03-06-2009
SEIZON
"The Dark Movements"
(Autoproduzione)
Time: (39:29)
Rating : 7
Se ad occhi chiusi ascolterete questo dischetto della durata appena superiore alla mezz'ora, sarete immediatamente catapultati in un piccolo mondo sinfonico; particolare non da trascurare è che Renato Zampieri crea la sua atmosfera senza nessun sussidio acustico. Il miracolo avviene in modalità digitale, utilizzando come base di riferimento gli arrangiamenti della EastWest Gold Orchestra 'samplerizzati', quindi basi digitali concrete su cui l'estro del nostro si dipana. Per la parte percussiva il discorso è diverso: l'utilizzo di programmi appositi per PC agevola il lavoro. Perché allora violini, archi in genere o fiati, ottoni, debbono subire questa elaborazione complessa? Programmi simili esistono per ogni tipo di strumento... Perché anche quando il suono è completamente creato attraverso macchine l'uomo ne sia sempre la fonte principale: le note soffiate in un flauto o in un clarino sono sempre diverse se distinte sono le fonti, e così vale per viole o violoncelli, trombe ecc... Pensate alla differenza di vibrazione che nei racconti dei liutai emerge se varia l'albero o la stagionatura, anche mantenendo la stessa mano nel pizzicare un violino. Questo è il primo merito di Seizon, progetto del vicentino Renato Zampieri. E di virtù gliene possiamo attribuire più d'una: la concretezza contrapposta al senso onirico di 'svolazzo' compositivo, l'esecuzione concettuale (sua maggiore velleità è la composizione di soundtrack), il gusto personale di non scadere nelle similitudini che comunque profumano la sua musica. Mike Oldfield su tutti, e Renato stesso è il primo a dichiararlo, ma anche tutta quella world-music che in ogni angolo del mondo rende incanto la composizione orchestrale sinfonica emerge in piccole tessere da "The Dark Movements". Allora l'Asia di Ryuichi Sakamoto, l'Europa di Nyman, gli USA di Elfman: ogni traccia del dischetto è un piccolo eco di riferimento, pur rimanendo musica scritta ed eseguita da Seizon. L'ispirazione nasce da due racconti di H. P. Lovecraft: "The Call Of Cthulhu" e "Shadow Over Innsmouth", universali riferimenti letterari del gotico romantico. La musica invece avrà la capacità di stupirvi: il rischio di scadere nell'ambient cupa e sepolcrale lascia spazio invece ad una musica luminosa per quasi tutta la durata. Il gotico è luce, l'anima s'innalza, e così accade nelle otto tracce che compongono il lavoro. Già dall'opener "Cosmic Imagination", flebili note di violino (come ricorda l'attacco di "The Last Emperor" di Sakamoto...) aprono la strada ad una piccola suite che ricorda quasi un rondò contemporaneo; tutto il dischetto, tra luminescenze e penombre, va a comporre il mosaico, pomposo ed austero come le creature di Chtulhu. La sorpresa più grande per i più attenti sarà "The Tale Of Inspector Legrasse": in questo caso le percussioni, unite all'orchestrale magnificenza del suono, hanno quel sapore 'marziale' di progetti quasi 'sinfonici' del neofolk nordico. Su tutti H.E.R.R., ma i nostri attenti lettori possono captare frammenti di Storm Of Capricorn o Cawatana. Un solo rammarico: Seizon non ha trovato ancora una label presso cui accasarsi, ma voi ascoltatelo su myspace e lasciatevi coinvolgere dalla bellezza estetica di "The Dark Movements", anche se sapere che i musicisti innovativi nel nostro Paese rimangono senza contratto è desolante...
Nicola Tenani