26-05-2008
LIA FAIL
"Leipzig"
(Autoproduzione)
Time: (27:41)
Rating : 7
Autoprodotto con stile questo demo-CD di ritorno dei Lia Fail, dopo un reimpasto che vede della formazione originale solamente Nico Solìto, sempre al basso, tastiere e percussioni, ed Edoardo Franco alla chitarra elettrica ed acustica. Mesi di ricerca hanno portato un nuovo ensemble e nuova linfa alla band bolognese, che proprio nel nuovo assetto trova gli stimoli necessari per rimettersi in discussione artisticamente. Arrivano così Andrea Carboni (voce e flauto traverso), Tiziana Andreoli (soprano), Elisa Norelli (voce) e Francesco Chiarini (violino), ognuno con il proprio bagaglio ed il proprio background, e succede così che "Leipzig" non sia assolutamente uno stereotipo neofolk, bensì un lavoro al quale le influenze personali conferiscono una vitalità diversa e policroma, sia musicale che vocale. A volte si percepisce il lavoro che sta alle spalle di un demo: una piccola costante crescita, alla ricerca dell'amalgama, dell'equilibrio interno, dell'intesa. "Leipzig" si presenta allora come un lavoro sì prettamente neofolk, ma quel folk primevio che riporta alla ballata classica di Fire And Ice o di Rose McDowall, atmosfere che il flauto e la voce di Tiziana riconducono alla classicità tipica di Romowe Rikoito, ma più solari. Le influenze rock '70 di Edoardo si sentono senza mai stonare nel complesso ed il demo-CD, seppur nato in momenti diversi, vive di una sua regolarità. Apprezzabile in particolare "Restless Eyes", a mio avviso la traccia migliore perché la voce di Andrea si sposa molto bene con le due voci femminili, così come pure "Lonely Anguish". Il dischetto rimane comunque non solamente una piccola vetrina artistica, ma già un lavoro, un progetto, un piccolo concept-album che si nutre di malinconia velatamente ottimista. È dedicato in tutti i suoi cinque momenti a Lipsia, la Lipsia del post-Reich, distrutta ed umiliata dalle bombe ma ancora viva, sopravvissuta nell'identità come nell'ideale di rinascita. È anche la Lipsia del post-comunismo, omologata, di nuovo distrutta nell'orgoglio, di nuovo vitale e pronta a rimettersi in gioco nell'Europa di oggi. Il demo comincia e finisce con l'inno della Germania dell'est, mentre durante nel resto dei brani voci e strumenti intonano ballate sì malinconiche ma risolute e festose, ottimiste (concetto speculare alle apocalissi di altro folk) e comunque complementari. Dove è stata apocalisse, il genere umano poi vuole sempre e comunque rinascere, e credo che un po' tutti noi idealizziamo una piccola Lipsia in questa società naufraga.
Il giudizio finale è positivo perché trattasi di un demo di una band attualmente 'in fase di assestamento', di cui si apprezza la maturazione soprattutto sul piano vocale; rimarchevole anche l'inserimento continuo di nuovi strumenti (non ultimo il violino), anche se non guasterebbe affatto una presenza più evidente delle tastiere nell'amalgama generale del suono. Considerandone l'autarchia, ottima pure la grafica di copertina e la scelta di produrre un Cd-picture. "Sono un uomo solitario qui a Lipsia, città ormai di soli cadaveri; e dalla soglia della mia anima sento i giorni che mi aspettano."
Nicola Tenani
http://www.myspace.com/liafailmusic