03-03-2008
TEATRO SATANICO
"Inno A Satana"
(Old Europa Cafe)
Time: (19:57)
Rating : 7.5
Dopo la discesa nei meandri del folk (più o meno 'neo') che caratterizzava il mini "Pan Ist Tod", il Teatro Satanico torna ai suoi standard più avanguardisti con questo paradigmatico "Inno A Satana", un vinile formato 10" composto da due tracce. La prima è una sperimentazione vocale sul testo dell'omonimo componimento di Giosuè Carducci, qui interpretato attraverso un intreccio di voci narranti che si dipanano alternandosi e sovrapponendosi, tutte rielaborate tramite effetti e riverberi. Per l'occasione sono intervenuti l'onnipresente Alberto 'MK' Kundalini, Ari (dall'inconfondibile voce infantile già prestata al lavoro "Pan Ist Tod"), Dan Saint Julian, Marco Deplano (già in Foresta Di Ferro e vari altri progetti) e Davide Youcide Muzakiller (collaboratore di Devis in un recente CD del Teatro). Lo spoken-word sperimentale può essere seguito usando il testo stampato all'interno della copertina, in grado di riassumere anche il complesso concetto di "satanico/satanismo" che sta alla base del progetto di Devis G. Il lato B contiene la traccia "Lucifer", interpretata, oltre che dallo stesso Devis, da ospiti d'eccezione, tra cui spiccano gli ex-Ain Soph Spectrae (all'organo) e Clau D.E.D.I. (al tamburello e al flauto), oltre ad un altro misterioso personaggio (Rob3rto) al clarinetto elettrico: il brano si sviluppa come fosse un'improvvisazione libera fino all'entrata in scena delle sontuose note d'organo, che danno imponenza e struttura al suono. La confezione del disco è eccezionale, a partire dal vinile rosso 'macchiato' di blu (ma attenzione: la resa audio è ottima!) alla copertina apribile, che presenta due disegni naif a tema (uno per facciata) e i densi colori azzurro e arancio messi a contrasto; all'interno il testo dell'"Inno A Satana" con foto luciferina di Carducci, il tutto limitato a 333 copie. Nella sostanza, questo mini racchiude l'essenza sperimentale del Teatro e ne segna al tempo stesso il ritorno alla propria classicità e a quell'inconfondibile sound fatto di suoni minimali. Il lavoro in questione è di gran livello sia per le idee che lo muovono (non sempre in ambito industrial ci sono idee dietro ad un lavoro!) sia per la realizzazione materiale, ma in assoluto la creatura di Devis G. rimane una realtà con cui è necessario confrontarsi per comprendere cosa vuol dire oggigiorno sperimentare su frequenze audio usando terminazioni elettroniche.
Michele Viali