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Room 109

15-05-2016

DEATH ELECTRONICS

"Götzen-Dämmerung"

Cover DEATH ELECTRONICS

(autoproduzione)

Time: CDr (38:18)

Rating : 7.5

Esordio ricco di spunti quello dei sardi Death Electronics, trio composto da Andrea Congia (chitarra classica/synth), Walter Demuru (live electronics) e Francesco Medas (chitarra elettroacustica/live electronics), tutti musicisti e sperimentatori sonori d'esperienza che nel 2012 hanno deciso di unire le forze in questo progetto comune. Avvalendosi del prezioso aiuto di Stefania Sistu (voce), Giorgia Mascia (flauto traverso/live electronics) e Teresa Virginia Salis (flauto traverso), il combo ha dato vita ai tredici frangenti di "Götzen-Dämmerung", sorta di concept ritagliato sul modello del celebre "Crepuscolo Degli Idoli" di nietzschiana memoria, qui dedicato alle forme della Vita. Quella dei Death Electronics è una miscela elettroacustica che si nutre di quella contaminazione fra elettronica e teatro già sperimentata dai membri del progetto: teatrale, appunto, e potenzialmente ottima anche come soundtrack, talvolta ad un passo da lecite malìe new age, ma alla fine più scura ed affine ad un'elettronica più emozionale che didascalica. Un flusso sonoro ininterrotto che scorre dal radioso incipit "Ginnungagap - Into The Vacuum" alle misteriose movenze della conclusiva "Líf Rework", ove la gamma di soluzioni si rivela ampia e le qualità dei protagonisti risaltano a dovere. Le rimarchevoli abilità vocali di Stefania Sistu esaltano i tratti di quelli che finiscono per essere i pezzi più caratterizzanti (il mistico fascino orientale della cadenzata "Rúnar", quello fiabesco ed antico della multiforme "Fúrr" e l'inquietudine teatrale di "Gagnmæli"), in mezzo ad un turbinìo di frangenti più brevi dove la voce narrante è il suono (la tensione lirica di "Valkyrjur", le ascensioni divine di "Ratatoskr Ritardando", le pulsioni notturne di "Naglfar Envelope"), con un paio d'assi nella manica che avrebbero fatto al caso di qualche soundtrack bisognosa della giusta tensione (la fosca "Wyrd Data", la minacciosa e stridente "Jörmungandr Vectors"). La strada aperta da questo positivo esordio può portare lontano, finanche sulle tracce di un act fenomenale come gli Ad Ombra, ed in tale ottica integrare in pianta stabile la Sistu potrebbe rivelarsi la chiave di volta per raggiungere vette creative ben superiori alle più che legittime aspettative future. Nel frattempo c'è già di che plaudire, ed il consiglio è quello di non attendere la prossima uscita per scoprire questo promettente progetto.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://deathelectronics.bandcamp.com/releases

https://soundcloud.com/death-electronics