratta dei misconosciuti My Friend Skeleton, quintetto tedesco ancora senza contratto discografico! È davvero lodevole da parte di un gruppo agli inizi investire così tanti sforzi e denaro nella propria arte, e questa lussuosa confezione, completa di splendide fotografie dei membri della band (agghindati come delle maschere veneziane), spillette, codici per accedere al sito (che si fonda su una specie di 'caccia al tesoro') etc., predispone a dir poco bene, al punto di far meritare all'intera operazione un buon mezzo punto in più nel rating finale. La band ama descrivere la propria musica come 'postapocalyptic megalomania punk', ed in effetti ad una prima occhiata anche il sottoscritto sospettava di trovarsi di fronte a qualche sorta di gruppo post-punk e/o deathrock, sebbene la line-up (tre voci, un tastierista ed una batterista) non sembrasse propriamente quella tipica di chi si prodiga in certe sonorità... Definizioni fantasiose a parte, infatti, il sound dei My Friend Skeleton poggia su solide basi electro-goth, e dopo la cupa introduzione "The Nightmare Within" tocca a "Roboterblut" dimostrarcelo, per un brano di cupa elettronica dal flavour apocalittico in grado di incanalare percussioni e suoni curiosi verso una buona accelerazione. "Black Widow" presenta invece un dualismo tra voce femminile e maschile che rimanda alle primissime cose dei L'Âme Immortelle, coi suoni d'organo a dare un che di gotico al tutto, mentre l'enfasi goticheggiante raggiunge il culmine con la successiva "The Dead One", costruita su vocals femminili più convincenti e capace di prendere ritmo come si conviene. È ancora una voce femminile (non sappiamo se quella di Amaya o quella di Violetta) a guidare "Spinning Dreams", momento decisamente più pacato ed avvolgente che sortisce l'effetto desiderato, mentre la chiusura è affidata ad un remix per "The Dead One", che trova nuovo vigore nei pulsanti ritmi elettronici. Certo, c'è ancora parecchio lavoro da fare prima di raggiungere l'eccellenza (le vocals risultano ancora un po' acerbe ed urge l'apporto di un'elettronica meglio prodotta e più funzionale), ma al di là della splendida confezione il quintetto tedesco lascia intravedere delle qualità che, con impegno e dedizione, potrebbero trasformarsi in delle armi vincenti. Un miniCD d'esordio da vagliare e da collezionare per una band che ha come obiettivo dichiarato quello di "comporre la colonna sonora dei vostri incubi privati"...
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.my-friend-skeleton.com/
http://www.myspace.com/myfriendskeleton