24-06-2007
TOURDEFORCE
"Omnes Feriunt, Ultima Necat"
(Autoproduzione)
Time: (61:17)
Rating : 8
I bergamaschi TourdeForce, già autori di un primo positivo demo nel 2004 (anno di costituzione del progetto) e di un buon EP nel 2005, dopo aver lavorato alacremente a cavallo fra il 2006 e l'anno in corso tornano ora con la nuova fatica, a tutti gli effetti inquadrabile come un vero e proprio album autoprodotto. Il duo formato da Christian Ryder (elettronica) ed Eric Raven (voce), nato dopo numerose esperienze vissute dai due musicisti nei più svariati ambiti musicali alternativi (fra le più significative ricordiamo quelle con Nouvelle Vague e Late.X, fino ai primordi da chitarrista metal di Eric), si presenta al pubblico forte di una solida ed ampia gavetta, e già dal primo ascolto della nuova fatica si capisce come TourdeForce sia un progetto al quale manca soltanto un più che meritato contratto discografico. Il sound del duo bergamasco, pur rifacendosi con decisione ai grandi nomi della wave elettronica degli anni '80, ha il grande pregio di risultare comunque fresco e mai pedissequamente retrò: merito delle scelte in fatto di produzione e suoni, che permettono a melodie e beat idealmente adattabili ad un singolo di metà 80s di suonare comunque attuali, impresa nella quale tanti newcomers - specie fra quelli che nel synthpop si rifanno con più convinzione alla storica decade in questione - hanno tragicamente fallito. È proprio quel senso della melodia frizzante, groovy e catchy (che fu l'arma vincente dei vari Depeche Mode, OMD, Propaganda, Visage etc...), andato quasi completamente perduto nell'immondizia che oggi si spaccia per 'pop', a rivelarsi quale punto di forza dei TourdeForce, e se a ciò aggiungiamo una voce assolutamente convincente (Eric supera senza problemi gli standard dell'attuale scena synthpop) ed un'abilità in fatto di arrangiamenti davvero notevole, nonché una tangibile raffinatezza di fondo, il quadro che ne viene fuori è quello di una band definitivamente pronta per il debutto ufficiale. Fermo restando che i 15 brani inclusi si dimostrano tutti più che validi, paradossalmente quelli più orientati verso il future-pop (genere al quale il duo sostiene di rifarsi, come evidenziato dalle note biografiche) finiscono per far storia a sé, come ad esempio la più moderna "The War Is Over" (che richiama i Colony 5) e la dinamica "Interrupted Boys", ma il promo in nostro possesso contiene anche una nuova e più recente traccia, "Countercurrent", così pompata e dirompente da farci intuire che col prossimo lavoro certi assetti potrebbero cambiare in modo sostanziale... Al momento, tuttavia, il duo dà il meglio di sé quando riprende sapientemente e con gusto raffinato la lezione dei maestri degli anni '80, come avviene nelle pregevoli "Dancing Days", "Ocean C.", nella frizzante "1982", nella depechemodiana "Devotion", nella drammatica "Crying Helena (Le Spleen De Pairs)" e nella lenta ed intensa "Notte Stellata" (ottimamente cantata in italiano); bene anche la versione 2.0 di "1982", che ne esalta oltremodo i risvolti ottantiani. Niente da eccepire: siamo di fronte ad un vero e proprio album, frutto degli sforzi di un duo che ha affrontato la sfida con la dovuta personalità, mostrandosi professionale sotto ogni punto di vista e ben più meritevole di pubblicare dischi rispetto ai troppi nomi mediocri (taluni inopportunamente celebrati) che oggi minano l'aspetto qualitativo dell'intera scena: ci auguriamo pertanto vivamente che qualche etichetta si accorga presto del potenziale di questa nuova realtà del Nord Italia, traghettandola verso il meritato debutto ufficiale.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/tourdeforce1