28-07-2009
UNZUCHT
"Engel Der Vernichtung"
(Autoproduzione)
Time: (15:23)
Rating : 6.5
Quattro tracce ed un esordio: comincia da qui il cammino (auguriamo loro lungo e soddisfacente) nella musica elettronica e plumbea degli Unzucht. Tre musicisti tedeschi che si uniscono in un bozzolo che finalmente si apre, esternando una miscela (tipica e teutone) di beat sintetici, chitarre e basso. Amalgama propizio che anche se ha la propria falange di audience in territorio germanico, nel suo fondere metal, industrial ed elettronica (il tutto su toni oscuri), anche presso i palati di casa nostra ha un crescente seguito. Quindi unite tra loro le nevrosi 'tanz-metal' dei Rammstein, il melodico elettronico dei Melotron (o dei Wolfsheim) e il teuto-goth degli Uneiligh e vi avvicinerete alla formula musicale degli Unzucht abbastanza fedelmente. L'EP si compone di quattro momenti tutti diversificati, che vanno dall'elettronica ballabile infiammata dalla chitarra di De Clercq in "Engel Der Vernichtung", l'apparente quiete malata in stile simil-Terminal Choice di "Meine Liebe", l'anima metal di "Schwarzes Blut" e la lenta ma elaborata "Während Wir Uns Verlieren". Apprezzabile nei suoi giochi tra synth e sampler (dietro ai quali il lavoro è condotto da De Clercq stesso e da Schindler), in cui la tonalità vocale di Der Schulz, melodica e gentile, combacia con il garbato pathos strumentale. Un poker su cui puntare ed alzare la posta in previsione futura, attendendo il momento in cui un album intero sveli la psiche artistica del trio di Munster partendo da questi quattro colori, tra loro legati ma così diversi. Non è detto che il poker diventi allora una scala reale. Consigliato a chi si lascia sedurre dal suono dolcemente algido delle tastiere 'violentato' dalla chitarra, ma soprattutto dedicato a chi da un disco non si attende la linearità ma si concede un pizzico di imprevisto e di appeal maliardo e tanto, tanto 'dancy'.
Nicola Tenani
http://www.myspace.com/unzuchtmusic