07-02-2011
M.E.M.
"From The Inside"
(Autoproduzione)
Time: (61:45)
Rating : 6.5
Giunge al suo quinto lavoro la misteriosa creatura M.E.M., di cui avevamo avuto modo di parlare qualche anno fa nelle pagine del nostro magazine. Come tradizione comanda, anche "From The Inside" viene autoprodotto in formato CDr e corredato da una buona veste grafica, opera del medesimo autore dei suoni. Il tema trattato prende vita da quei pochi istanti di vuoto mentale che l'essere umano, prigioniero di una routine che lo ha reso una sorta di zombie, ha a disposizione per scivolare nelle zone dell'inconscio, ultimi angoli di introspezione che ci dividono da un'esistenza altamente influenzata da mass-media e input esterni di varia natura. Con uno stile che rimanda al classico suono death-ambient legato a nomi come Megaptera o Proiekt Hat e con una resa audio che ricorda certi vecchi lavori del decano Maurizio Bianchi, M.E.M. ci accompagna in un viaggio introspettivo all'interno della mente umana, disegnato con strumentazioni elettroniche e motivi minimali. I rumori sporchi che seguono andamenti ritmici e cadenzati rimandano agli ingranaggi di un grande macchinario, a cui si contrappongono passaggi di insistente white noise che ci trasportano all'interno di cavità umide e torbide, traduzione forse del disagio contemporaneo. Tra i momenti meglio riusciti va segnalato il pezzo "Life", basato su un gorgo di frastuoni ossessivi da cui emergono strepiti femminili e un filmico spoken-word dai toni esplicativi. "From The Inside" insiste su rozze sonorità old-style che aprono il sipario alle più spaventose pieghe della psiche: scavare all'interno delle percezioni sensoriali sembra essere il tratto distintivo di questo progetto, in grado ancora una volta di garantire all'ascoltatore il brivido dell'inquietudine. Certo non imprevedibile, ma nemmeno inferiore a tanti act prodotti da etichette più o meno quotate. Da tenere in considerazione.
Michele Viali