10-04-2012
ELFENWALD
"Part I"
(Autoproduzione)
Time: (30:21)
Rating : 7
Il duo nostrano in esame, collocabile nell'area del centro-nord, compie due anni di vita proprio in questo mese di aprile, e questo miniCD autoprodotto, rilasciato lo scorso settembre, segue il CD "Ancient Oaks" (febbraio 2011) ed il demo "Ruins" (agosto 2011). Un ritmo di pubblicazioni piuttosto serrato per Prinzessin Simhild (voce) ed Erik der Rote (synth e tastiere), evidentemente ansiosi di far conoscere al pubblico il proprio suono a cavallo tra electro-goth, sonorità medievali e musica sinfonica, nonché di mostrare la loro costante crescita. Il miniCD in esame si rivela una vetrina perfetta per mettere in risalto le indubbie qualità dei Nostri, sottolineando però anche quei punti deboli sui quali sarà necessario lavorare in vista del definitivo salto di qualità. Partendo dai risvolti positivi, l'eponima intro è quanto di meglio possa esserci per calarsi nell'opera col giusto apporto di pathos evocativo; Simhild è non soltanto una donna di grande fascino, ma anche e soprattutto un'interprete vocale di grande spessore, e ce lo dimostra in pieno usando la lingua madre nell'ottima "Gelida Notte", gioiellino dal taglio sinfonico mirabilmente intagliato. "Alone" prende spunto dall'omonimo poema di Poe, ed il superbo recitato teatrale della brava singer trova il suo degno completamento in una struttura che ricorda una suite, con tutto un ventaglio di varianti che testimonia della buona versatilità compositiva di Erik. Tutta da godere anche la conclusiva "Lilith (The Garden Of The Damned)", i cui richiami medievali denotano buon gusto e sono la base ideale per l'ennesima ottima performance della cantante, sempre magnificamente elegante. Venendo ai punti su cui occorrerà lavorare, in primis è necessaria una netta crescita a livello di suoni, in special modo nei momenti più electro-oriented, come denota chiaramente "Wo Ist Meine Welt?", troppo leggera anche a livello di apporto ritmico; per il resto, non c'è niente di male nel rifarsi a forme e metodi già ampiamente sfruttati quando c'è l'efficacia, come nella suggestiva "Darkness", ma se nomi come Qntal, Helium Vola e Faun hanno aperto nuove vie e indicato la strada maestra per unire antico e moderno, allora anche gli ElfenWald non hanno alcun motivo di temere nell'osare di più, cercando un'impronta sempre più personale ed unica. Senza dubbio il tempo e l'esperienza, magari uniti ad un periodo più ampio di riflessione e lavoro in vista della prossima uscita, garantiranno un salto di qualità importante agli ElfenWald: noi saremo qui ad attenderli, certi di ritrovarli ad un livello superiore di maturità, e magari già pronti ad approdare al rango cui riteniamo possano (e debbano) ambire.
Roberto Alessandro Filippozzi
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