12-01-2009
MANDRAGORA SCREAM
"Fairytales From Hell's Caves"
(Metal Mind Productions)
Time: (67:51)
Rating : 7
I gothic rockers Mandragora Scream sono una delle tante band italiane che non hanno mai raccolto, nel corso della propria carriera, i meritati frutti di un impegno costante, ricercato ed onesto. Nell'apprezzabile tentativo di salvaguardare e, forse, di rinvigorire la fama di una delle più atipiche e meritevoli realtà del sottobosco oscuro italiano, formatasi nel 1997 come progetto solista della talentuosa e conturbante Morgan Lacroix, interviene oggi la label polacca Metal Mind, ristampando i primi due full length dei Nostri, originariamente pubblicati per mano della ben più nota Nuclear Blast. "Fairytales From Hell's Caves", quello che fu il disco d'esordio del gruppo toscano, è un concept risalente all'anno 2001, una specie di opera gotica, incentrata attorno alla figura del poeta Virgilio ed a una sua ipotetica discesa negli inferi, impreziosita da atmosfere romantico-decadenti (i rimandi alla darkwave d'annata sono più che lampanti) che, tuttavia, si mantengono ben distanti da quella fastosità che negli ultimi anni ha definitivamente sancito il successo di tante band capitanate da una figura femminile. Le chitarre intervengono solo saltuariamente e sempre con assoluto garbo, lasciando che siano la particolarissima e tenebrosa voce della vocalist, abilissima nei toni bassi e, per questo, molto vicina a certe interpretazioni tipicamente maschili, ed i toni agrodolci delle tastiere a dominare, tanto che, se non fosse per qualche ritmica più sostenuta che sembra flirtare con il metal gotico dei Theatres Des Vampires o per la comparsa di sporadici assoli dal vago retrogusto 'heavy', non parleremmo nemmeno di una proposta così vicina al gothic rock ma, piuttosto, di una darkwave dai toni lugubri ed 'horrorifici', una sorta d'incontro tra Siouxsie e le celebri colonne sonore di Claudio Simonetti. Non dovete cercate la cosiddetta 'hit' all'interno di "Fairytales From Hell's Caves", poiché non ne troverete neanche l'ombra; provate, piuttosto, ad immergervi nella sua oscura atmosfera, nella prima delle tre favole oscure di una band che, grazie soprattutto ai due album successivi, si è imposta per la capacità di riproporre i cliché di un intero genere senza mai risultare banale o artefatta, o meglio, facendosi notare per l'ardore e la singolarità delle proprie composizioni. Non è mai troppo tardi, insomma, per tornare sui propri passi e (ri)scoprire band che, in passato, sono state ingiustamente ed incomprensibilmente sottovalutate...
Marco Belafatti
http://www.mandragorascream.com/