10-06-2008
SAPPHIRE SOLACE
"Shappire Solace"
(Autoproduzione)
Time: (25:59)
Rating : 7.5
L'incontro artistico tra la chitarra dello statunitense Rick Joyce e la voce dell'inglese Velvet Shadow danno alla luce questo progetto chiamato Shappire Solace, meritando rispetto ed attenzione. Non sappiamo dire se nel futuro i due torneranno ai propri progetti precedenti, Velvet Shadow alle sue ballate future-pop come interprete solista (nel 2006 ha realizzato un mini-EP insieme ad Alex G sotto il nome di DreamCypher) o Rick Joyce di nuovo in formazione coi The Last Dance, band con la quale calca da quindici anni le scene gothic-rock americane ed europee... Sta di fatto che il presente sorride a questo mini di debutto, bello per la sua semplice linearità e ricco di spunti interessanti. Piogge di note dai synth e galoppate distorte di chitarra creano davvero un'atmosfera che riporta alla mente malinconici brani di Mephisto Waltz o Faith And The Muse nei loro momenti electro-goth-rock, sonorità di cui eravamo rimasti orfani negli ultimi anni, linfa vitale degli anni '90 ed importanti punti fermi per generazioni future di artisti. Una voce su cui non c'è nulla da ridire, naturale e non impostata, limpida ed ammaliante come lo sono i suoni di chitarra in un sound ballabile ed ascoltabile, una musica che si colloca prepotentemente negli anelli di congiunzione di vari generi del goth. Purtroppo questa prerogativa spesso è arma a doppio taglio per chi, all'ascolto, ama la separazione netta tra i generi: più di un artista è finito in questa logica malata, su tutti Miranda Sex Garden, Clan of Xymox ed i nostri Kirlian Camera, gruppi che nel passato anche più recente hanno scelto la libertà artistica per creare un suono globale nella scena goth. Sette tracce ammiccanti, malinconiche ballate elettroniche dolcemente accattivanti: già la opening-track "Take A Look Inside" può entrare di prepotenza in un'ideale playlist per ballare, così come "Vaccinate Me", imperiosa con le lunghe pennate della chitarra di Rick, amalgamate perfettamente con gli arrangiamenti dei synth di Velvet Shadow, graffianti nel porsi a contrasto con la voce dai toni suadenti, finemente arrangiati nella loro minimale essenza. Una menzione pure per il brano di chiusura, "Finally", nel quale lo stile chitarristico rasenta la perfezione, ideale omaggio ad un grande artista nel genere come William Faith. I Sapphire Solace non sono comunque un clone dei gruppi summenzionati, non certo per la presenza massiccia dei synth tipicamente future-pop di stampo dance (ai quali il tocco della chitarra dona tipicità senza scadere in un ipotetico elenco di band-fotocopia), e si meritano in pieno un complice augurio per i lavori successivi.
Nicola Tenani
http://www.myspace.com/sapphiresolace