25-03-2008
ROMINA DANIELE
"Aisthànomai, Il Dramma Della Coscienza (Voice And Electronics)"
(Autoproduzione)
Time: (68:07)
Rating : 8.5
Questa ancor poco nota ma grande artista campana, nata a Napoli nel 1980 e residente a Milano dal 2005, rappresenta una delle migliori scoperte dell'underground avanguardistico nazionale, e proprio nel 2005 si è aggiudicata il prestigioso Premio Internazionale Demetrio Stratos (riconoscimento - vinto fra gli altri anche da Diamanda Galás e da Meredith Monk - intitolato ad un artista, Stratos appunto, che tanto ha dato al mondo della sperimentazione vocale sia come solista che con gli Area) grazie al disco di debutto "Diffrazioni Sonore", anch'esso autoprodotto. Ma è con questo secondo lavoro sulla lunga distanza che Romina consegue una maturità sorprendente, che le consente la messa in atto di un concept il cui titolo, "Il Dramma Della Coscienza", unito al significato stesso del termine greco "Aisthànomai" (ossia percepire, comprendere), sottolinea come all'interno dell'opera convivano una forte esplorazione ed un'approfondita ricerca che non si fermano al lato squisitamente tecnico, ma che coadiuvano in maniera determinante un'accurata analisi interiore da parte dell'artista partenopea. Una coltre elettronica così leggera da apparire spesso impalpabile, eppure così efficace nel supportare gli umori dei testi in un contesto spesso plumbeo e privo di luce, fa da sfondo al vero e proprio strumento-cardine, ossia la voce stessa di Romina, vera protagonista nelle 17 tracce che compongono l'album (inclusa una sorprendente cover di Miles Davis, "Nuit Sur Les Champs-Élysées") in quella che è senza dubbio anche un'esplorazione delle potenzialità vocali in ambito avanguardistico/oscuro. Oscuro, sì, perché è così che suona questo secondo lavoro (peraltro molto ben prodotto a tutti i livelli) della Daniele, lungo viaggio introspettivo alla ricerca di risposte che forse si annidano fra le pieghe della percezione, o che forse sono destinate a variare sempre e comunque, la cui rivelazione pare l'unico modo per dar pace ad una coscienza profondamente inquieta. Le grandissime capacità vocali di Romina sono senza dubbio destinate all'inevitabile paragone con la Galás, e non è da escludere che qualcuno parli della Daniele come della 'Diamanda Galás italiana', ma sebbene molte soluzioni vocali ed anche talune trame strumentali possano in effetti richiamare certi lavori della Diva greco/americana, noi siamo altresì certi del fatto che l'artista campana sia in possesso, oltre che di qualità enormemente superiori alla media, di una propria personalità che emerge chiaramente tanto dalle strutture delle composizioni quanto - in particolar modo - da certe intuizioni mirabilmente esplicate, che ci svelano una versatilità in grado tanto di terrorizzare quanto di ammaliare. Non scordiamoci neppure di quale tipo di paragone si stia facendo e/o si farà: essere infatti paragonata alla Galás deve rappresentare di certo un gran complimento per Romina (che senza dubbio ha subito e assorbito il fascino oscuro delle produzioni firmate da Diamanda), e a conti fatti è lecito credere che non esista così tanta gente là fuori in grado di emulare, eventualmente anche solo a livello di mera clonazione (ma non è certo il caso della Daniele), le gesta di una delle voci più incredibili della storia del canto contemporaneo (e non solo). Merita una menzione anche il ricco booklet, a dir poco ottimo e completo di tutte le informazioni necessarie (note e testi in italiano inclusi) per comprendere meglio l'entità della ricerca della Nostra. Un lavoro di enorme onestà interiore ed esteriore assolutamente da non perdere per gli appassionati dell'avanguardismo oscuro di qualità, da scoprire, comprendere ed elaborare come si deve fare con l'Arte che ha realmente qualcosa di importante da esprimere, in attesa di ulteriori e meritati riconoscimenti ai quali è destinato l'indiscutibile talento di Romina.
Roberto Alessandro Filippozzi