02-12-2014
AUBE L
"Time For The Happiness"
(autoproduzione)
Time: (24:09)
Rating : 5.5
Circa due anni fa, avevamo lasciato Aube L (al secolo Aube Lalvee) alle prese con i suoni ostici e cerebrali dell'album "I Am". A distanza di circa due anni, Aube torna con un lavoro (il sesto in totale) che, per via della durata ridotta, non può essere definito come nuovo full-length, ma piuttosto come una raccolta di pezzi che dovrebbero fotografare il momento attuale della vita artistica della protagonista. Sempre rigorosamente autoprodotto, "Time For The Happiness" è formato da 8 pezzi tutti composti e suonati dall'artista francese. Come nel precedente lavoro, anche qui i suoni digitali la fanno da padrone, anche se ogni tanto troviamo inserti acustici che denotano una grande padronanza della materia musicale. Tuttavia il risultato non convince appieno. "Cross The Line" è una intro elettroacustica alla title-track, che si muove quasi giocosa fra le righe di un dark-pop sintetico, scivolando su arrangiamenti atmosferici con una ottima interpretazione vocale. "Away To Smile" è invece un carillon rarefatto che fonde la decadenza malinconica di Anthony And The Johnsons con il mondo etereo dei Cocteau Twins. Infine, "Broken Walls" è uno strumentale coinvolgente dai tratti minimali. Stop, "Time For The Happiness" finisce qui, gli altri pezzi non sono pervenuti. La sensazione è che il CD o sia stato fatto per fissare degli appunti sonori che, nella mente dell'autrice, potrebbero venire utili in seguito, oppure che Aube abbia semplicemente ripreso delle outtakes del precedente lavoro. Quale che sia la verità, resta il fatto che, al di là di qualche brano, "Time For The Happiness" resta un disco poco significativo, ben realizzato dal punto di vista strumentale ma penalizzato anche da una qualità di suono non elevatissima. Anche la durata non depone certo a favore del lavoro, che però si avvale di una ottima confezione, molto superiore alla media delle autoproduzioni, che gli vale mezzo punto in più nella valutazione. Tuttavia l'auspicato salto di qualità non è purtroppo avvenuto: cataloghiamo "Time For The Happiness" come un piccolo passaggio a vuoto e restiamo in attesa di un prossimo lavoro.
Ferruccio Filippi