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Room 109

01-09-2007

VIOLENT DIVA

"Six Violent Mornings"

Cover VIOLENT DIVA

(Fashion Noise Self Production)

Time: (34:09)

Rating : 8

Interessante primo passo per questo duo diviso tra Bologna e Cuneo, che nel professionale miniCD qui in esame si presenta in forma di trio grazie alla presenza, oltre al vocalist vDiva ed al tastierista 24R, del secondo tastierista alleyX. Un esordio che è davvero difficile bollare come semplice demo, dal momento che la band mostra assoluta professionalità ad ogni livello, dalla produzione (solida, convincente e capace di competere con molti album pubblicati di questi tempi) alla veste grafica (notevole l'artwork), dal songwriting all'appeal visuale. Il sound dei Nostri pesca a piene mani nell'EBM senza scordare certe buone intuizioni di stampo techno, complici dei synth che si preoccupano di fornire il giusto apporto melodico ad una formula che non punta esclusivamente sulla solidità (evidenziata a più riprese), ma anzi, pone in evidenza la volontà di creare motivi trascinanti e furbescamente catchy. Ce lo dimostra da subito "White Dress", bell'esempio di EBM danceable con buone melodie ed un refrain accattivante, e non è da meno la vorticosa ed intensa "Electro Suicide", già apprezzata su una delle tre compilation alle quali la band ha sinora partecipato. Bene la cover dell'inno dei Duran Duran (quelli dei tempi d'oro, mica quelli della reunion dei giorni nostri...) "Wild Boys", riletta dai Violent Diva in una quantomai opportuna e convincente chiave danceable, mentre "Headfucker (TheNoiseInsideTheHead)", anch'essa già nota grazie alle compilation di cui sopra, ribadisce le doti di solidità e capacità di smuovere i corpi del combo nostrano. "TV Shows" si presenta invece più rilassata e melodica, senza però scordare di mantenere tonico il beat, ma la furia elettronica dei Nostri torna in cattedra con la pompata e vorticosa "Flammable", capace di un refrain veramente accattivante e condita con backing vocals di stampo harsh; si chiude con "Neverending Nightmare", altra ottima variante che mette sul piatto azzeccate linee di piano, ritmi macchinosi ed un feeling crepuscolare che funziona, rivelandosi molto ben congegnata. A quanto sinora detto si aggiunga la performance vocale di vDiva, cantante capace di buone variazioni che apportano all'intero sound un retrogusto 'alternative' utile a ribadire come la band abbia inteso evitare di circoscriversi in un preciso ambito, sfruttando formule che ormai non stupirebbero più. Nonostante due soli (intensi) anni di attività ed un'unica release autoprodotta, i Violent Diva dimostrano di essere sufficientemente abili, compatti, dotati della giusta dose di personalità e praticamente già pronti per un meritato deal in grado di traghettarli verso il debutto ufficiale: mancano solo una manciata di nuovi brani del medesimo livello di quanto ascoltato sinora, un'ulteriore spinta dettata dall'accumularsi dell'esperienza ed una label che intuisca il potenziale di un gruppo capace di mettere a tacere ogni possibile accusa di ruffianeria coi fatti, e cioè con la forza di un efficace sound in grado di distinguersi dagli standard, il cui appeal ha le carte in regola per mietere molte vittime nei circuiti europei.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.violentdiva.com/