09-07-2023
WIEGAND
"Arrived."
(autoproduzione)
Time: CD (52:46)
Rating : 8
Il solo-project del tedesco Helge Wiegand (esperto musicista di lunga data, tastierista dei T.O.Y. e corista/tastierista live per i Diorama) giunge al secondo full-length dopo il notevole "Released." di fine 2018, per la prima volta anche nel formato fisico, e precisamente nelle 300 copie del digipack dall'apprezzabile veste grafica. Lo stesso Helge non nega l'influenza di quei Diorama coi quali ha condiviso il palco in svariate occasioni, che in effetti si rivela palpabile nel songwriting dell'artista di Colonia, anche più che col precedente album. Reggere i livelli (altissimi) dei Diorama non è comunque affatto uno scherzo, tant'è che raramente - o mai - una nuova band si merita di venire accostata alla creatura di Torben Wendt, senza contare che l'interazione umana tra Helge e la sua "musa" non poteva che lasciare (positivi) strascichi. Più che legittimato a suonare così, Helge mette in fila dieci tracce ottimamente assortite e d'indiscusso valore che fanno registrare una significativa crescita in termini di sicurezza dei propri mezzi, carisma, raffinatezza ed efficacia emozionale. Proprio come i Diorama, Wiegand riesce a sorprendere sempre positivamente con suoni ricercati, costruzioni agili, refrain di ampio respiro (nel contesto di una prova vocale che ricorda sì il già citato Torben, ma di tutto rispetto e con un pathos non comune) e pieno controllo delle fasi della canzone, non sbagliando praticamente un colpo sulle ali di una produzione che esalta ogni dettaglio. Di fronte a tanta compattezza e lucidità è persino arduo scegliere i momenti migliori, che a nostro avviso vanno rintracciati nella stupenda e suadente opener "The Quiet Thief", nella pulsante e inquieta "Filter" (riproposta in chiusura in un edit pianistico particolarmente drammatico), nell'agile e carismatica "Connected", nella raffinata "Choices" (emblematica di come Helge sappia ben gestire i finali, resi abilmente avvincenti) e nella ricercata "City Of A Thousand Lies", la cui finezza fa posto al groove in un naturale avvicendamento. C'è synthpop di alta caratura come materiale danceable in chiave futurepop per saziare la fame dei dancefloor in questo riuscitissimo secondo album di Wiegand, artista con tutte le carte in regola per ritagliarsi un meritatissimo posto al sole in una scena che, oggi più che mai, ha bisogno della qualità a tutto campo di album come "Arrived.".
Roberto Alessandro Filippozzi
https://www.wiegand-music.com/
https://wiegandmusic.bandcamp.com/