18-01-2010
SEIZON
"Goya Toca A Oz"
(Autoproduzione)
Time: (37:07)
Rating : 7
Nella sua scelta solinga, Renato Zampieri (aka Seizon) ha già raccolto sulle nostre pagine consensi per la sua trilogia tutta orchestrale. Lodi dovute ad un ampio senso 'visivo' nel combinare la digitalizzazione di suoni provenienti da reali partiture orchestrali, personalizzandoli nelle sue composizioni, frutto di un animo orientato verso mondi irreali ma non per questo sterili. Anzi, il nuovo lavoro "Goya Toca A Oz" esalta ancor più una volontà insita nel dare immagini alle proprie proiezioni, pur permettendo a chi ascolta di avere ingenti margini elaborativi nell'interpretare i brani. Goya ridipinge le lande del paese di Oz secondo i propri toni: questo è il concept su cui si sviluppa il dischetto. La favola di Baum viene ridipinta e rivissuta grazie ai nove brani dell'album, e le tinte cambiano: non più cangianti ed innocenti ma ombrose, senza mai però finire su cupezze rivoluzionarie. Dorothy viaggia non più tra campi di grano maturo in compagnia dei famosi compagni di pellegrinaggio: il viaggio, grazie a Seizon, diventa un gradevole percorso solitario tra le lande in cui il pittore spagnolo (Goya) traeva ispirazione anche nei colori, ocra e terre scure 'spruzzate' di blu cupo ed amaranto. La metafora del viaggio assume un valore maggiore se rapportata all'itinerario sonoro che Renato compie nel dar suono alle proprie inventive, dando valore più alle terre esplorate dai singoli brani piuttosto che ai personaggi. Lande non ostili in cui è piacevole immergersi senza una meta, quieti rupestri che nelle orchestrazioni dei vari brani mutano senza stravolgersi. La percezione di una musica neoclassica (in ciò aiutata dall'impiego della chitarra) aperta a suoni quasi chillout ricorda vagamente alcuni vecchi rilevanti lavori dei Durutti Column, congiunzione musicale tra l'intendere la wave come eredità artistica delle sinfonie progressive derivata da importanti musicisti degli anni '70 (in primis King Crimson). "El Camino De Ladrillos Amarillos", "La Bruja Buena Del Norte" o "El Mago De Oz" sono, tra arpeggi di chitarra, tambureggiare di percussioni e voli d'archi, veri 'paesaggi' acustici in cui ognuno può captare immagini, vivere la favola con aperti quei recettori che anche in età adulta non devono mai lasciare troppo spazio al pragmatismo. Il viaggio può diventare scoperta, il cammino diviene incontro fino a "La Bruja Mala Del Este", movimento in quattro parti che celebra incontri, solenni villaggi dal sapore rinascimentale, nobiltà autoritarie, il tutto anche con grande impiego di ottoni e incanti voluti dalle scale volatili dell'arpa. Se decidete di intraprendere insieme a Seizon questo fantasioso viaggio, l'artista saprà condurvi per quaranta minuti nelle terre della sua immaginazione, che possono diventare anche vostre: musica meditativa da degustare al di fuori di ogni contesto sociale, staccando la spina del quotidiano senso del dovere, con il diritto che ognuno ha di evadere, e nel fare ciò "Goya Toca A Oz" fornirà un forte stimolo evasivo.
Nicola Tenani