Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 109

24-11-2020

INEXISTENCE

"Danse Macabre"

Cover INEXISTENCE

(autoproduzione)

Time: CD (42:40)

Rating : 6.5

Da un'idea del francese Psycho, membro dei black metallers atmosferico/malinconici Suicidal Madness, nasce Inexistence, solo-project interamente strumentale dedito a sonorità fra l'ambientale e la dungeon synth. Un act particolarmente attivo, con ben sette uscite digitali da gennaio 2019 ad aprile di quest'anno, la cui musica approda finalmente anche al formato fisico con questo nuovo album autoprodotto, adornato dalla ben nota illustrazione di Gustave Doré. Laddove le molte uscite digitali apparivano ancora acerbe ed a tratti elementari tanto nei suoni come nei ritmi, questa nuova fatica si presenta invece più ricca e strutturata, sfruttando stilemi electro - affiancati a trame più classicamente dungeon synth e para-sinfoniche - che affiorano già dall'introduzione, e che fanno risaltare quegli episodi meglio riusciti come la scura e minacciosa "Mort À L'Intérieur", una "Antarès" dalle buone atmosfere, quella "Viscéral" che unisce l'organo da chiesa ad un battito dance, la cupa "Samhain" (che rielabora il celebre tema di "Halloween" di Carpenter) e l'austera e cadenzata "Dans L'Éternité Du Temps". Il suono si fa quindi più composito grazie all'impiego di quella vena electro che per molti versi funziona, anche nell'intrigante cover del mega-classico dei Cure "A Forest" (nelle precedenti uscite erano invece stati ripresi brani di numi tutelari del black metal come Darkthrone, Mayhem e Burzum), e che quindi andrà coltivata a dovere per spingersi oltre in ogni senso, osando di più e sfruttando quelle possibilità che possono fare la differenza. Se poi salirà anche il livello tecnico, a partire da una produzione che necessità di maggior corposità, non è da escludere che Inexistence possa rapidamente imporsi nel suo settore d'appartenenza. Per il momento, va apprezzato questo piccolo ma concreto passo in avanti, aspettando i prossimi sviluppi.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://inexistence1.bandcamp.com/

https://www.facebook.com/inexistence38/