18-12-2007
KIM CARSONS
"Untitled"
(Autoproduzione/Hau Ruck! SPQR)
Time: (21:34)
Rating : 7.5
Lo stile di Spiritual Front ha sedotto molte persone, tanto che parecchi progetti hanno iniziato a seguire quanto fece Simone Salvatori diversi anni fa, ovvero recuperare un certo rock sound maledetto, a metà strada tra lo chansonnier americano e un moderno menestrello di strada perso in un'anonima megalopoli. Questo stile ha conquistato un largo pubblico all'estero, ma soprattutto un ampio numero di autori in Italia. Kim Carsons (all'epoca Alessandro Manni, ma il soprannome - azzeccato - era d'obbligo) ha le fattezze dell''Armageddon singer' e si guarda indietro recuperando la vena dei nomi migliori, su tutti Leonard Cohen per la voce (e in tempi recenti il cantautore canadese ha fatto breccia in molti cuori dell'underground), Nick Cave ancora per la voce (ma anche per il vestiario e per i suoni), Scott Walker per l'intimismo e per un latente stile country, Johnny Cash e altri ancora. Ne viene fuori un blues-rock mesto e polveroso, memore di paesaggi americani divisi tra il deserto e Las Vegas, il tutto misto ad una dose di velato nichilismo e di oscuri personaggi a stelle e strisce usciti dagli anni Settanta. I quattro brani del mini hanno movenze malinconiche, mentre i testi accrescono il senso di perdita e desolazione: apice di questo aspetto è l'ottima, hollywoodiana "Betty Sue'cide", storia tragica fatta di sogni spezzati che rimanda ad alcuni temi toccati anche dall'act romano Macelleria Mobile Di Mezzanotte. La successiva "1996" si tinge della nostalgia di un amore finito in pieno stile Bas Seeds ai tempi di "Boatman Call". Il folk-blues nero caratterizza anche "Summer Snow", mentre la conclusiva "This Is Kim" (con spoken-word fornito da Burroughs) ha un andamento più 'on the road' e un fiero piglio autodistruttivo di certo ispirato dal famoso autore della beat generation. Il progetto messo in piedi da Alessandro Manni ripercorre i suoni e lo stile di autori già affermati, ma lo fa mostrando tutte le proprie capacità cantautoriali, arricchendo le tracce di arrangiamenti elettronici: al giorno d'oggi non è cosa semplice saper scrivere un brano affascinante che sia fondato anche su sonorità non banali, e Kim Carsons ci riesce in pieno con una facilità sorprendente. La Hau Ruck! SPQR ha visto bene anche questa volta, dando spazio ad un progetto eccellente e confermando la volontà di fondere il panorama musicale oscuro tra le pieghe del rock.
Michele Viali
www.myspace.com/kimcarsonsproject