02-05-2008
THEATRES DES VAMPIRES
"Anima Noir"
(Aural Music/Audioglobe)
Time: (45:17)
Rating : 7
Con tutta probabilità il ritorno sulle scene dei Theatres Des Vampires, celebre e caratteristica compagine di musicisti capitolini curiosamente più amata nella terra d'Albione che nella propria patria, sarà accompagnato dalle consuete e feroci accuse lanciate dalle frange più intransigenti della critica specializzata (sia per quanto riguarda la scena metal che quella 'dark', talvolta ancor più schietta ed intollerante nei confronti delle cosiddette 'contaminazioni'). Tuttavia noi di Darkroom Magazine, a costo di risultare una delle poche voci fuori dal coro, preferiamo prendere atto dell'effettivo valore dell'album che ci apprestiamo a recensire, piuttosto che abbandonarci alle ingiustificabili acidezze di rito... e dobbiamo ammettere di farlo anche con estremo piacere, visto che "Anima Noir" è indubbiamente un lavoro di pregevole fattura! Il settimo sigillo della consistente discografia di Sonya Scarlet e compagni galvanizza l'ammirevole voglia di guardare avanti e l'impetuosa verve già rese pubbliche attraverso il precedente full-lenght ("Pleasure And Pain" del 2005), riprendendo il discorso musicale con esso intrapreso e configurandosi come effettiva e decisiva conferma delle capacità compositive del quintetto. Prendendo quasi definitivamente le distanze da certi abusati modi di porsi - che da anni stanno letteralmente mandando in cancrena l'ambiente gotico - e valorizzando ulteriormente il ruolo di una frontwoman tanto abile sul piano espressivo quanto in costante progresso a livello tecnico, i Nostri si presentano oggi come una realtà musicale solida, ponderata e finalmente pronta a gareggiare con act italiani ben più affermati dal punto di vista delle vendite, anche e soprattutto al di fuori dei confini nazionali. Gli episodi che meglio rappresentano le attuali scelte stilistiche dei Theatres Des Vampires sono giocoforza quelli maggiormente inclini alle atmosfere gotiche, spesso rifiniti dal superbo lavoro di Fabian alle tastiere (la drammatica ballad orchestrale "From The Deep", la fosca title-track e la melanconica "Dust"), anche se, in un periodo in cui i pezzi 'ballabili' ed apparentemente spensierati di Jesus On Extasy e The Birthday Massacre sembrano riscuotere numerosi consensi, anche i brani meno scontati, come quelli a cavallo tra l'electro ed il gothic metal, potrebbero suscitare grande interesse (su tutti segnaliamo la paranoica e concitata "Two Seconds" e l'affabile riproposizione di "Rain", classico dei britannici The Cult). Non mancano nemmeno stavolta i potenziali 'hit single' ("Kain" e "Unspoken Words" sono già pronti a fare sfracelli) infarciti di melodie e guitar-riffs immediati, nonché circondati da un'aura decadente e grandguignolesca, anche se, oramai, l'elemento sorpresa della precedente release è venuto a mancare, e già a partire dal prossimo album saranno necessari ulteriori cambiamenti per continuare a stuzzicare l'ascoltatore. Oggi che nel sound dei vampiri italiani 'par excellence' la componente metal risulta molto meno ingombrante rispetto al passato, nonché indubbiamente più amalgamata alle corpose ed eleganti influenze wave già ravvisabili nell'antecedente full-length, anche i fan del gothic rock più tagliente e sensuale dovrebbero cominciare a dar loro una chance, possibilmente avvicinandosi al disco senza troppi paraocchi e pretese. I ragazzi ce la stanno mettendo veramente tutta per sbarazzarsi dei cliché del passato, provando a distinguersi dalle mode imposte dalle correnti gotiche mitteleuropee grazie ad uno stile facilmente riconoscibile e ad una personalità a dir poco suadente. Dato che i risultati possono considerarsi più che soddisfacenti, non cadete anche voi nell'errore di giudicare questa band senza prima esservi addentrati, almeno una volta, nei tenebrosi ed intriganti labirinti sonori di "Anima Noir": la perdizione è a portata di mano.
Marco Belafatti
http://www.theatres-des-vampires.com