04-02-2007
RAN
"RAN"
(Decadance/Audioglobe)
Time: (47:19)
Rating : 8.5
"RAN è la fusione tra una voce di donna, la voce della Strega, la voce della Fata e suoni sintetici, rumori violenti, rumori delicati. RAN è il suono del ghiaccio che lentamente si fonde in un caldo ruscello di fievole voce. RAN è, al tempo stesso, l'esasperato potere di una voce arrabbiata che congela un tiepido violino." Queste le note introduttive con le quali il duo veneto si presenta al pubblico, usando metafore stuzzicanti e perfettamente calzanti per descrivere i contenuti del loro eponimo debutto ufficiale. Ma RAN è tutto fuorché un duo di debuttanti, perché dietro a quest'immediata sigla ritroviamo due vecchie conoscenze della scena italiana degli anni '90, ovvero quella Romina Salvadori che fu la grande interprete vocale del progetto estAsia (il cui "Stasi" uscì nel '97 per la Polydor, riscuotendo un discreto successo) e quel Giorgio Ricci che, per tutta la prima metà degli anni '90, fu uno dei responsabili delle scorribande crossover dei ben noti Templebeat. Quei tempi sembrano decisamente andati, e per i due artisti è pronto un nuovo cammino che li vede insieme per creare qualcosa di nuovo, ma senza scordare le proprie origini: RAN fonda le sue basi sui suoni elettronici creati dalle sapienti mani di Giorgio, il quale genera un arioso e perfetto tessuto ritmico/melodico che dà modo a Romina di sfoderare tutto il talento e la gamma di soluzioni (oggi ulteriormente ampliata e rifinita a livello esecutivo) che le conoscevamo sia dai tempi di estAsia che della relativa 'cellula embrionale' Antinomia. Nell'intenso manto elettronico di RAN, che viaggia letteralmente a 360°, convivono in piena armonia ritmi estremamente fisici, delicate melodie chillout, incisive aperture trip-hop, pregiate influenze new age, ruvide abrasioni industriali e molto altro ancora, in un flusso di suoni e beat che si mantiene sempre distante dalle facili catalogazioni e che funziona dall'inizio alla fine, aiutato in ciò da una produzione impeccabile. Tanta vitalità artistica trova il suo degno completamento con la voce di Romina, singer dalla classe innata e dotata di estro ed eclettismo in quantità smisurate, capace di mettere la sua grande tecnica al completo servizio delle emozioni: se già in passato ci aveva sedotti, in questa prova non possiamo che plaudire ad un'artista in continua crescita ed in grado di regalare interpretazioni avvincenti, grazie ad una voce la cui completezza è tangibile e ad un coraggio davvero fuori del comune. Inutile citare un brano anziché un altro: tutte le 10 tracce sono dei piccoli gioielli che a livello di arrangiamenti, esecuzione ed interpretazione rasentano la perfezione, dall'iniziale "Wonder" (per la quale è stato girato uno splendido videoclip, incluso nell'album) alla delicata "Anatomy", passando per la sublime "Collyrium", la stupenda cover di "The Great Below" (Nine Inch Nails) e l'incredibile "Call" (se i Dead Can Dance avessero fatto elettronica, sarebbero riusciti a comporre un brano come questo?), fino all'ipnotico e sulfureo finale marzial/industriale di "Splinters" in un continuo vortice di emozioni. Un caleidoscopio di suoni e voci che, sebbene possano parzialmente rimandare ai vari Massive Attack, Goldfrapp, Björk, Bel Canto etc., alla fine dimostrano come il suono di RAN abbia trovato una sua dimensione ideale, lontana dai cliché e da paragoni ingombranti. Queste canzoni, pur senza sfruttare le facili malizie del pop elettronico, vi sedurranno all'istante, mostrandovi dove stia la vera bellezza. Assieme a Siderartica e Kirlian Camera, la punta di diamante della scena elettronica italiana più intelligente ed emozionale.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.decadancerecords.it/ran/
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