19-04-2008
GLOBOSCURO
"Research"
(Far From Showbiz)
Time: (46:49)
Rating : 6.5
Quasi in parallelo con l'antologia "Roundabout" esce il nuovo lavoro dei Globoscuro, rappresentati, data l'assenza di Manuel Lombardi, dai soli Emiliano Pietrini e Fabrizio Barsanti, eccetto la 'comparsata' di Alberto Prezzati nel brano "Human Consciousness Digital Converter And Debugger". Come solito i nostri optano per un album disponibile gratuitamente tramite download, distribuito questa volta dalla label polacca Far From Showbiz. Rispetto al passato, "Research" si presenta con delle fattezze più calme e ambientali: c'è in generale meno agitazione e aggressività, ed i mezzi del duo vengono dosati senza quella fretta che aveva segnato alcuni lavori usciti in precedenza. Le zone frequentate sono sempre quelle del noise generato tramite accumulo di materia, ma lo stile è in forte crescita, a partire dalla traccia di chiusura "Le Altezze", pura dark ambient cosmica, estremamente 'pulita' e dotata di suoni capaci di creare una solitudine avvolgente. Più classica, rispetto agli standard del gruppo, è "The Futurist Reconstruction Of The Universe", basata su rumori possenti che procedono con lentezza e su proto-percussioni fuori fase. La lunghissima "Human Consciousness Digital Converter And Debugger" scaturisce da piccoli scricchiolii minimali e da plumbee folate metalliche capaci di generare l'orrore delle piccole cose. Anche l'accostamento tra i rumori stridenti generati elettronicamente ed i 'graffi' della chitarra elettrica modulata su toni alti non lasciano indifferenti in "Chemical Democracy", sorta di delirio ai limiti della sopportazione uditiva. Forse "Research" è il lavoro più maturo di questo progetto italiano: le divagazioni all'interno dei singoli brani vengono ridotte, dando così un senso di unitarietà stilistica che in precedenza tendeva a dissolversi e far perdere l'orientamento. Ogni traccia ha caratteristiche ben precise, suoni che la distinguono dal resto dell'album: ciò dà maggior spessore ed evidenzia idee e finalità più chiare rispetto ad un passato in cui l'accumulo di materia audio la faceva da padrone.
Michele Viali