28-07-2009
ANDREA LUNARDI
"Romantic Keyboards"
(Autoproduzione)
Time: (48:35)
Rating : 7
Scrivere di musica del repertorio più classico sul nostro sito ha un senso non trascurabile, anche perchè le dieci tracce di Andrea Lunardi non 'pescano' dal repertorio barocco od organistico in genere, bensì dal calderone romantico più eccelso, coinvolgendo Mozart, Satie, Beethoven, Ravel e Chopin, i maestri dell'arte di mirare al cuore con la musica e portarlo tra i campi emotivi dell'anima. Non è forse figlia di ciò la nostra musica? Esisterebbero All My Faith Lost..., Dark Sanctuary, Elane o Lacrimosa oggi, senza avere nelle matrici del settecento ed ottocento europeo i propri padri formativi? La risposta è scontata: nulla di ciò che in chiave gotica oggi muove i nostri artisti esisterebbe se tra Vienna, Parigi, Bonn e Varsavia non fossero state scritte le note di questi grandi compositori. Senza tirare in ballo la "Nona Sinfonia", il "Don Giovanni" o il "Bolero", ma ascoltandoli nelle loro solitudini introspettive, lunari ed affrante, lontane dai fasti dei teatri ma vicine a quella ricerca ostentata del Divino che in ognuno di loro, quasi paganamente, diventava a volte ossessiva nel riempire i pentagrammi. In questo processo di affinità gotico-storica il nostro Andrea non è coinvolto, ma è il tramite per cui ponderare sul ruolo fondamentale di parte importante della nostra musica, ifa di sottobosco di un grande processo evolutivo musicale antico e fascinoso, di cui dobbiamo essere fieri. Andrea Lunardi è un semplice ragazzo toscano che nell'uso dei suoi midi, sampler e software, cerca di ridare pathos, anche se in chiave elettronica, a dieci sonate fantastiche e famose, tra cui la "Sonata N. 17 in D minore" di Beethoven e la "Pavane Pour Un Enfante Défunte" di Ravel, così affranta ma ricca del buongusto transalpino nel tema della morte. Che dire del "Chiaro Di Luna" di Chopin o del "Six Gnossiennes" di Satie, ponte tra il romanticismo di fine '800 ed il decadente inizio del ventesimo secolo? Momenti che nel loro complesso creano una miscela ottimamente scelta da Lunardi per creare piccole intimità da vivere in solitudine o in due, nel silenzio e nel buio: si ammette solo la luce fioca e vitale di una candela, nulla più. Il valore della musica rimane nonostante l'uso di software riproducenti fedelmente gli strumenti, per un motivo principale: il Nostro è affetto da una forma di distrofia muscolare e senza pietismo, ma con la voglia che spesso è coraggio di emergere in quanto persona. La ricerca della propria essenzialità artistica non si ferma di fronte ad una barriera fisica: Beethoven non avrebbe potuto comporre dopo la sordità, eppure la Nona sinfonia è proprio in quel momento che cresce nel suo immaginario compositivo e diventa leggenda. Perchè la musica ha un potere che nessun medico ha mai potuto ricreare in laboratorio: quello di guarire l'anima, abbattere le barriere mentali e fisiche, distruggere i preconcetti, unire le sensibilità in un campo che non conosce la vergogna e la preclusione ma che può librarsi in qualunque spazio, libera ed anarchica. Andrea abbatte le proprie barriere e ci offre dieci momenti di commozione, e noi a lui auguriamo di distruggere ulteriormente le palizzate e creare nuova musica, guardando ai suoi maestri con riverenza ma trovando in sé le nuove note della sua arte.
Nicola Tenani
http://www.myspace.com/476295386