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Room 109

08-07-2007

THE LOST

"Wearing Masks"

Cover THE LOST

(Damiano Rossetti/Erase Pain)

Time: (31:57)

Rating : 6.5

Ha senso - o è un reato - rifarsi più che palesemente ai Cure del periodo "Disintegration"/"Wish"? È questa la domanda da porsi prima di avvicinarsi ai The Lost, quintetto capitolino attivo sin dal 2001 che non si vergogna di dichiarare il proprio affetto per la band di Robert Smith, ma anche per Morrissey ed altri... Ed è una passione, quella per i Cure, che sfocia nell'emulazione da parte di Damiano Rossetti e soci, che nel loro breve ma professionale debutto autoprodotto (in vendita alla modica cifra di 8 euro) si rifanno in tutto e per tutto a quanto Smith e i suoi compari dell'epoca hanno partorito a cavallo tra gli '80 ed i '90, a cominciare dalla voce dello stesso Damiano, letteralmente identica a quella del buon Robert... "Sweet Cure" rimanda subito a quel flavour pop che animava molte delle tracce di "Wish", mentre "Strike Me" è più fresca ed energica, alla maniera di una "Friday I'm In Love" in combutta con gli Smiths; con "Histerical Easter" ci si tuffa in pieno clima "Disintegration" grazie ad un mood intenso (ma con un refrain dal taglio 'alternativo'), ed in tale clima si resta anche con la seguente "Untruth", decisamente più elettronica e soffusa, come in effetti ci si poteva aspettare da quella che è una collaborazione fra Damiano ed il duo romano Sinking With Love. "Pink Pig", cantata in italiano con buoni risultati, ricorda ancora una "Friday I'm In Love" con strofe più pacate, mentre l'intensa e sofferta "Remember Something" traina ancora una volta verso "Wish", pur suonando a tratti più 'moderna'; chiude l'opera "Turn Round", song assai energica nuovamente in bilico tra Cure e le zampate di Morrissey. Questo è quanto, verrebbe da dire, ma non si può prescindere dal fatto che la band, pur rifacendosi nettamente ad idee altrui, sappia come costruire questo tipo di canzoni, come arrangiarle ed eseguirle a dovere, come creare un refrain calzante e perfino come evitare di sembrare ridicola, cosa che a molti altri è già riuscita benissimo nel tentativo di emulare i Cure... Oltretutto Damiano, pur cantando esattamente come Mr. Smith, dimostra di saperci fare dietro al microfono, pur sfruttando i medesimi espedienti già sperimentati con successo dal suo eroe. Cosa c'è sul dischetto ve l'abbiamo detto, ed ora lo sapete: se pensate che registrare un disco su queste basi non abbia senso, allora passate oltre, ma se ascoltare una band che si rifà palesemente ai Cure non vi disturba, allora potreste scoprire un gruppo capace di intrattenere senza bisogno di fronzoli. Premiamo la qualità della band in sé e le capacità sin qui evidenziate, auspicando però una crescita nel segno di un'indispensabile personalizzazione del songwriting (peraltro promessa dagli stessi The Lost): staremo a vedere...

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.thelost.it/#