22-09-2009
DRAGONE MANDOLE
"Bard's Tale I: Guardians Of The Old Sun"
(Autoproduzione)
Time: (79:56)
Rating : 7.5
Tra i fiordi del Finistère e le foreste, nella punta più occidentale della Bretagna a nord della Cornovaglia francese Padrigh, Dragon Mandole nutre il suo spirito tramite la musica, la sua musica. È doveroso questo piccolo prologo perchè non sempre l'ambiente condiziona il musicista nel creare, ma in questo caso sì. Immaginate un'esistenza tra foreste lussureggianti a pochi metri da falesie, il verde del bosco che si incontra con il grigio del cielo atlantico, il blu dell'oceano che amoreggia con il candore degli spruzzi delle sue stesse onde. Una mistura incredibile per lasciarsi andare, aprire l'anima e comporre, lo stesso sentimento che provarono i pittori impressionisti nel dipingere la natura e le coste normanne. Ed un po' più a nord del Nostro lo stesso stato emotivo lo sperimenta un altro grande gruppo dedito all'esaltazione dell'anima: gli Artesia. Non è un caso... Torniamo a Padrigh ed al suo animo: bretone con una parte di sé proveniente dal Laos, e se pensate che non possa esserci nessuna affinità, vi sbagliate. Laos, terra di credenze sui draghi (ecco il Dragon nascere tra i solchi della sua musica) come pure la Bretagna dei miti legati a S. Giorgio, miti di un cattolicesimo 'sporco' ed ancora intriso di pagane leggende. Lo stesso non vale forse anche per il Galles, terra affine alla Bretagna, che del drago ne fa l'emblema del proprio vessillo? Così il piccolo bardo dalle foreste trae la linfa di cui nutre la sua musica, con l'apertura mentale di chi può guardare la propria tradizione pensandola rivolta a quella delle sue origini (il poderoso impiego del banjo come pizzicante strumento asiatico è il grande cordone), ma tra queste due terre lontane vi sono migliaia di luoghi da ascoltare. Ascoltare... farlo per ispirarsi; ecco allora i Balcani cupi di Svarrogh omaggiati con il mandolino, la cultura celtica a cui appartiene lo stesso Padrigh esaltata dal sordo percuotere di bodhran e i piccoli flauti, le influenze 'sciamaniche' di tutto l'oriente slavo. Nessun suono nasce dall'ausilio di drum-machine o campionatori, uno alla volta tutti i 'colori' dei molti strumenti coinvolti vengono immessi nei loop mantrici per creare l'uniformità dell'insieme. Ognuna delle undici lunghe suite (tutte strumentali o lievemente 'macchiate' da voci adottate ed immesse per la loro musicalità) lentamente ha lo scopo di portare l'ascoltatore in un piccolo mondo contagiato, e la malia nasce nel momento in cui le diverse culture implicate diventano omogenee nell'elevare quel grande spirito che, antico, è stato fiamma vitale di tante altre culture. Scopritele una ad una tra lividi accenni ed eteree luminescenze improvvise, convinti che la forza della Natura, quella viva ed ancestrale, quella Madre che ancora qualche artista come Dragon Mandole onora nel comporre in suo nome, avrà la forza di penetrarvi regalandovi oltre 80 minuti di musica forte dell'universalità del proprio potere. È solo il primo passo che compiamo nel cosmo sonoro di Padrigh: altri suoni stanno nascendo in quella piccola parte incantata di Francia, altri strumenti da coinvolgere nel comporre, altri amanti del pathos enfatico da sensibilizzare, e tanti nostri lettori non sono immuni dalla magia di certa musica très, très charmant...
Nicola Tenani
http://www.myspace.com/oeildelune