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Room 108

14-05-2008

TESTING VAULT

"The Laughing Torso"

Cover TESTING VAULT

(Final Muzik)

Time: (38:30)

Rating : 7

"The Laughing Torso" è il primo album di Testing Vault, progetto italiano nato dalla mente di dANi/Alvo, con all'attivo il CDr autoprodotto "Some Voices Say Rosemary's Not Dead" (stampato in sole 50 copie), oltre ad un paio di demotape e la partecipazione ad alcuni brani del combo Black Sun Productions. È chiaro quindi come "The Laughing Torso" ci dia la possibilità di gustare in pieno tutte le peculiarità di un act che solo ora riesce a raggiungere un pubblico ampio, forte delle 500 copie in digipak stampate dalla Final Muzik. Lo stile di dANi passa attraverso alcune esperienze fondamentali degli anni '80, soprattutto quella dei primi Coil ("Scatology" e "Gold Is The Metal"), ma anche dei Virgin Prunes più rituali e sperimentali, sebbene tutto ciò venga poi fuso con motivi di derivazione dark ambient e con un approccio industrial che lascia parlare le piccole cose e i rumori soffusi apparentemente relazionabili alla quotidianità. I trilli e le voci si mescolano tra loro ad una base oscura nell'apripista "Mouth On Chevrolette"; tale sistema si ripete anche in altri momenti del disco, come nel caso degli assurdi rumori che esalano dall'oscurità di "How Find The Hands" o le flebili percussioni che scandiscono i tempi di "The Shit Exorcism", in cui una voce querula ci collega agli antichi lavori delle 'Prugne Vergini'. Tale peculiarità canora torna anche in "Tombstone Part One", dove suoni scomposti ed eccitanti barcollano attorno allo spoken-word. Sia la traccia "Sexasperate" che la successiva "Out From My House" sono arricchite dalla tromba di Flavio Rivabella, strumentista capace di arricchire una base roca e stanca che fa dell'ossessione il suo punto di forza nel primo caso, e d'immergersi tra brusii che si dipanano sinuosi in mezzo a graffi audio in stile retrò nel pezzo successivo. La chiusa di "Tombstone Part Two" si distacca per esecuzione dal resto dei brani, pur mantenendo quella stessa scabra malinconia tipica di tutto l'album: la voce filtrata e il minimale motivo di piano rendono al massimo il senso di isolamento materiale e interiore che è alla base di "The Laughing Torso". La ghost-track senza titolo sembra riassumere l'essenza sonora dell'intero lavoro, tutta costruita su minimi rumori intrecciati, voci filtrate ed un finale con tema di piano, oltre ad un tocco aggiuntivo dato da una potente base ritmica. Testing Vault non produce certo musica per tutte le stagioni e il disco richiede un ascolto tutt'altro che occasionale: il suo post-industrial si colloca in una dimensione più vicina al mistero che al rumore, le sue atmosfere sembrano snobbare gli ambienti lugubri per trovare spazio in uggiosi angoli della mente umana. Da provare!

Michele Viali

 

http://www.myspace.com/testingvault

http://www.finalmuzik.com/