25-03-2008
WORMHOLE
"Longing For Darkness"
(Autoproduzione)
Time: (21:30)
Rating : 6
Nati nell'aprile del 2003 ed autori di un ibrido sonoro in grado di spaziare tra il post-rock più romantico ed il metal più progressivo, gli italiani Wormhole giungono verso la fine dell'anno appena trascorso alla pubblicazione del loro secondo EP autoprodotto, testimone di un graduale indurimento del suono, nonché d'una maggiore attitudine gothic metal (ormai lontano dall'essere considerato un genere 'di nicchia' anche qui in Italia, visti i recenti successi commerciali di band quali Lacuna Coil, Macbeth e Theatres Des Vampires). Domenico Montemurro (basso), Francesco Faniello (chitarra), Valentina Marvulli (vocals) e Paolo Bitonto (batteria) partono all'attacco della ben nutrita scena alternativa nostrana con "Longing For Darkness", un concentrato di cangianti melodie, cadenze rock e malinconici chiaroscuri profuso attraverso quattro brani soltanto, completato da una produzione cristallina e da un artwork ben congegnato. L'opener "An Unusual Nightmare" fa subito risaltare l'onesta performance dei singoli musicisti e la singolare scelta del gruppo di affidare il microfono ad una voce ben lontana dai canoni 'eterei' imposti dal genere, ma ancora troppo scostante e poco amalgamata alla sezione strumentale per potersi guadagnare, da parte di chi vi sta scrivendo, anche solo una piccola lode. Si procede decisamente meglio con la title-track (il singolo perfetto, che non stonerebbe se venisse passato su MTV:Brand New) che, sulla falsariga di alcuni episodi di "If_Then_Else" dei The Gathering, sa essere incalzante e delicata allo stesso tempo, seppur lievemente smorzata da vocals non troppo convincenti e non ancora all'altezza del genere proposto, impostosi nel tempo proprio per la classe delle sue interpreti. Da questo punto di vista fa sorgere più di un dubbio una canzone come "Reflections For Love", interamente votata alla filosofia del rock più grezzo e piena di buone intenzioni ritmiche ma, ancora una volta, impiastrata da linee vocali piatte e prive di mordente, laddove la conclusiva "My Soul Roams With The Sea" (già comparsa nel precedente EP) convince maggiormente, stendendosi su di un ottimo substrato d'atmosfere dal piglio intimista e concedendo alla vocalist la possibilità di rifinire il brano con una prestazione più placida ed allettante, proprio in quanto meno 'forzata' rispetto agli episodi antecedenti. A prescindere da alcuni immancabili intoppi, dovuti presumibilmente alla poca esperienza dei musicisti coinvolti nel progetto, la strada imboccata con "Longing For Darkess" è, a nostro avviso, quella giusta: la musica dei Wormhole risulta personale e convincente, senza essere per forza easy-listening o troppo sottomessa ai cliché della scena nord-europea. Vogliamo perciò consigliare ai ragazzi di proseguire su questa rotta, apportando delle intense - ma necessarie - modifiche al cantato di Valentina e cercando, se possibile, di comporre brani che si sposino meglio con il suo particolare timbro di voce. Solo lavorando sodo si otterranno dei risultati appaganti!
Marco Belafatti